Libri di Raimondo Mercadante
Between history, ideologies and conflicts. Architecture in Slovenia 1968-1991
Raimondo Mercadante
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2024
pagine: 520
In historiography, a look from the outside has often been illuminating: this is even more valid for the history of Slovenian architecture, where different actors have contributed their own reading of events. Slovenian architecture in the age of Postmodernism was far from following foreign trends, as was the case in many post-socialist countries, who mainly embraced the elements of Postmodern architecture after 1989, because it originated from an autonomous reflection on its own meaning and ethics. The slightly more than two decades in the focus of this book was a period of transition. 1968 was a pivotal year, not only in Slovenia, not only in Europe: Vietnam war, civil rights movement in the United States, student's revolts, Prague spring, cautious privatization efforts in several Socialist countries… The author starts with Plečnik's international "discovery" and the controversies around his position in the architectural school of Ljubljana and concludes with a thorough discussion of the post-Socialist situation. The 1980s were also a time of large and far-reaching changes in art and culture, a time of new art paradigms, as well as a period of the crisis of modernism and the advancement of postmodernism. Postmodern architecture is usually connected to the "cultural logic of late capitalism" (Fredric Jameson), to the aesthetics of capitalist consumerism.
La lotta per lo stile nell'artigianato e nell'architettura
Walter Curt Behrendt
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2018
pagine: 330
«Dal cuscino del sofà fino alla costruzione delle città», questo il motto che animò le ricerche di architetti, pittori e designer variamente coinvolti nelle vicende del Werkbund tedesco dal 1907 fino alla Prima Guerra Mondiale. La lotta per lo stile nell’artigianato e nell’architettura (Der Kampf um den Stil im Kunstgewerbe und in der Architektur), edito a Stoccarda nel 1920, costituisce una delle prime storie del modernismo europeo nell’ambito dell’architettura e delle arti decorative, con particolare riferimento all’area tedesca e un occhio a quanto avveniva oltreoceano. Walter Curt Behrendt, critico tedesco più avanti noto per il suo volume del 1927 collegato all’inaugurazione del Weissenhof di Stoccarda, stende in quest’opera un quadro molto incisivo della storia del movimento artigianale, partendo da Schinkel e Semper in Germania e Ruskin e Morris in Inghilterra, per poi descrivere gli elementi caratterizzanti dell’Art Nouveau e dello Jugendstil in Belgio, Francia, Germania e Austria. Sebbene molto diverso per intenzioni da "I pionieri dell’architettura moderna" di Pevsner, il libro costituisce, insieme ai libri di Jeanneret, Lux, Waentig, Schumacher, una delle primissime ricostruzioni degli sviluppi, ancora recenti, di architettura e design di inizio secolo, passando tra van de Velde, Behrens, Olbrich, Otto Wagner, Poelzig, Riemerschmid, Tessenow. Un altro aspetto importante è poi la lettura dei temi dell’urbanistica moderna, dove l’autore si ricollega alle ricerche statunitensi sulla pianificazione regionale e sulla City Beautiful.
Facciata, isolato, tipologia e composizione urbana negli scritti di Walter Curt Behrendt (1911-1933)
Raimondo Mercadante
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2017
pagine: 300
Facciata, isolato, tipologia e composizione sono i temi della tesi di dottorato discussa a Dresda ed edita a Berlino nel 1911 dal critico d’architettura Walter Curt Behrendt(1884-1946), Il fronte unitario dell’isolato come elemento spaziale nella costruzione della città, qui tradotta e contestualizzata in seno alla linea critica dell’autore e al dibattito tedesco degli anni Dieci. Al saggio e alla traduzione si aggiunge un’antologia, comprendente alcuni dei riferimenti di Behrendt (Brinckmann, Schur, March, Fischer, Gentzen, Genzmer, Scheffler). Nella seconda parte dell’opera sono inclusi invece scritti del critico tedesco, ma anche di Ludwig Hilberseimer, Udo Rukser, Wolfgang Herrmann, apparsi sulla rivista “Kunst und Künstler” fino all’avvento del Nazismo: dall’interesse esclusivo per il tema formale dell’isolato e della facciata unitaria, l’attenzione si sposta in questi contributi al più vasto dibattito architettonico e urbanistico della prima modernità tedesca e internazionale, con testi che rendono un panorama dello strumentario critico e della raffinatezza d’indagine dell’autore. Tali riflessioni assumono rinnovato interesse alla luce del dibattito italiano e internazionale avviatosi a partire dagli anni Sessanta del Novecento, sulla necessità di recuperare gli spazi urbani, come l’unità architettonica delle quinte stradali, della piazza, dei porticati, dei passaggi coperti, dei cortili ad uso comunitario o pubblico in antitesi alla visione modernista dell’urbanistica a barre e all’ideologia della dissoluzione della città.
L'architettura della metropoli e altri scritti sulla città
Karl Scheffler
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 272
Come rispondere alla "perdita del centro" della metropoli contemporanea? Esiste un nuovo stile che possa salvare per mezzo dell'Arte la Berlino dei primi del Novecento dalla mancanza di senso che la affligge? Quali soluzioni può adottare l'urbanistica per rispondere all'esigenza di una vita più sana e igienica? Che forma prenderanno i nuovi grandi magazzini, le fabbriche, gli edifici commerciali? Quale futuro per le arti applicate? E ancora: quali soluzioni adottare per un'architettura funeraria moderna? A queste domande tenta di rispondere L'Architettura della Metropoli di Karl Scheffler (1869-1951), che fu tra i più attivi nella pubblicistica tedesca sull'arte contemporanea, l'architettura, l'urbanistica e le arti applicate. Edito a Berlino nel 1913 per i tipi di Bruno Cassirer, il testo rappresenta la sintesi di una serie di riflessioni affidate alle pagine di varie riviste specialistiche tedesche, non esclusivamente berlinesi, sui problemi della nuova architettura per la grande città che stava prendendo forma, come nodo e simbolo del travaglio della modernità, e indica tra i campioni dell'architettura contemporanea Alfred Messel, Peter Behrens, August Endell, Hermann Obrist, Heinrich Tessenow.