Libri di Silvia Ballarè
Le varietà dell'italiano contemporaneo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 228
Il volume offre uno sguardo aggiornato sullo stato dell'italiano contemporaneo, prendendo in esame i quadranti dell'architettura della lingua e tutti gli assi su cui tradizionalmente si articola la descrizione sociolinguistica. I diversi capitoli che lo compongono forniscono una panoramica il più possibile completa sulla lingua nazionale, passando in rassegna alcune delle varietà di maggiore rilevanza. Oltre al “vecchio” e al “nuovo” standard, sono considerate varietà più spiccatamente caratterizzate dal punto di vista diatopico, diastratico, diafasico e diamesico. In appendice sono riportate alcune brevi descrizioni di corpora di recente creazione, che costituiscono strumenti di grande utilità e importanza per chi vuole affrontare lo studio della variazione.
Italiano parlato e variazione linguistica. Teoria e prassi nella costruzione del corpus KIParla
Silvia Ballarè, Eugenio Goria, Caterina Mauri
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2022
pagine: 128
Perché costruire un corpus di lingua parlata? Quali sono i problemi teorico-metodologici da considerare durante il suo allestimento? Che prospettive di ricerca offrirà questa risorsa? Come fare per creare un corpus di parlato "sociolinguisticamente informato"? Il libro affronta da vicino questi interrogativi, presentando l'esperienza della costruzione del corpus di italiano parlato KIParla. L'obiettivo del lavoro è quello di guidare i lettori e le lettrici dalla teoria alla pratica: da un lato sono discusse le principali questioni che si presentano prima e durante la creazione di un corpus di parlato; dall'altro il libro introduce all'utilizzo del corpus, anche mostrando esempi concreti di ricerche svolte sui dati del KIParla.
Esiti del ciclo di Jespersen in area italoromanza. Grammaticalizzazione e contatto linguistico
Silvia Ballarè
Libro: Libro in brossura
editore: Caissa Italia
anno edizione: 2020
pagine: 176
Questo lavoro discute alcune strategie di negazione createsi attraverso il cosiddetto “ciclo di Jespersen” in cui un elemento linguistico, dall’originario significato referenziale di “briciola” diventa un marcatore di negazione. In particolare, sono analizzati dati provenienti da due dialetti, uno parlato in Lombardia e uno in Basilicata, e dalle varietà di italiano parlate in questi luoghi. I dati dialettali si rivelano essere una fonte preziosa poiché testimoniano fasi “sommerse” del processo di grammaticalizzazione di cui è difficile avere testimonianza. Inoltre, la presa in considerazione di varietà regionali permette di osservare quali siano gli effetti del contatto linguistico operato dai dialetti sull’italiano parlato.