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Libri di Pietro Citati

La luce della notte. I grandi miti nella storia del mondo
9,00

Il silenzio e l'abisso

Il silenzio e l'abisso

Pietro Citati

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2018

pagine: 318

Se, come dicono i mistici ebraici, il silenzio è la voce con la quale Dio parla all'uomo, la grande letteratura è la voce con la quale l'uomo parla a se stesso, in un linguaggio che esprime con infallibile evidenza l'infinita, contraddittoria e oscura trama di pensieri e sentimenti, sogni e passioni, che da sempre agitano l'animo umano. Nella sua penetrante rivisitazione di pagine e figure memorabili della letteratura universale, Pietro Citati ne offre esempi eloquenti. L'urgenza della fede in un «Principio Supremo», radice comune delle tre religioni monoteiste, e l'amore per il Gesù dei Vangeli, raccontato e vissuto da Francesco, Angela da Foligno, sant'Ignazio e, quattro secoli dopo, da don Milani. Il «lavoro di commentatore dell'universo» di Montaigne e la cupa malinconia dietro le quinte delle commedie di Molière. La «furia di infinito» di Chateaubriand, attratto dalle magiche voci e dal sacro orrore delle foreste americane, e l'«esorbitante» pulsione visionaria di Balzac, incarnata nel personaggio del forzato Vautrin che da genio del male e dell'inganno si trasforma imprevedibilmente nel fautore del bene comune e di un'utopistica harmonia mundi. I tormenti di Charlotte Brontë, che solo nell'ombra della propria infelicità trova la giusta luce per narrare nel suo ultimo libro la storia di due persone felici, e la nevrastenia di Dostoevskij, schiavo della penna e inesorabilmente attratto dalla vertigine della roulette, forse perché sola metafora possibile di quel grande gioco d'azzardo che è per lui la letteratura. Ancora, il fascino per il mistero del dolore che portò Cechov nell'isola di Sachalin, il luogo delle «più intollerabili sofferenze», e la depressione che come un incubo irruppe nella vita di Tolstoj, confluendo nelle "Memorie di un pazzo". L'ossessione di Stevenson per il Male Assoluto, impersonato dal diabolico signore di Ballantrae, e la fatale prossimità di Conrad «al limite estremo» - come il capitano Whalley del racconto omonimo -, in cui si è già con «un passo dentro la morte». O l'incontenibile euforia di Virginia Woolf a passeggio per le vie di Londra, l'amata città-teatro di cui era estasiata spettatrice e in cui perdeva se stessa, abolendo «il suo io immenso e vertiginoso». E, fra gli italiani, la «divertita, insaziabile, disperata» curiosità che Calvino provava per se stesso, e il male invisibile sepolto nell'anima di Gadda, quella «fascia di tenebra» che ricopre tutte le cose visibili e invisibili, velando persino le apparizioni più dolci della natura. Assumendo spesso un punto di osservazione apparentemente marginale, Citati sa cogliere l'essenza di ogni creazione letteraria e artistica, che è, come scrive Scott Fitzgerald, un «nuotare sott'acqua e trattenere il fiato», e che da sempre convive con l'abisso, lo intuisce o ne viene perdutamente folgorata, in un ambiguo intreccio con la biografia del proprio artefice. Un'esperienza dell'assoluto e del silenzio che si capovolge nel miracolo stupefacente della parola.
22,00

Un re senza distrazioni

Un re senza distrazioni

Jean Giono

Libro: Libro in brossura

editore: Guanda

anno edizione: 2016

pagine: 224

È il 1843. La sparizione improvvisa di due persone a distanza di tempo sconvolge la quiete di un paesino sperduto fra le montagne dell'Alto Delfinato. Il capitano Langlois, ex combattente e reduce della campagna d'Algeria, viene mandato a indagare. In breve tempo scopre i cadaveri degli scomparsi e si mette sulle tracce dell'assassino. Ma è qui che comincia il vero "giallo", il mistero che troverà soluzione soltanto nelle ultime righe del romanzo. Ed è qui che le parti si rovesciano, e oggetto dell'indagine diventa lo stesso Langlois: perché si ostina a ripetere che quell'uomo - l'assassino - non è un mostro? Come ha fatto, prima ancora di arrivare a incastrarlo, a comprenderlo così a fondo? In quella vicenda lontana, in quella storia di sangue che poteva sembrare destinata a offrire soltanto qualche ora di "distrazione" a dei comuni, normali lettori, c'è qualcosa che ci tocca, che ci coinvolge profondamente. È questo il punto, il senso dell'indagine: quanto è grande la distanza che separa l'essere normale dal mostro? Introduzione di Pietro Citati.
18,00

Sogni antichi e moderni

Sogni antichi e moderni

Pietro Citati

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2016

pagine: 398

Per i Greci del tempo di Socrate, il sogno è il prodotto - e insieme il compagno segreto e inseparabile - di un'entità invisibile, racchiusa dentro ogni essere umano, chiamata "anima" (psyche). L'anima è il vero io, e Socrate dice che "bisogna prendersi cura di lei più di ogni altra cosa". E il sogno è la prova che l'anima ha in sé "qualcosa di divino". Quando il corpo giace nel sonno, l'anima ascolta voci prodigiose, percepisce odori soavi, scorge una luce meravigliosa, e le figure sacre appaiono maestose e benevole. Per Pietro Citati, la rappresentazione greca del sogno è molto più vasta, libera, mobile e polimorfa di quella - arida, schematica - degli psicologi moderni. Per fortuna, negli ultimi due secoli la mente umana è stata salvata dai grandi scrittori, come Proust e Kafka. Con un'attenzione delicatissima ai "segni dell'anima", Citati rintraccia in Chateaubriand, Jane Austen, Balzac, Stendhal le "immagini della morte", l'ombra che accompagna il cammino di ogni uomo. Nella scrittura di Nerval, Flaubert, Hawthorne, Nietzsche scorge l'immagine riflessa di una zona superiore che domina sia i campi beati e furiosi della Follia, sia quelli aguzzi e lancinanti della Ragione. E in fondo ai libri di Cechov, Conrad, Virginia Woolf scopre quel "passeggero clandestino" che sta rinchiuso nel cuore di molti di noi e compie le azioni che non osiamo commettere. Citati è convinto che la psyche dei Greci, grazie al potere formidabile dei sogni, agisca in tutte le epoche e non solo nella letteratura.
22,00

La morte della farfalla. Zelda e Francis Scott Fitzgerald

La morte della farfalla. Zelda e Francis Scott Fitzgerald

Pietro Citati

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2016

pagine: 96

"Citati segue con impressionante precisione la progressiva caduta nel buio delle due farfalle, come prima la loro ascesa nella luce sfolgorante. Penetra a fondo nell'animo dei Fitzgerald, nell''incrinatura' che in lui si fa sempre più profonda, nella molteplicità e nella metamorfosi dello scrittore: nelle crisi di lei, nella complessità e tenacia del loro rapporto. Il ritratto che disegna della malattia mentale di Zelda, rapido e ritardato, pieno di particolari ma sovrastato dall'incombente Dümmerung, è un'opera al nero di prima grandezza che fa venire i brividi." (Piero Boltani)
11,00

Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio

Alice nel paese delle meraviglie-Attraverso lo specchio

Lewis Carroll

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2016

pagine: 319

Alice si annoia, seduta in giardino, quando all'improvviso compare un coniglio bianco con panciotto e orologio. La bambina gli corre dietro: scopre così che a infilarsi nella tana di un coniglio si può precipitare in un pozzo le cui pareti sono arredate con credenze, quadri e scaffali, e finire in un mondo pieno di meraviglie. Un pasticcino con la scritta "mangiami" la fa allungare come un cannocchiale, un ventaglio magico la rende così piccola che rischia di annegare nelle sue lacrime. Al tè del Cappellaio Matto il Ghiro dorme mentre Alice e la Lepre Marzolina cercano di risolvere gli indovinelli. E sulla partita a croquet della sanguinaria Regina di Cuori aleggia impalpabile e beffardo il sorriso del gatto del Cheshire...
10,50

La casa del padre

La casa del padre

Giorgio Montefoschi

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2016

pagine: 330

Tre generazioni di una famiglia romana a confronto. Pietro Bellelli è un ragazzo nostalgico, separato dal padre da un ombroso pudore. Amore e morte cadono insieme sulla scena del sofferto conflitto e a distanza di anni è suo figlio Mario, ventenne, a confrontarsi polemicamente con lui. Mentre Pietro rivolge a sé le domande che un tempo rivolgeva al padre, di nuovo padre e figlio sono uniti e divisi. Nessuna dimora, nessuna casa del padre sembra poter placare l'ansia di Pietro e Mario Bellelli. Finché un'improvvisa leggerezza prepara un vero e proprio colpo di scena, dal quale dovremo apprendere che non esistono padri e figli. Poiché siamo tutti padri, tutti figli, ospiti della medesima casa.
13,00

La mente colorata. Ulisse e l’«Odissea»

La mente colorata. Ulisse e l’«Odissea»

Pietro Citati

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2018

pagine: 359

Nato da un progetto a lungo accarezzato, "La mente colorata" è soprattutto un'interpretazione narrata dell'"Odissea", dove velocità e leggerezza celano un immane lavoro di documentazione. Un racconto, dunque, che «conquista senza scampo», come ha scritto Piero Boitani, giacché «intrecciare ancora una volta il tessuto stupefacente dell'"Odissea", e insieme interpretarlo nell'arazzo più vasto della letteratura greca, non è esattamente cosa facile», e Citati lo fa apparire «semplice e limpido». Ma c'è di più: per Citati, che coltiva in egual misura la passione per gli antichi e per i moderni, l'Odissea inventa le leggi dell'arte del narrare, ne sperimenta ogni forma e possibilità, sicché dal poema si dipartono luminosi tragitti, che ci proiettano verso i libri che verranno: "Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister", "Anna Karenina", la "Recherche" sono costruiti secondo lo stesso principio sinfonico; nell'isola dei Feaci Ulisse fonda il racconto fantastico, che ha ispirato le storie delle "Mille e una notte", Potocki, Hoffmann, Poe, e nella capanna di Eumeo il racconto d'avventura, da cui discendono i romanzi ellenistici, Dumas, Stevenson. Comprendere l'"Odissea" significa, del resto, comprendere «noi stessi, l'arte moderna, il nostro futuro».
14,00

Israele e l'Islam

Israele e l'Islam

Pietro Citati

Libro: Copertina morbida

editore: Bompiani

anno edizione: 2019

pagine: 288

Israele ha inventato la religione come noi la sentiamo e il senso del sacro da cui siamo ancora oggi posseduti: il cristianesimo e l'islamismo ne sono le dirette emanazioni. Se con la Genesi e Qohèlet conosciamo l'amore e il timore per un Dio vicinissimo eppure lontano, ma anche la disperazione di fronte a un destino "fumo di fumi" che l'uomo non ha scelto, con il Libro di Tobia scopriamo la misericordia di quello stesso Dio e l'annuncio di Cristo. Mentre un altro Dio, la cui immagine si riflette in tutte le forme create, si rivela nella visione di Maometto. Dalla lettura dei testi fondatori della civiltà giudaico-cristiana e di quella islamica fino all'antisemitismo e ai tragici fatti del Novecento, Pietro Citati ci conduce, con la leggerezza del racconto, in un viaggio attraverso mari, oceani, città, deserti, re, imperatori, santi, mistici e assassini. Alla ricerca della comune eredità spirituale di Israele e dell'Islam e dell'affascinante diversità tra le diverse tradizioni.
13,00

Vita breve di Katherine Mansfield

Vita breve di Katherine Mansfield

Pietro Citati

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 111

"Se questo libro è, oltre che una biografia critica densa di illuminazioni, un vero e proprio racconto, il 'romanzo' della vita della Mansfield, lo si deve a un dono raro, che Citati - sono parole di Mario Praz - possiede al pari della scrittrice: '... egli aspira, assorbe il contenuto, l'essenza di un personaggio, lo condensa, l'amplifica, e lo ripresenta con un effetto sonoro che fa pensare al 'Bolero' di Ravel: ora è Goethe, ora è Cosroe, e ora la Mansfield. Shelley scrisse 'La sensitiva' con sfoggio di spettacoli del giardino nelle varie stagioni che accompagna l'esistenza della dama eletta. Citati ha circonfuso la sua vita della Mansfield con le esalazioni di un incensiere carico di tutti i profumi della poesia'".
10,00

Cervo. Riviera dei fiori

Cervo. Riviera dei fiori

Pietro Citati

Libro: Libro in brossura

editore: Minerva Edizioni (Bologna)

anno edizione: 2021

pagine: 176

«Il luogo a cui sono più legato al mondo è un paese nella costa di ponente della Liguria, Cervo, a metà strada tra Alassio e Imperia. È un paese bellissimo: probabilmente il più bello della Liguria. È molto antico. E le rare volte in cui penso al mio passato, mi accorgo che Cervo è l'unico luogo che conservo, intero o quasi, nella mente.» (Pietro Citati)
18,00

La ragazza con gli occhi d'oro

La ragazza con gli occhi d'oro

Pietro Citati

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 390

«All’improvviso comparve una nuvola insolita, che si proiettava in alto con una specie di larghissimo tronco: si allargava e si ramificava: andava sfilacciandosi, a tratti immacolata, a tratti torbida, secondo che sollevasse terra o cenere». È Plinio il Giovane a documentare nelle epistole l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., ma la voce narrante è qui, inconfondibilmente, quella di Citati. Nessuno come lui ha saputo riverberare e dilatare nella sua scrittura il fascino dei libri che leggeva e amava – e trasmetterci il desiderio irresistibile di leggerli e amarli a nostra volta. Né c’è da meravigliarsi: più che critica letteraria, la sua è interpretazione narrata, racconto che tramuta ogni libro e il suo autore in indimenticabili personaggi: «Dickens riempiva la realtà con un’allegria furiosa, eccitando ed esaltando il suo genio ... Una misteriosa ilarità lo attraversava, lo colmava ed egli non riusciva ad interromperla, quasi fosse stato percorso da una zampillante fontana di fuoco». Letteratura sulla letteratura, in definitiva, o anche letteratura scaturita dall’arte, ma non alla maniera dell’amico Manganelli, attento come ogni buon rètore a frapporre tra sé e ciò che scriveva «uno spazio di indifferenza emotiva»; nelle pagine di Citati la letteratura circola libera e impetuosa, ci avvolge e ci contagia, lasciando intravedere dietro di essa la sua vera e più antica vocazione, leggere: «non ho mai smesso di leggere, leggere, leggere; ogni libro che leggevo era una forma dell’infinito, che inseguivo, e inseguivo, e fallivo continuamente nell’inseguire».
25,00

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