Libri di Sandra Costa
Lo sguardo rinnovato
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 288
Il volume analizza l’evoluzione delle mostre d’architettura nel primo Novecento, esplorando i cambiamenti tecnici, stilistici, sociali e urbanistici dell’epoca. Se inizialmente le mostre erano integrate con quelle di Belle Arti e industria, all’inizio del Novecento l’architettura acquisisce autonomia e interagisce con altre discipline. Con le avanguardie, l’architettura diventa protagonista nelle esposizioni, influenzando fortemente quelle italiane, in particolare con la Triennale di Milano dal 1933. Accanto ai progetti innovativi e d’avanguardia viene posta attenzione anche alle tecniche dell’architettura rurale come possibile fonte di ispirazione. Il confronto tra razionalismo e monumentalismo celebrativo del potere caratterizza il decennio, con il monumentalismo che prevale fino all’Esposizione Universale del 1942, mai realizzata. Le mostre contribuiscono così all’evoluzione dei discorsi architettonici, evidenziando rotture e continuità tra passato e presente nelle forme espositive.
Esporre nei luoghi del quotidiano. Il display tra museologia, architettura e società
Libro: Libro in brossura
editore: White Book
anno edizione: 2025
pagine: 200
Il volume affronta temi largamente interdisciplinari che toccano la museologia e la museografia, ma anche la storia dell’arte e dell’architettura, e perfino una storia sociale dai confini largamente permeabili. I diversi saggi proposti si collegano alle vicende di un collezionismo privato e pubblico che, dal Settecento alla contemporaneità e in un orizzonte europeo, ha dovuto misurarsi anche con le sfide di allestimenti costruiti all’interno degli spazi del quotidiano. Benché il tema sia meno indagato rispetto all’evoluzione del display nei musei pubblici, l’esporre nei luoghi di vita o di transito – dalle case, alle strade, alle piazze – ha comunque sempre implicato rispondere a delle esigenze di visibilità e di conservazione delle opere, ma anche simboliche. La narrazione delle collezioni nei luoghi del quotidiano ha seguito così, nel tempo, delle priorità diverse: dalla tradizionale esaltazione del lignaggio al gusto, magari particolarissimo, del singolo collezionista; dalla dimensione di genere alle nuove esigenze di un “quotidiano nomade” che investe spazi della collettività e di un quotidiano condiviso.
Comunicare fraternamente "settanta volte sette"
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mazzanti Libri
anno edizione: 2025
pagine: 100
Per il suo 70° anniversario, AIART si sofferma sul bisogno umano di comunicare e di comunicarsi, secondo il principio di fraternità…"Settanta Volte Sette". I diversi contributi offrono riflessioni per risvegliare l'umanità nei media, intervenendo a più livelli e in svariati contesti, promuovendo la speranza di fraternità. Un'attenzione è rivolta alle periferie delle città, della rete, dell’umano, sottolineando l'importanza di una formazione integrale per fornire competenze e strumenti che valorizzino le persone e promuovano la partecipazione attiva. L'obiettivo è imparare e insegnare a comunicare fraternamente, ovunque e sempre, per rendere la fraternità il linguaggio vivo delle nostre interazioni. Un invito a "far nuove tutte le cose".
Imprese in mostra. L’eredità del Novecento: esposizioni, musei, percorsi
Libro: Libro in brossura
editore: Bologna University Press
anno edizione: 2024
pagine: 168
Quella proposta dagli oggetti realizzati nelle manifatture e nelle industrie è una dimensione narrativa condivisa che, oltre a svelare l'esistenza di un vitale universo creativo e del lavoro, abbracciava e abbraccia la storia sociale, economica e culturale di un territorio. Nello storytelling d'impresa del Novecento il valore formale e tecnologico di manufatti e prodotti mostrati nei musei delle fabbriche, o esibiti in occasione di eventi internazionali, ha contribuito a forgiare una coscienza collettiva anche al di là della comunità d'origine, spesso iscrivendosi in dimensioni di cultura e identitarie. Nel volume, l'attenzione è rivolta al recupero e alla valorizzazione di contesti e memorie del Novecento: vengono analizzate le modalità e gli obiettivi con cui la storia di queste particolari realizzazioni e collezioni è stata proposta, o è oggi visibile, all'interno di spazi espositivi dedicati ma anche in luoghi inusuali e in siti virtuali.
Storytelling. Esperienze e comunicazione del Cultural Heritage
Libro
editore: Bologna University Press
anno edizione: 2022
pagine: 360
Nell'ambito dei Beni Culturali e dei musei lo storytelling, capace di raccontare sollecitando sensibilità e ragione, consente di coinvolgere più facilmente il pubblico proponendo esperienze che possono trasformarsi in patrimonio di memoria personale o collettivo. Musei, siti archeologici o città d'arte "raccontano" sé stessi, le proprie collezioni, il loro contesto urbano e antropologico. Questa particolare dimensione narrativa ha assunto nel tempo sempre più spiccate caratteristiche internazionali: basti ricordare il fondamentale passaggio che ha portato da una concezione del Patrimonio come espressione dell'identità di un popolo alla consapevolezza del suo valore universale secondo le già modernissime intuizioni di Quatremère de Quincy. Nel Novecento, poi, la Convenzione UNESCO per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, di cui proprio nel 2022 si celebra il cinquantenario, ha costituito una svolta ancora oggi imprescindibile per l'impulso istituzionale dato a un diverso modo di concepire, e quindi di raccontare e di valorizzare, il Cultural Heritage. Lo storytelling può adottare forme e strumenti complessi e talvolta complementari tra loro e il racconto - espositivo, verbale, visivo, digitale - indirizzato a un singolo o a una intera comunità si può comporre e ricomporre grazie a molteplici elementi e a tecniche in continua evoluzione. Oggi lo storytelling partecipa alle sfide più attuali del Cultural Heritage riguardo all'inclusione, all'equità e alla sostenibilità, ma anche - secondo una dimensione più specifica - alla conservazione della cultura materiale e immateriale o del paesaggio.
Raffaello. Mito e percezione
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2022
pagine: 328
Il volume, che ha il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, ha avuto come necessaria premessa un convegno, frutto del partenariato scientifico del Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna con il Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut, nel corso del quale è stata presentata e discussa la maggior parte dei contributi confluiti nella pubblicazione. Attraverso il dialogo complesso tra l'artista e il suo pubblico, ma anche tra passato e futuro di opere e sistemi di visione, il volume offre, nell'intenzione dei curatori, l'occasione per mettere a confronto, al di là di consolidati stereotipi, i modelli e gli attori di una percezione che, pur mutando costantemente di prospettiva, riconferma la centralità di Raffaello come modernissimo "operatore culturale", oltre che come sommo artista.
Atmosfere. Esperienze immersive nell'arte e al museo
Sandra Costa
Libro
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2021
pagine: 336
Il volume propone una riflessione sulle funzioni, gli sviluppi e le procedure che nel tempo e in un equilibrio sempre mutevole tra realtà e illusione hanno caratterizzato l'esperienza immersiva nell'arte e al museo. La proposta di ambienti emotivi, di atmosfere, così come i dispositivi utilizzati per allestire collezioni e musei, hanno infatti sempre cercato di comporre insieme valori di conoscenza razionale e di coinvolgimento emotivo e sensoriale. All'interno di una dimensione teorica e in un orizzonte internazionale viene messa in risalto sia l'esperienza del pubblico che quella di artisti e curatori. Dal viaggiatore del Grand Tour al turista internazionale, allo spettatore virtuale gli obiettivi auspicati con la realizzazione di esperienze immersive sono stati talvolta ricorrenti: dall'educazione popolare alla propaganda politica, dalla valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico alla conoscenza scientifica. Le diverse sezioni del volume suggeriscono così un fil rouge che va dagli allestimenti analogici - sale d'epoca d'altri tempi, diorami, ricostituzioni a diverse scale di siti e luoghi - ai nuovi display immersivi con i loro ambienti virtuali.
Dal magnifico concerto all'ordinato metodo. Collezioni e Musei d'Ancien Régime
Sandra Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2019
pagine: 248
In un serrato confronto tra pratiche collezionistiche internazionali, sviluppo della storia dell'arte come disciplina scientifica ed evoluzione del display dalle gallerie private ai musei pubblici, l'Ancien Régime costruisce nel XVII e XVIII secolo un'"officina del vedere" destinata a traghettare la prassi del "fare galleria" dal modello aristocratico del diletto e dell'armonia agli ideali democratici e alle esigenze didattiche proposti all'Europa intera dal Settecento illuminista. Attraverso l'esperienza collettiva dello sguardo, che si viene attuando per la prima volta in forma istituzionale nelle esposizioni dell'Académie Royale al Louvre, i celebri Salon, si sperimenta un modo di vedere e di parlare d'arte che non si riferisce più soltanto alle singole opere, ma all'insieme narrativo degli allestimenti e dei confronti proposti tra gli stili. Mentre continua una sorta di teoria fiduciaria dello sguardo, che ancora affida alle relazioni del Grand Tour e ai cataloghi illustrati la selezione di ciò che si "deve" vedere nei diversi paesi europei, l'allestimento dei primi musei pubblici è oggetto di un vasto dibattito di metodo che tocca Parigi e l'Italia, ma anche i paesi germanici. Alla fine dell'Ancien Régime le soluzioni espositive dei primi musei possono essere già considerate l'espressione di sistemi culturali e nazionali in emulazione così come di modi diversi di concepire il valore e il ruolo dell'arte. Sandra Costa è docente di Museologia e Collezionismo all'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna. Fino al 2014 ha insegnato e condotto i suoi studi in Francia (Université Paris 1, Université de Grenoble, CNRS). Habilitée à diriger des recherches, è membro titolare del Comité des Travaux Historiques et Scientifiques. Le sue pubblicazioni vertono principalmente sulle pratiche del collezionismo in Europa in epoca moderna e su metodi e aspetti comparati della storia del patrimonio artistico e dei musei. Dominique Poulot, cui si deve la Prefazione al volume, è professore all'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne dove dirige il Master dedicato alla Storia del Patrimonio e dei Musei.
L'Italia dei musei 1860-1960. Collezioni, contesti, casi di studio
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2018
pagine: 280
La collana ARTE Collezioni Luoghi Attori è interessata alla sociologia dei fenomeni artistici e a temi e aspetti largamente interdisciplinari, si caratterizza così per un comitato scientifico di cui fanno parte storici e storici dell'arte, docenti universitari e conservatori di musei o responsabili di importanti collezioni. L'Italia dei Musei 1860-1960 è frutto di un partenariato tra docenti del gruppo di ricerca Spazi ed attori del collezionismo e della connoisseurship del Dipartimento delle Arti dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, l'équipe d'histoire culturelle et sociale de l'art de l'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, alcuni docenti di Storia dell'arte e di Museologia del Dipartimento del Design del Politecnico di Milano e il Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Saggi di Gilles Bertrand, Delphine Morana Burlot, Paola Callegari, Sonia Cavicchioli, Paola Cordera, Sandra Costa, Pietro C. Marani, Maria Luigia Pagliani, Marinella Pigozzi, Marco Pizzo. Prefazione di Dominique Poulot. Abstract inglese di ogni saggio.
Arte, archeologia e pubblico. Per una storia della fruizione museale fra Settecento e Novecento
Sandra Costa, Maria Luigia Pagliani
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2017
pagine: 264
L'arte e l'archeologia hanno sviluppato con i loro spettatori un rapporto in costante evoluzione che, con la fine dell'Ancien Régime e la diffusione dei musei aperti al pubblico, si è arricchito di nuovi dibattiti e di diverse prospettive. L'influenza del pensiero illuminista e le conquiste della Rivoluzione francese sostennero la funzione didattica dei musei e delle esposizioni, sollecitando nuovi criteri di allestimento attraverso uno sviluppo che condusse spesso all'espressione di valori civici e identitari. La prima parte del volume offre un percorso dedicato a questioni museologiche e museografiche; la seconda parte propone una riflessione sulla fruizione attraverso lo studio di alcuni casi esemplari. Una antologia di testi critici, letterari, giuridici sul tema completa lo studio ed offre al lettore la possibilità di accesso a fonti significative, ma spesso poco note.
Dialogo sul colorito
Roger de Piles
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2017
pagine: 250
Si presenta in traduzione italiana il “Dialogue sur le coloris” di Roger de Piles nell’edizione originale del 1673, riprodotta anche anastaticamente. Il testo è accompagnato da due saggi: il primo, di Giovanna Perini Folesani, offre un sommario inquadramento biografico e il commento puntuale del testo, con spunti di critica; il secondo, di Sandra Costa, un’originale contestualizzazione del Dialogue nel mondo dei conoscitori parigini dell’epoca.

