Libri di Rodolfo Signorini
Il palazzo D'Arco in Mantova. Da casa a museo
Rodolfo Signorini
Libro: Libro in brossura
editore: Sometti
anno edizione: 2025
pagine: 96
Dopo un lungo lavoro di restauro riapre i battenti il Palazzo dei conti d'Arco, il palazzo neoclassico edificato a Mantova da Antonio Colonna fra il 1782 e il 1792 sul preesistente palazzo Chieppio. È possibile dunque visitare un'autentica dimora nobiliare settecentesca con mobili, tappeti e arredi originali: i lampadari di Murano, le ceramiche di Nove, gli strumenti musicali, gli stipi in ebano e avorio, le cineserie, le tappezzerie francesi (1823) della stanza dedicata ad Andreas Hofer, i rami della cucina ottocentesca e la biblioteca, ricca di testi classici latini, greci e italiani, di cinquecentine, di trattati di ippologia, dei testi naturalistici appartenuti al conte Luigi d'Arco; oltre a una ricca pinacoteca tra cui spiccano opere del Bazzani e di Geffels, è possibile ammirare la cinquecentesca sala dello Zodiaco affrescata da Giovanni Maria Falconetto, vertice artistico del Museo, e visitare infine l'originale museo naturalistico ottocentesco. In occasione della riapertura, la guida di Rodolfo Signorini illustra il nuovo percorso del palazzo in 96 pagine di arte, storia e bellezza.
L'appartamento della grotta nella Villa del Te
Rodolfo Signorini
Libro: Copertina morbida
editore: Sometti
anno edizione: 2013
pagine: 64
Il quarto episodio della collana Mantua Felix ci parla di un ambiente forse meno noto, eppure estremamente affascinante, all'interno di Palazzo Te: l'appartamento della Grotta. Staccato dal corpo centrale della villa e posizionato sul fianco sinistro dell'esedra, è un angolo apparentemente poco significativo, se osservato dall'esterno. Generalmente si tratta quindi dell'ultima tappa di visita del palazzo, già mentalmente proiettati verso la fine dell'itinerario e quindi verso l'uscita. Ma se troviamo il tempo di soffermarci, non possiamo che restarne incantati: la loggia, superbamente adornata e affrescata con una grande ricchezza di dettagli; il giardino segreto, un ambiente delizioso e fuori dal tempo, immerso in un silenzio accompagnato dalle rappresentazioni murali delle favole di Esopo; la Grotta, antro artificiale di raccoglimento un tempo zampillante di acqua e piccole fontane; e poi l'interno dell'appartamento con la camera di Attilio Regolo che, attraverso l'esaltazione delle umane virtù, restituisce l'antico splendore di questo piccolo, appartato e riservato gioiello all'interno della Villa del Te.
Fortuna dell'astrologia a Mantova. Arte, letteratura, carte d'archivio
Rodolfo Signorini
Libro: Copertina rigida
editore: Sometti
anno edizione: 2007
pagine: 624
Il mirabile orologio di Mantova e diciannove disegni inediti del 1706
Rodolfo Signorini
Libro: Copertina morbida
editore: Sometti
anno edizione: 2011
pagine: 128
San Giacomo della Marca compatrono di Mantova e la reliquia del preziosissimo sangue
Rodolfo Signorini
Libro: Libro in brossura
editore: Tre Lune
anno edizione: 2011
pagine: 152
Agiografia di San Giacomo della marca, miracoli e contesa teologica sulla natura del sangue proveniente dal Calvario di Cristo e che Il soldato Longino portò a Mantova. Una reliquia portata via dall'imperatore tedesco in età comunale e finita in Germania. Un'ampia sezione documentaria fatta di testi, immagini, inscrizioni completa una ricerca che si parte dal Medioevo e va fino al Rinascimento.
Il Burchiello de la Sensa e il Calendimaggio. Due feste mantovane
Rodolfo Signorini
Libro
editore: Sometti
anno edizione: 2012
pagine: 64
Narra nel 1612 lo storico mantovano Ippolito Donesmondi, che per la "Ascensa" o "Sensa" (espressione dialettale per Ascensione), si teneva in Mantova una straordinaria e singolare festa popolare in onore del "Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo" (i sacri vasi conservati nella cripta della basilica di Sant'Andrea). La vigilia dell'Ascensione, dopo il vespro, si mostrava la Reliquia e con essa il vescovo benediceva la folla dei fedeli "da un luogo eminente a questo effetto preparato". Il giorno dopo, una processione di soli laici si recava dal duomo in Sant'Andrea. Vi partecipavano le magistrature della città, "Dottori, Medici, Procuratori, e Notai; poi tutte le arti sotto ai loro determinati Confaloni". L'arte dei pescatori che aveva per insegna un "bertavello con entro un bulbaro", inscenava quindi una sorta di spettacolo allegorico. In un burchiello, (un'imbarcazione fluviale tipica del territorio mantovano) trasportato da dodici robusti portantini, vi erano tre pescatori che rappresentavano i primi apostoli scelti da Gesù: Pietro, Giovanni e Andrea. La barca era carica di anguille e di altri pesci di minor pregio, e i tre pescatori, per tutto il tempo del cammino dalla Cattedrale a Sant'Andrea, e fin dentro la basilica, andavano distribuendo le anguille e i pesci gettandoli verso il popolo, e anche a coloro che assistevano alla cerimonia dalle finestre delle proprie case.
La camera di amore e psiche nella Villa del Te a Mantova
Rodolfo Signorini
Libro
editore: Sometti
anno edizione: 2012
pagine: 64
Nel 1528 Federico II Gonzaga commissiona a Giulio Romano la raffigurazione pittorica della favola di Amore e Psiche di Apuleio, che già a Roma era stata eseguita da Raffaello alla Farnesina (con l'aiuto dello stesso Giulio Romano). Partendo dalle fonti letterarie che hanno ispirato la creazione artistica, Rodolfo Signorini illustra e spiega le singole parti della Sala, con tutti gli episodi raffigurati della favola: pareti e soffitti, ottagoni, lunette e vele diventano quindi i protagonisti straordinari di un racconto affrescato, un luogo magico destinato ad affascinare qualunque visitatore.
La Villa del Te. Piacere dell'anima
Rodolfo Signorini
Libro
editore: Sometti
anno edizione: 2012
pagine: 64
Il primo volume della collana "Mantua Felix" è dedicato a quello che, insieme a Palazzo Ducale, è senz'altro un simbolo della città di Mantova e del suo patrimonio storico-artistico: Palazzo Te. Situata alle porte del centro cittadino, la dimora estiva dei Gonzaga - signori e duchi di Mantova per quasi quattrocento anni - è stata costruita nella prima metà del Cinquecento all¹esterno di una delle antiche porte, la Posterla; rappresenta la consacrazione del genio di Giulio Romano, uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano, che grande fortuna ebbe sotto la dinastia gonzaghesca. L'ordine seguito per la descrizione dei luoghi si muove sulle tracce di quello seguito da Iacopo Strada, antiquario mantovano che verso la fine del Cinquecento scrisse la prima guida del Palazzo, illustrandone i tanti ambienti.
Le sorti degli uomini nella «Camera delli pianeti et venti» della villa del Te. Due zodiaci di provincia
Rodolfo Signorini
Libro
editore: Sometti
anno edizione: 2012
pagine: 64
Il terzo volume della collana Mantua Felix, dedicato alla vocazione per lo studio degli astri che da sempre ha contraddistinto il territorio mantovano, apre con una delle sale più suggestive di palazzo Te, con una composizione iconografica complessa e di alto livello realizzata, fra gli altri, da grandi artisti come Andrea Conti e Rinaldo Mantovano: la trama decorativa della volta è formata da losanghe esagonali, rettangolari e ottagoni, in cui vengono rappresentate le divinità olimpiche, i Mesi, gli stucchi dei segni zodiacali con i simulacri di Vesta e Vulcano; nelle vele sottostanti, stucchi dorati di mascheroni caricaturali dei Venti, elemento poetico che separa Terra e Cielo. Un capolavoro che rappresenta anche una sorta di compendio magico e scientifico, un ambiente che racchiude in pochi metri un complesso cielo astrologico, riassunti nei due emistichi di Giovenale incisi al di sopra di una delle porte: "Distat enim quae sydera te excipiant": "dipende infatti da quali stelle ti ricevano" (quando nasci). L'itinerario astrologico continua con due zodiaci presenti nella provincia mantovana, entrambi di recente riscoperta; si tratta del ciclo dei Mesi a Corte Bazza di Bigarello, databile alla fine del XVI sec. e il cui autore è tuttora ignoto, una rappresentazione di buona fattura e interessante anche da un punto di vista antropologico, poichè mostrano scene di vita ordinaria che dovettero appartenere alla diretta esperienza dell'artista.
Imprese gonzaghesche
Rodolfo Signorini
Libro: Copertina morbida
editore: Sometti
anno edizione: 2013
pagine: 64
L'Impresa (o "intrapresa", nobile azione) è un'allegoria misteriosa che rappresenta, attraverso l'unione di un motto e di una figura, gli ideali o gli affetti o i princìpi morali di chi la esibisce. I Gonzaga, famiglia regnante per quasi quattro secoli sulla città e sul Ducato di Mantova, hanno fatto largo uso di queste rappresentazioni nel corso della loro storia: imprese per lo più già note, codificate e riprese dai signori del tempo che in questo modo segnavano il perimetro della propria grandezza e levatura morale. Signorini riprende quindi in mano una grande tradizione mantovana, che scava sotto la patina della dinastia regnante e ci svela in qualche modo il temperamento, i desideri e l'importanza che valori quali la fedeltà, la purezza di cuore o il coraggio rivestivano nella vita e nell'esercizio del potere dei principi di corte. In questo volume sono riportate e descritte le sedici imprese più ricorrenti nel panorama mantovano, la loro storia e la loro fortuna, illustrate con le raffigurazioni presenti nei principali palazzi cittadini (Palazzo Te e Palazzo Ducale hanno al loro interno addirittura un ambiente dedicato, la Sala delle Imprese), ma anche in libri e medaglie gonzaghesche.
Mantova. 4 quartieri, 20 contrade
Rodolfo Signorini
Libro: Copertina morbida
editore: Sometti
anno edizione: 2014
pagine: 64
Il settimo volume della collana "Mantua Felix" ci suggerisce di riscoprire la città di Mantova attraverso l'antica e affascinante toponomastica cittadina ormai del tutto scomparsa, rimasta però negli antichi documenti e nella preziosa "Cronaca Universale della Città di Mantova" di Federigo Amadei: i quattro quartieri (San Pietro, Sant'Andrea, San Giacomo, San Nicolò) con le venti contrade istituite nel 1401 da Francesco II Gonzaga aprono il tessuto urbano di Mantova come uno scrigno che lascia intravedere tutti i gioielli di un patrimonio artistico e culturale straordinario, attraverso un dettagliato percorso all'interno delle vecchie mura, con un ricco apparato iconografico selezionato. Lasciandoci guidare dalla passeggiata virtuale di Rodolfo Signorini possiamo ammirare e conoscere i tanti monumenti, le chiese, i palazzi, i chiostri, le lapidi, i capitelli, gli elementi architettonici che da secoli accompagnano il vivere civile dei mantovani.
Pietroadamo De' Micheli. Teofilo Folengo
Rodolfo Signorini
Libro: Copertina morbida
editore: Sometti
anno edizione: 2014
pagine: 64
Il nono volume della collana Mantua Felix racconta le vite di due grandi personaggi mantovani: uno semisconosciuto, Pietroadamo de' Micheli, l'altro mal conosciuto e spesso frainteso, Teofilo Folengo, noto come Merlin Cocai. Si tratta di due veri primati mantovani: Pietroadamo introdusse l'arte della stampa a Mantova chiamando nella città ducale i maestri germanici, Folengo fu il sommo poeta macaronico, con Ludovico Ariosto e prima di Torquato Tasso vanto della letteratura italiana del Cinquecento. Pietroadamo de' Micheli nacque a Mantova nel 1440, e dopo aver conseguito a Ferrara la laurea in giurisprudenza decise di tornare nella sua città per stampare libri, aprendo di fatto la prima tipografia mantovana nel 1472 e stampando preziose edizioni del Decamerone e della Divina Commedia. Teofilo Folengo è un autore di primo piano nel panorama dei cosiddetti "minori" della letteratura italiana del Cinquecento: poeta colto ed estroso, fu il creatore del macaronico, linguaggio stravagante ma perfettamente codificato che con grande ironia permise a Folengo, con lo pseudonimo di Merlin Cocai, di porsi come contraltare all'aristocrazia letteraria umanistica.

