Libri di Roberta Colombi
Le memorie di un gatto. Romanzo sociale
Antonio Ghislanzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2024
pagine: 152
Pubblicate per la prima volta sul settimanale umoristico milanese «L’Uomo di Pietra» nel 1857, le Memorie di un gatto rappresentano la seconda prova romanzesca di Antonio Ghislanzoni (1824-1893). Protagonista del racconto è Figaro, felino originario di Cassano d’Adda che, costretto a letto dalla malattia, decide di impugnare penna e calamaio con l’intento di consegnare ai posteri la singolare testimonianza del proprio passaggio nel mondo. Ne risulta un autentico romanzo sociale, in cui la straniante prospettiva gattesca offre una fotografia in negativo delle convenzioni che governano la società umana del XIX secolo. Trama e personaggi – popolani, servitori, borghesi, intellettuali ed aristocratici – fungono, difatti, da pretesto per «osservazioni fisiologiche» che affrontano una vasta gamma di tematiche di stringente attualità. Dall’ipocrisia sottesa all’istituzione matrimoniale, alla generale credulità degli individui di fronte ad eventi pseudo-apocalittici. Dalla fallacità dei programmi scolastici adottati nelle scuole femminili, al rapporto tra letteratura e moralità.
La verità della finzione. Il romanzo e la storia da Manzoni a Nievo
Roberta Colombi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 254
Nel corso dell’Ottocento, il rapporto verità/finzione, da sempre al centro delle riflessioni teorico-letterarie, trova nei Promessi sposi un modello imprescindibile, ma anche una condanna inappellabile, con la rinuncia di Manzoni ai «componimenti misti di storia e invenzione». In questo studio si indaga la storia di tale rapporto, in una ricostruzione affascinante delle ragioni dell’invenzione, del «vero veduto dalla mente», su quelle della storia. Dopo Manzoni, infatti, e sotto la sua ombra, la cultura preunitaria mostra una nuova consapevolezza del valore conoscitivo offerto dall’immaginazione letteraria; un quadro all’interno del quale Le Confessioni d’un Italiano di Ippolito Nievo appaiono una tappa fondamentale di un percorso di emancipazione in cui sempre più la verità della finzione tenta di affermare il suo diritto di cittadinanza nel panorama letterario italiano. Intrattenendo un rapporto di sostanziale infedeltà con la storia, Nievo mostra al lettore la sua «intelligenza della storia», inverando quelle potenzialità che Manzoni coglieva nella scrittura letteraria, unica capace di offrire anche quel «possibile» inventato dal suo autore. Sullo sfondo del recente dibattito teorico-critico sui confini tra fiction e no fiction e della lunga vitalità di questo modello narrativo, Roberta Colombi mostra come il tema del «componimento misto di storia e invenzione» sollevi sempre la questione della responsabilità etico-politica della scrittura letteraria che ci parla, si sa, di mondi finti, ma non per questo falsi.