Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Medusa Edizioni: Le porpore

Il nostro sistema solare

Il nostro sistema solare

Rosita Copioli

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 322

Makarie incorpora "il nostro sistema solare", si dice negli Anni di viaggio di Goethe. Il genere di assolutezza per cui Makarie è una stella, plasma il pensiero di Rosita Copioli. Intorno al sole dell'immaginazione, ruotano i pianeti del mito, della letteratura, dell'arte, con i nomi della poesia dell'autrice. Elena e le Aurore, con la bellezza e il suo velo-nube-crepuscolo, ispirano Saffo, che anticipa Platone, e toccano Ildegarda di Bingen. Il loro desiderio, l'amore che muove le stelle e il cuore dell'uomo più semplice, determinano storie e figure: Teti madre di Achille, che applica il battesimo del fuoco, anticipando quello cristiano e Maria madre di Cristo; Goethe e il destino di separazione e specializzazione dell'uomo moderno; il sogno di Nerval; la nostalgia di Leopardi per la "divina scintilla" della natura e la più bella difesa della poesia che sia stata scritta; la struggente fissazione erotica di Yeats, che elabora una nuova visione del mondo immaginale. In questo libro l'immaginazione induce ogni azione. Ispira il sogno "guidato" di Cristina Campo. Apre gli spazi tragici della Ortese. "Il nostro sistema solare" è un libro mobile e insieme unitario, perché il sistema di pensiero, che è anche una filosofia delle forme simboliche, riprende e approfondisce dalla prima all'ultima pagina la fitta rete di corrispondenze, echi e riflessi su temi centrali della poesia e dell'arte, che sono prima di tutto i problemi di fondo della nostra vita.
22,00

Viaggio in Francia di un francese

Viaggio in Francia di un francese

Paul Verlaine

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 78

"Non è difficile, aprendo a caso questo volumetto postumo di Verlaine, pubblicato per la prima volta poco più di un secolo fa, nel 1907, e in realtà composto intorno agli anni Ottanta del XIX secolo, ritrovare lo stesso clima, incandescente ed enfatico - degno più dell'apocalittico Commodiano che di un indignato Giovenale (un "Giovenale cristiano", come ebbe a scrivere Jacques Borel nel volume della Plèiade) -, che aveva dato vita ai componimenti di "Sagesse" (1881). Fin dall'esordio, Verlaine svela la sua unica Musa: la mistica Francia, monarchica e cattolica, la Francia di Luigi IX e di Giovanna d'Arco, alla quale si sono abbeverati tanti dei più impetuosi, e generosi, scrittori francesi del suo secolo, da Chateaubriand a Joseph de Maistre, da Barbey d'Aurevilly a Leon Bloy. Una Francia, nondimeno, che pare ai suoi occhi non esistere più, e per questo - confessa subito l'autore - ormai "quasi impossibile da amare", spazzata via dai colpi di troppe Rivoluzioni, tutte fondate (non pare già di sprofondare in una pagina febbrile, frastornante, apocalittica, di un Céline?) su un unico principio: organizzare il caos e regolarizzare l'anarchia. Eccola, la Francia che Verlaine denuncia, nel capitolo iniziale di questo libro, con la prosa irruente e tumultuosa di chi ha ritrovato, dopo i traviamenti della giovinezza, enfin, una fede: empietà, scetticismo, demagogia, opportunismo." (Giancarlo Pontiggia)
11,00

Impressioni irlandesi

Impressioni irlandesi

Gilbert Keith Chesterton

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 140

Sembrano lontani i giorni di Londonderry, della Domenica di Sangue, quelli in cui i pub di Londra saltavano in aria col loro carico di odio irlandese verso il tiranno britannico. E sembra addirittura quasi spenta l'eco della Rivolta di Pasqua, di Michael Collins, dell'lRA, se non ci fossero una mitologia rock o il cinema hollywoodiano a mantenerla viva e toccante nella memoria del pubblico occidentale. Le "Impressioni irlandesi" dello scrittore britannico Chesterton ci proiettano in quei momenti con la crudezza della testimonianza diretta, ma anche con l'acuta precisione di un osservatore che vuole capire. Scritte in occasione del viaggio intrapreso da Chesterton nel 1918 su invito dell'amico e poeta William Butler Yeats, le "Impressioni" traggono spunto dai luoghi fisici, dai segni e dai simboli della cultura irlandese per ragionare sull'essenza di quella terra e sul carattere di quel popolo. In questo sforzo di riflessione, per il bene anche del Regno Unito, le "Impressioni irlandesi" attraversano le profondità dello spirito d'Irlanda, affrontano a viso aperto gli errori storici dell'Inghilterra, e grazie alla penna fine di un grande scrittore ci offrono una serie inarrestabile di fulminanti verità, valide per ogni tempo e ogni luogo. Il risultato - come scrive Gregory Dowling nell'Introduzione - è quello di un libro straordinariamente generoso. Una generosità di spirito che perfino George Bernard Shaw, amico sempre critico di Chesterton, ammise, recensendo per primo le "Impressioni irlandesi".
16,00

In viaggio con Don Chisciotte

In viaggio con Don Chisciotte

Miguel de Unamuno

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2013

pagine: 139

Questo libro raccoglie per la prima volta l'insieme di saggi brevi e di articoli scritti dal grande intellettuale e scrittore spagnolo sull'opera di Cervantes, e in particolare sul Don Chisciotte. Era un progetto che lo stesso Unamuno voleva realizzare e non ebbe poi il tempo di condurre in porto. Si presenta come una raccolta organica che, ponendosi accanto al celebre"Vita di Don Chisciotte e Sancio" (1905), completa per il lettore italiano il panorama delle importanti ricerche di Unamuno sul mito più grande della letteratura spagnola. Milan Kundera, nella sua Teorìa del romanzo, pone il Don Chisciotte come fondamento del romanzo moderno. Il volume comprende il saggio "Il cavaliere dalla trista figura" del 1896, mai tradotto finora, dove Unamuno confronta le descrizioni che raffigurano Don Chisciotte nel romanzo con i ritratti che i pittori moderni gli hanno dedicato. Tra baffi cadenti e riflessioni sulla bruttezza del personaggio di Cervantes, lo scrittore torna sul tema che gli sta più a cuore: il valore universale di questo mito. Nella raccolta anche alcuni articoli polemici, tra cui "Muoia Don Chisciotte" che prende di mira gli eruditi che impantanano Don Chisciotte nelle dispute filologiche perdendo il messaggio umano e morale. Come scrive nell'Introduzione Enrico Lodi "sia Unamuno, sia Don Chisciotte, incarnano al meglio il conflitto tra la volontà di compiere un ideale che serbano dentro e l'impossibilità di raggiungerlo.
16,50

Sulla testimonianza. Processo alla grande guerra

Sulla testimonianza. Processo alla grande guerra

Jean N. Cru

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 92

Era fra quelli che combatterono a Verdun, e questa esperienza segnò la sua vita. Tanto che volle, primo fra gli storici della grande guerra, pubblicare le testimonianze dei soldati sopravvissuti. La guerra vista "dal basso", con gli occhi di chi l'ha combattuta. Contro l'immagine eroica e trionfale costruita dai politici e dai generali che vollero nascondere la disfatta europea prodotta dall'"inutile strage". Nel libro che lo rese famoso, Témoins, uscito nel 1929 suscitando polemiche e reazioni anche violente, Norton Cru fa parlare, esclusivamente, ex combattenti, quasi tutti soldati, rari gli ufficiali. Insomma i "poilus", come i francesi avevano ribattezzato, con orgoglio e ammirazione, chi visse quella tremenda esperienza sul fronte occidentale. Era un "saggio di analisi e di critica delle memorie dei combattenti edite in francese tra il 1915 e il 1928". L'esperienza della guerra aveva reso Norton Cru insofferente alla letteratura bellica che, spesso, scrive di cose che non conosce e non ha vissuto: "Considero un sacrilegio fare del nostro sangue e delle nostre angosce materia di letteratura". In quell'opera monumentale, che gli costò anni di lavoro, Norton Cru classificava e analizzava oltre trecento racconti di guerra, per verificarne la veracità o la loro dipendenza alle menzogne diffuse dall'establishment francese. Il libro fu rifiutato da tutti gli editori e pubblicato a spese dell'autore.
11,50

Il fachiro e altri racconti fantastici

Il fachiro e altri racconti fantastici

Odilon Redon

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 118

Ci sono artisti nella cui biografia l'opera e la storia, l'immagine e la letteratura si fondono con una naturalezza che non lascia adito a distinzioni che non siano, alla fine, riduttive sia per l'una che per l'altra; Odilon Redon è questo tipo di artista. Nella sua opera pittorica la letteratura nasce dalla frequentazione di personaggi come Mallarmé e Huysmans, dalla lettura dei racconti fantastici di Poe. Ma se molti hanno imparato a riconoscere quelle sue figurine un po' marziane, che sembrano uscite appunto da un racconto di fantascienza di oggi, ancora troppo poco è conosciuta la sua opera di scrittore e narratore. Un viaggio giovanile in Spagna in compagnia di un amico caro dà lo spunto per la scoperta delle leggende locali; il senso del mistero e degli oggetti che diventano presenze minacciose prende forma nella "Notte di febbre"; lo spleen baudelairiano invece domina il breve racconto intitolato "Sogno". La guerra contro i prussiani e il sacrificio per la patria offre lo spunto per un sogno malinconico, "1870, dicembre"; mentre "Il fachiro", sorta di saggio alla Montaigne, ma non in prima persona, insinua il dubbio se Redon stia esclusivamente vibrando un'invettiva verso il raffinement parigino o dipingendo un'amara satira di se stesso; mentre "Marta la Pazza", scritto in prima persona, "storia creola", evoca la moglie, Camille, vittima del naufragio che fece la nave che dal paese natale di La Réunion la portava in Francia.
16,00

Il crocifisso del poeta

Il crocifisso del poeta

Francis Jammes

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 93

Paradosso, scandalo, follia, ignominia, obbrobrio: tale apparve fin dall'inizio, nelle parole degli stessi testimoni e scrittori cristiani, la crocifissione. Se già il mondo pagano poteva concepire la manifestazione terrena della divinità, solo con il cristianesimo si afferma, prepotentemente, e in modo assolutamente nuovo, l'idea sorprendente di un Dio che si fa Uomo anche e proprio nel dolore, nella sofferenza, nell'umiliazione, nell'ingiustizia subita, per redimere l'umanità stessa dal peccato. Quest'opera di Jammes, ora tradotta in italiano per la prima volta, insiste proprio su tale aspetto: un Cristo umano, umiliato, sofferente, e proprio per questo vicino e compartecipe alle sofferenze che da sempre attanagliano l'uomo e il creato. La croce, simbolo universale tanto del dolore e della tortura, quanto dell'elevazione al cielo, dell'aspirazione spirituale, è, in quest'opera, anche emblema cosmico, Albero del Mondo, asse che innerva e sostiene il cosmo, e congiunge verticalmente la terra al cielo, la natura allo spirito. Proprio per questo, Jammes vede nella croce una speranza: quella di poter redimere il mondo moderno dalla deriva morale, dalla perdita di punti di riferimento, dalla cecità della violenza e dell'ingiustizia, facendogli ritrovare, proprio ai piedi della croce, il suo "centro di gravità". Prefazione di Matteo Veronesi. In appendice "Preghiera per andare in Paradiso con gli asini" e "Rosario". Con una nota di Giancarlo Pontiggia.
13,00

La crisi spirituale dell'uomo moderno

La crisi spirituale dell'uomo moderno

Hossein Nasr Seyyed

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 158

Se il rapporto tra uomo e natura, in tutte le sue forme, si presenta oggi come sopraffazione e dominio, la responsabilità grava sul mondo occidentale e sulla cultura che, come ne ha determinato la leadership, ne minaccia ora la sopravvivenza: tra i capostipiti filosofici Francesco Bacone, teorico del primato del pensiero scientifico; e Cartesio, che ponendo il "cogito" al centro della metodologia, ha reso onnipotente la soggettività umana. A partire da questi presupposti filosofici, muove l'autore di questo saggio per sviluppare una critica della civiltà occidentale moderna, che oggi rischia drammaticamente la propria autodistruzione: l'inquinamento, l'invenzione di armi chimiche e batteriologiche sempre più potenti, l'imporsi di forme estreme di manipolazione genetica delle risorse alimentari, sono gli effetti dell'abuso che l'uomo occidentale ha fatto e continua a fare delle proprie capacità e un segnale che impone un cambio di direzione rapido e radicale. Nasr, di religione musulmana ma anche studioso della tradizione cristiana, indica la via per ritrovare la sacralità della natura e "comprendere pienamente il significato simbolico delle forme, dei colori e dell'aspetto delle cose che ci circondano". In sostituzione di una "filosofia della natura" che l'attuale visione scientifica del mondo fisico ha cancellato, occorre ritrovare una "teologia della natura" che eviti le derive mistiche e razionaliste e riscopra le basi della gnosi. Prefazione di Martino Doni.
17,50

Il naufragio della «Medusa»

Il naufragio della «Medusa»

Alexandre Corréard, Jean-Baptiste H. Savigny

Libro: Copertina morbida

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 220

Giovani mozzi che cadono in acqua e vengono lasciati andar giù nei flutti senza essere soccorsi; rotte di navigazione sbagliate; scandagli malfatti; capitani in fuga; marinai alla deriva; lotte furibonde tra chi resta; i morsi implacabili della fame; le notti della bufera; il rancore dei sopravvissuti che divorano i cadaveri. Oggi - come scrive Eraldo Affinati nella Prefazione - la zattera della Medusa significa qualcosa di ancora più inquietante, ma per comprendere la vera portata del documento che presentiamo (scritto da due sopravvissuti al naufragio) dovremmo riuscire a ritrovare lo sguardo allibito dei primi lettori, quasi incapaci di attribuire a quegli ossessi pronti a dilaniarsi la qualità di esseri umani. Il cuore di tenebra della narrazione, conradiano ante litteram, batte forte nel quinto e sesto capitolo, tesi a descrivere lo sgomento degli sventurati, con l'acqua alla vita, pronti a uccidere il compagno e l'amico pur di raggiungere il centro della zattera dove s'erano insediati i capi, costretti a procedere senza bussola, con una vela sbrindellata montata alla meglio. Le ultime provviste di vino e biscotto razionate. Le notti di delirio nello sconquasso dei venti col mare in tempesta. I suicidi. I ribelli. I ladri. I vigliacchi (molti). Gli eroi (pochissimi). Chi sono i buoni e chi i cattivi? Domande che valgono per quel naufragio, ma anche per quelli, e ne abbiamo visti di recente, che avvengono oggi.
24,00

Per un catastrofismo illuminato. Quando l'impossibile è certo

Per un catastrofismo illuminato. Quando l'impossibile è certo

Jean-Pierre Dupuy

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 197

È giunto il tempo di condurre una riflessione sul destino apocalittico dell'umanità: abbiamo acquisito la certezza che l'umanità è divenuta capace di autodistruggersi, sia direttamente tramite le armi di distruzione di massa, sia indirettamente tramite l'alterazione delle condizioni necessarie alla propria sopravvivenza. Il peggio non è più posto nel futuro ma è già accaduto, e quel che consideravamo impossibile è ormai certo. Di fronte a questa situazione inedita, la teoria del rischio non basta più: occorre imparare ad affrontare la catastrofe, a non immaginarla più in un futuro improbabile, ma nel presente. Il "catastrofismo illuminato" non è allora solo una critica al principio di precauzione, ma un rovesciamento filosofico dei nostri modi di pensare il mondo e il tempo, basato sulla temporalità delle catastrofi, che si pone ben oltre la distinzione tradizionale tra filosofia analitica e continentale e mette in crisi i troppo sicuri futurologi, sempre pronti a prevedere il traffico sulla strada di domani, i risultati delle prossime elezioni, l'evoluzione delle emissioni del gas a effetto serra.
21,00

Uomo lupo. Saggio sul sadismo, il masochismo e la licantropia

Uomo lupo. Saggio sul sadismo, il masochismo e la licantropia

Robert Eisler

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 316

Non ci sono aggettivi adeguati per definire questo libro, se non rischiando di scadere in una retorica sensazionalistica. Per come è architettato, costruito e composto, è un testo atipico e unico nel suo genere. Si presenta come una ricerca socio-antropologica di matrice junghiana sulla violenza e l'aggressività del genere umano, ma si appoggia su una documentazione talmente poderosa ed erudita da trascendere qualunque vincolo disciplinare. Scienza pura, potremmo dire, questo libro parla delle profondità, degli abissi che forgiano non soltanto il comportamento, ma anche il corpo stesso degli uomini e delle donne di oggi. Corpo viziato e vizioso, suppliziato e martoriato, spogliato e mascherato, dai rituali espiatori dell'antichità ai fatti di cronaca nera. L'uomo lupo è il serial killer, il sadico, il violento, ma è anche l'esito di una fatale Caduta della specie umana. La Caduta di cui parla Eisler è la stessa raccontata nella Genesi e in moltissimi altri miti delle origini, ma riguarda non tanto un peccato o una trasgressione, quanto una vera e propria mutazione genetica: il corpo, l'anatomia, il pelo, la dentatura, e poi le usanze, gli abiti, le culture, i linguaggi, le norme e le leggi, tutto è riconducibile alla fine di uno stato di "innocenza" e all'assunzione di una condotta predatoria: dai "lupi" di Wodan, spaventosi bracconieri delle lande germaniche medievali, ai giovani che Hitler voleva "spietati e insensibili"; dalle orge dionisiache agli orchi che riempiono le pagine dei quotidiani.
25,00

La distanza del cielo. Leopardi e lo spazio dell'ispirazione

La distanza del cielo. Leopardi e lo spazio dell'ispirazione

Alessandro Carrera

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 275

Pitagora sosteneva che la ragione per cui siamo nati è la contemplazione del cielo. Più di duemila anni dopo, Leopardi ammette di non sapere quale sia il senso della nostra vita, ma non per questo cessa di contemplare la volta stellata, dal balcone di Recanati o dalle falde del Vesuvio. Lo fa da poeta, ed è forse nella sua poesia che è andata a rifugiarsi l'antica cosmologia, forma del sapere che narrava l'universo in un mito per farci sentire il più possibile a casa nell'immensità degli spazi. Se da adolescente aveva studiato la storia dell'astronomia, divenuto poeta progetta la propria opera come una descrizione dell'universo, lavoro di una soggettività eroica che misura se stessa rispetto alla distanza del cielo. Riconosce la piccolezza dell'uomo, con sincerità e senza ricorrere a consolazioni, ma cerca anche di stabilir quale sia la misura che ci è data, e come viverla con dignità. Utilizzando ampie prospettive di filosofia, mitologia e psicanalisi, questo libro ripercorre il cammino di Leopardi come poeta dello spazio, vicinanza e lontananza, infinito e indefinito. Ma in Leopardi esiste anche uno "spazio dell'ispirazione" che non si misura in termini fisici, e che il poeta attraversa nella sua duplice estensione: lo spazio "paterno", espresso dal desiderio omerico di gloria, e lo spazio "materno", acustico e orfico, ascolto di una lingua primordiale che ancora non distingue tra suono degli affetti e voce della ragione.
18,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.