Libri di Stefano Bernazzani
Nove racconti da venti centesimi. Fratelli, amici e qualche sirena d'acqua dolce
Stefano Bernazzani
Libro: Copertina morbida
editore: Pequod
anno edizione: 2021
pagine: 143
Ernest Hemingway diceva che "si possono scrivere eccellenti romanzi con parole da venti dollari, ma c'è più merito a scriverli con parole da venti centesimi". Per il suo ritorno alla forma del racconto, Bernazzani sembra partire proprio da lì, dalla lezione del grande maestro americano - facendo della semplicità il filo rosso che lega l'intera raccolta. Niente vampiri o serial killer, dunque, ma piuttosto operai con l'hobby della viticoltura, cameriere nei self-service, muratori a giornata, tennisti della domenica, e ancora quartieri popolari ai tempi della lira, locali notturni semiclandestini, e la provincia emiliana tra Parma e Piacenza fino al limite col genovese. Personaggi semplici, quindi, ma tutt'altro che "facili", o minori. Magari solo un po' più vulnerabili, un po' più esposti quando poi succede qualcosa che l'autore decide di indagare - almeno fino a un certo punto. Perché, come suggerisce Andrés Neuman, scrivere un racconto significa saper mantenere un segreto.
L'uomo delle statue
Stefano Bernazzani
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2016
pagine: 230
Per prima arriva una giraffa, bianca come la luna. Quindi un elefantino, sorridente e irresistibile. Poi ancora altre statue, sempre di notte, nello stesso giardino, come se piovessero dal cielo. Chi le consegna? E perché? Come mai la gente fa la coda per vederle? L'arrivo delle statue stravolge la routine di un piccolo paese di provincia, elevandolo agli onori della cronaca. Chi è il misterioso mandante? Le televisioni gli danno la caccia, i giornali offrono ricompense, tutti aspettano altre statue, come se non dovessero finire mai. Rimarranno delusi. Lo strano caso delle statue comparse dal nulla verrà (apparentemente) risolto, ma questa è solo la prima parte della storia, quella ufficiale, che ancora si può leggere su internet. Quando i riflettori si spegneranno, si scoprirà il vero insospettabile volto dell'uomo delle statue, quello che tutti ignorano - come si conviene ai supereroi. E forse non solo a loro, perché "la verità giace sul fondo sabbioso, inattingibile, protetta da acque scure e calamari giganti, come il carico di antiche navi affondate dal destino in mari lontani e tempestosi". Filosofico e poetico insieme, enigmatico e a tratti surreale, il nuovo romanzo di Stefano Bernazzani, qui alla sua quarta prova narrativa.
La stracciata pazzia
Stefano Bernazzani
Libro: Libro in brossura
editore: Mobydick (Faenza)
anno edizione: 2011
pagine: 272
Quattro giovani - tre amici e una ragazza - nelle sabbie mobili di una fabbrica colpita dalla crisi (o forse, assai più realisticamente, da fenomeni speculativi che ogni giorno mettono a rischio, ovunque, centinaia di posti di lavoro). La loro storia, intrecciata a quella delle loro famiglie e di un'intera città, diventa così la Storia recente del mondo occidentale, che ha spinto il lavoro nell'angolo, privilegiando il profitto di pochi (subito, smodato, ad ogni costo). Le loro scelte saranno dissennate e inebrianti come una corsa a perdifiato giù per la discesa, a chi arriva prima in fondo, verso un epilogo che li vedrà mettere in gioco tutto quel che hanno...
L'inverno che non dimenticheremo
Stefano Bernazzani
Libro: Copertina morbida
editore: Mobydick (Faenza)
anno edizione: 2007
pagine: 288
Viaggiatori diretti altrove
Stefano Bernazzani
Libro
editore: Mobydick (Faenza)
anno edizione: 2003
pagine: 144
Una raccolta di racconti certo assai diversi tra loro (le riflessioni di un vecchio capo pellerossa, il delirio amoroso di un nobile svampito, la parabola di un uomo che si è condannato a lavorare nei misteriosi labirinti di una miniera, il volo infinito di un trapezista, le comiche avventure di un vagabondo che si aggira nei paesini di un improbabile west, l'allucinato diario del custode di un immenso deposito di bombe) unificati da un preciso progetto letterario e dalla ricerca di un'atmosfera indefinibile, originale, dove l'attesa di un "altrove" e di un "dopo" che paiono non arrivare mai dilatano i tempi della narrazione.