Libri di Sabrina Efionayi
Black Basket Castel Volturno
Simone Carolei
Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2024
pagine: 256
Black Basket Castel Volturno, il denso e toccante reportage del giornalista e fotografo Simone Carolei, racconta un esperimento riuscito e vincente di educazione allo sport. Massimo Antonelli, ex cestita della Virtus di Bologna diventato allenatore, ha creato a Castel Volturno Tam Tam Basketball, un'associazione sportiva dedicata soprattutto ai ragazzi di origine nigeriana che vivono in zona per strapparli a un destino di solo degrado e permettere loro di scoprire il senso della comunità e dell'appartenenza attraverso il basket. Tam Tam Basketball non è dunque solo un'associazione ma un progetto sociale, un sogno, un'esperienza straordinaria: invece che mafia e droga, tra i calcinacci e il mare di Castel Volturno questo gruppo di ragazzi sorridenti, abili sportivi, trova il proprio posto. Il racconto fotografico, intenso e dinamico, ci fa conoscere da vicino questa esperienza, ci fa incontrare i protagonisti e ci permette di vivere con loro, la quotidianità e l'amore per lo sport. Come scrive Sabrina Efionayi, afrodiscendente originaria di Castel Volturno, “In un territorio in cui nessuno più crede, le passioni trovano terra fertile. […] I sogni e le speranze si intrecciano con la realtà di tutti i giorni e la rabbia muta forma, diventa energia pulita. […] A Castel Volturno la luce è diversa.”: il suo testo introduce il racconto visivo di Carolei, accompagnato poi dalle testimonianze dei ragazzi protagonisti delle foto.
Padrenostro
Sabrina Efionayi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 240
Il giorno in cui il Napoli sta per vincere il tanto atteso scudetto, tra i vicoli di una città già in festa, Elisa sembra una ragazza come molte altre. Ma non lo è. Lei non potrà confondersi tra la gente e festeggiare. Perché Elisa è un membro della famiglia Caiazzo. A chiunque è nota la fervente fede che li anima, in pochi sanno cosa succede davvero all’interno della comunità religiosa di cui fanno parte: una comunità che esorta i suoi membri a liberarsi dai peccati confessandoli al cospetto degli altri fedeli. Elisa Caiazzo ha ventitré anni e non le è mai stato concesso di esplorare il mondo, che per lei coincide con i confini della città di Napoli. A guardia dell’invalicabile perimetro c’è il padre, Vincenzo, al cui occhio nulla sfugge. Niente accade senza che Padrenostro abbia dato il consenso. E opporsi alla sua volontà non è indolore per nessuno. In famiglia lo sanno, e un letto ormai vuoto lo ricorda sempre a tutti. Elisa però difende suo padre e l’educazione ricevuta, non mette in discussione il cammino che è stato scelto per lei. Almeno fino a quando, un giorno, la sua migliore amica Fortuna la convince ad allontanarsi dalla città per divertirsi e svagarsi insieme a un gruppo di amici. Elisa sperimenterà così la libertà di corpo e mente, ma non senza fare i conti con i sensi di colpa che la divorano, con il tarlo di confessare il peccato compiuto e sottoporsi alla sentenza inappellabile che Padrenostro pronuncerà. Con uno stile asciutto e diretto, capace di rendere ogni singola parola ancora più vera, Sabrina Efionayi narra una storia di subdola violenza e coercizione ingannatrice, ma anche di profonda amicizia, capace di farsi testimonianza attraverso la forza del racconto.
Addio, a domani. La mia incredibile storia vera
Sabrina Efionayi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 192
Il romanzo sincero, potente, di una giovane donna che a soli vent’anni ha vissuto molto più di una vita. «Questa storia avrei voluto scriverla dicendo: io. Perché è la mia. A mano a mano che ci entravo, però, mi sono resa conto di non riuscirci – troppo difficile, troppo doloroso. Ecco perché l’ho scritto dicendo: lei. Sabrina. Una ragazza napoletana afrodiscendente che un bel giorno decide di fare i conti con il tempo, di aprire certi cassetti della memoria e di ordinarne il contenuto sul letto, come quando si parte per un viaggio e si prepara la valigia. Ecco, io ora vi chiedo di partire con me. Abbiate fiducia. Datemi la mano». Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L’altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre. Non lo immaginava, ma quando è successo ha accettato. Da quel momento Sabrina si è ritrovata in una situazione speciale, perché i rapporti con la sua madre biologica, con le sue origini, non si sono interrotti, e così lei è cresciuta tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità. Un’identità complessa, la sua, che già il nome racconta: Sabrina, come la figlia dell’aguzzina di Gladys, scelto per compiacerla; Efionayi, come un uomo che non è il padre, ma che le ha dato un cognome.