Libri di Roald Hoffmann
Chimica e poesia
Roald Hoffmann
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 47
Gli scienziati, contrariamente a quanto si crede, non sono detentori di un sapere più vasto rispetto a quello dei poeti sui segreti della vita. Se è vero che la scienza ha potuto spingere il suo sguardo nelle profondità di alcuni remoti punti dell'universo, è vero altresì che la poesia è un inesausto volo intorno al tangibile, un affondo nell'oscurità assoluta, uno scavo che attraversa l'universo rivelato e forgiato dalla scienza.
Se si può, si deve?
Roald Hoffmann
Libro: Libro in brossura
editore: Di Renzo Editore
anno edizione: 2007
pagine: 72
In questa pièce teatrale, Roald Hoffmann riflette sulle responsabilità sociali di scienziati e artisti. Friedrich Wertheim, chimico di origine tedesca, si toglie la vita dopo aver scoperto che un gruppo di terroristi ha utilizzato una neurotossina di sua inven-zione per commettere un genocidio. Le circostanze e le ragioni della sua morte sconvolgono profondamente la vita di tre persone a lui vicine: sua figlia Katie, anche lei una scienziata, ma con idee molto diverse sulle proprie responsabilità; il suo partner, Stefan, un artista concet-tuale e la seconda (ed ex) moglie Julia. In 26 scene, rapide e frammentate, i tre personaggi s'interrogano sulle ragioni del suicidio, scoprendo scenari inaspettati. Divisi dai ricordi e da un passato segnato dalla morte, i tre cercheranno di resistere alle trasformazioni che l'evento porta con sé, finendo col modificare i rapporti reciproci.
Le danois de poche
Roald Hoffmann, L. Overby
Libro
editore: Assimil Italia
anno edizione: 2011
pagine: 144
La chimica allo specchio
Roald Hoffmann
Libro: Copertina morbida
editore: Longanesi
anno edizione: 2005
pagine: 347
Roald Hoffmann difende una scienza spesso ingiustamente criticata, ma senza la quale il nostro mondo sarebbe un Eden piuttosto miserabile. Una fra le caratteristiche essenziali della chimica è l'identità. Ci sono sostanze che si presentano in forme "quasi identiche" ma non "sovrapponibili", le quali sono l'una l'immagine speculare dell'altra, come un guanto destro e uno sinistro, ma che hanno un comportamento chimico spesso molto diverso. Un tragico esempio di questo cattivo uso della chimica è la talidomide: prodotta senza distinguere fra due forme speculari, produsse gravi malformazioni nei figli delle gestanti che la assumevano. Hoffmann ha vinto, insieme a Kenichi Fukui, il premio Nobel per la chimica nel 1981.