Libri di Silvano Calvetto
«Eravamo liberi in un paese devastato». Formazione e assistenza ai reduci tra il 1945 e il 1947
Silvano Calvetto
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2020
pagine: 184
Il rientro in Italia dei reduci della seconda guerra mondiale costituisce un problema rilevante per la classe dirigente democratica, tanto sul piano politico quanto su quello sociale. Per un verso, il timore di possibili rivendicazioni in quanto ex combattenti inibisce la possibilità di affrontare la questione in modo non conflittuale, così molti di loro, avendo lunghi anni di assenza alle spalle, finiscono per sentirsi estranei in un paese che non riconoscono e dal quale non si sentono riconosciuti. Per altro verso, la necessità del loro reinserimento sociale mediante il lavoro assume i contorni di un problema spesso drammatico, dovendo fare i conti con le devastazioni causate dalla guerra e con la pesante esperienza del fascismo alle spalle. Negli anni della ricostruzione, le politiche di formazione e assistenza ai reduci riflettono in modo significativo il dibattito che matura tra le forze dell'antifascismo, offrendo una chiave di lettura che può essere utile per interpretare il difficile percorso che il paese compie verso la democrazia.
La pedagogia del sopravvissuto. Canetti, Améry, Bettelheim
Silvano Calvetto
Libro: Copertina morbida
editore: Ibis
anno edizione: 2013
pagine: 169
Quella del "sopravvivere" è stata, nel Novecento, una chiave culturale preziosa per comprendere il rapporto esistente tra le sedimentazioni antropologiche più arcaiche della nostra specie e le profonde trasformazioni storiche intervenute nel corso della modernità. Se da un lato, infatti, la civiltà del lavoro e della tecnica sembrava aver posto termine al discorso della lotta per la sopravvivenza, con conseguenze assai significative sulla funzione attribuita alla stessa educazione dell'uomo, dall'altro, la questione si è proposta, nel cuore del Novecento, in forme inedite per il tasso di violenza e di barbarie che l'hanno attraversata. A partire dalla fondamentale vicenda storica dello sterminio nazista fino alle più diverse esperienze di catastrofe che caratterizzano la società di massa anche in tempo di pace, il concetto di sopravvivenza si è caricato di nuovi ed inquietanti significati. Il presente volume, mobilitando tre icone esemplari della cultura novecentesca, non a caso provenienti, pur per vie diverse, dal comune sostrato mitteleuropeo, tenta una lettura del problema al di là delle sue rappresentazioni più convenzionali, alimentate, tra l'altro, da un circuito massmediatico che ne fa spesso l'oggetto di una cultura d'evasione, per assumere tale termine, come vuole Canetti, nella sua accezione originaria. "Sopravvivere" significa, infatti, "vivere sopra l'altro", "vivere a scapito dell'altro"...