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Mondadori: Lo specchio

Degli amanti non degli eroi

Degli amanti non degli eroi

Daniele Mencarelli

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 200

Due percorsi narrativi in versi, due vasti movimenti poetici che rivelano, nei termini di una insolita energia espressiva, il carattere di un autore che da sempre si è mosso con efficacia coinvolgente sul doppio registro della scrittura in versi e del romanzo. Daniele Mencarelli, con "Degli amanti non degli eroi", riesce qui a comporre un doppio quadro, con due poemetti complementari nella loro diversa fisionomia, nella linearità internamente turbata dell'ampio racconto d'amore fra due giovanissimi, in apertura, e nelle screziature interne, anche sul piano della pronuncia e della versificazione, di Lux Hotel , il testo successivo. Due impostazioni alternative, dalle aperture e dai turbamenti di "Storia d'amore", al complesso gioco metaforico del secondo poemetto, dove viene messo in risalto il tema dell'eroismo negativo nella sua connotazione guerresca, nella speranza, «meravigliosamente utopistica» come dichiara lo stesso autore in nota, «che si arrivi a un mondo dove a essere festeggiato è l'eroismo del perdono, della compassione, del coraggio che soccorre». Una straordinaria ricchezza di situazioni concrete, vissute e ritratte in vivi dettagli, nell'affiorare del «dolore che non s'affoga», caratterizza il primo capitolo, nel quale Mencarelli riprende, con sensibili, decisive modifiche, un testo apparso anni fa; mentre nel secondo, ambientato tra le luci e le ombre di un albergo di lusso, si muovono emblematici personaggi frutto di un'immaginazione quanto mai ricca e variegata. Ecco allora la figura del concierge, ecco l'ombra di un dittatore e i soldati Mercurio, Marte, Nettuno. Umani traffici e minuzie di orrori si manifestano con imprevedibili esiti nel gioco d'azzardo di Lux Hotel, realizzando un singolare e affascinante contrasto rispetto al racconto d'amore «nella sua dismisura» del primo poemetto, in un'opera poetica che conferma Mencarelli come una delle personalità di maggior spicco e solidità della nostra nuova ricerca letteraria.
18,00

Testamento seguito da La Terra Santa

Testamento seguito da La Terra Santa

Alda Merini

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 208

Figura di rilievo nella poesia tra secondo Novecento e nuovo millennio, Alda Merini non solo è stata esuberante nella produzione di testi, ma ha anche avuto una forte esposizione mediatica che nel farne un fenomeno pop ha inficiato il giudizio critico, al punto che il personaggio ha preso il sopravvento sulla poesia e ogni interpretazione si è concentrata sulla sua eccentricità, specie in relazione alla malattia mentale e alla tormentata vicenda umana. Ecco allora la necessità di questo volume che della sua vasta opera recupera, con la garanzia di due grandissimi nomi della critica e della filologia, i momenti di più intensa unicità: Testamento, un'antologia poetica con un paio di inediti uscita nel 1988 a cura di Giovanni Raboni, e La Terra Santa, il libro dell'internamento in manicomio, della cui costruzione si fece garante Maria Corti nel 1984. Testi in cui risplendono l'interna tensione e l'autenticità, spesso drammatica, della sua poesia, caratteristiche che avevano fin dagli inizi suscitato l'interesse dei lettori più esigenti, come Pasolini, Spagnoletti e Manganelli, i quali già avevano potuto cogliere nei versi della "ragazzetta dei Navigli" quella limpida vena che lega la melodia del canto a una solo apparente semplicità. Nel percorso di Alda Merini confluiscono infatti, con tratti popolari, figure dantesche o michelangiolesche, racconti biblici, personaggi del mito classico (da Orfeo a Proserpina) accanto a un formulario di immagini e stili pienamente novecenteschi. Più che mai necessario, dunque, rileggerne l'opera nei suoi più originali e intensi tratti, in ciò che Raboni definisce «quelle crepe istantanee e terrificanti, quei bagliori davvero dell'altro (di un altro) mondo», cogliendoli «nella concretezza delle formazioni e deformazioni, degli intoppi e dirottamenti, degli sdoppiamenti e raddoppi verbali in cui essi si sciolgono e perdurano». E possiamo farlo mettendone nuovamente in evidenza, con Maria Corti, gli aspetti essenziali: «un impianto decisamente narrativo, con temi ossessivamente iterati», e il «processo metaforico del suo linguaggio». Una sintesi sorprendente e necessaria per tornare alla piena, solida fisionomia dell'opera di Merini, alla sua irrinunciabile unicità letteraria e umana.
18,00

Il misantropo di Molière

Valerio Magrelli

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 216

Valerio Magrelli, uno dei nostri maggiori poeti, ci sorprende scegliendo di dare la propria voce a un grande classico del teatro e della poesia. Commedia dal contenuto profondamente tragico, come riconobbe Goethe che si chiedeva «se mai un poeta avesse rappresentato il proprio animo in modo più perfetto», "Il misantropo" di Molière andò in scena la prima volta nel 1666, con le musiche di Jean-Baptiste Lully. Nella vicenda, suddivisa in cinque atti e narrata in 1808 versi alessandrini in rima baciata, spicca Alceste, un «innamorato atrabiliare», figura autobiografica nel suo moralismo severo e di ispirazione giansenista. Ecco dunque il protagonista alle prese con un sedicente poeta e con l'ipocrisia dei cortigiani - in un contesto sociale che, in fondo, potrebbe non risultare estraneo a tanti aspetti del nostro presente. Ed ecco poi l'oggetto del suo geloso amore, Célimène, donna vivace e brillante ma non certo intransigente rispetto alla dimensione di ipocrita leggerezza in cui è immersa. Affascinato dalla letterarietà del testo, considerato la pièce meno teatrale di Molière e la più congeniale alla lettura, Valerio Magrelli - lo dichiara nell'Apologia della rima - ha voluto riproporre nella sua versione l'uso del metro tradizionale e, appunto, della rima, quel «miracolo acustico di incontenibile vitalità capace di tenere in sua "mercé" un'intera poesia». Soluzione troppo spesso affrettatamente considerata frutto di un atteggiamento antiquato, quasi alla stregua di un falso, di una contraffazione, la rima ha consentito a Magrelli di mettere in atto una sorta di sfida strutturale, quella di lavorare à contrainte mirando a realizzare nel corpo di un'altra lingua, la nostra lingua dell'oggi, le stesse costruzioni e costrizioni formali presenti in quella di partenza. L'esito felicissimo dell'operazione ci affida un capolavoro che dopo aver attraversato i secoli risplende nuovo in virtù di una personale rilettura e di una altrettanto accurata riscrittura.
20,00

Maniere nere

Isabella Leardini

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 128

Con questa nuova, organica opera, Isabella Leardini tocca il punto più alto della sua vicenda poetica. In "Maniere nere" restiamo avvinti dalla limpida musica della sua pronuncia e insieme dalla forte complessità delle situazioni proposte, ossessive e colte nella loro visionaria concretezza. Eccoci nel mistero dei simboli in cui siamo immersi, qui «la mente è una selva rischiosa / dove tutto si presenta e si nasconde». Eccoci di fronte al molteplice esprimersi della natura e dell’umana esistenza, nella loro condizione di precarietà, dove «noi siamo nube sfatta di pensieri», tra senso dell’amore e della morte, nell’ansia di una «vita non afferrata» e nell’oscuro presentimento di un passo oltre il suo limite. Leardini realizza la sua articolatissima meditazione lirica «lavorando con l’invisibile», ispirandosi alla tecnica della “maniera nera” per cui «il visibile si mostra per sottrazione». E lo fa coinvolgendo in un mondo acquoreo varie realtà viventi, dai bambini vivi, morti e non nati, a loro volta «perduti vivi nell’enigma», a bambine-perle, piccoli spiriti che ridono nelle stanze, fino alla dimensione altra, ma in fondo ben simile, di animali e vegetali: stelle marine, conchiglie, coralli, alghe e fiori. E coinvolge figure esemplari del pensiero e della poesia, dedicando un capitolo al destino di grandi donne della letteratura, «ragazze morte per acqua», «per aria», «per terra» e «per fuoco»: Virginia Woolf, Mariagloria Sears, Antonia Pozzi, Sylvia Plath. Nell’ampio tracciato di quest’opera, Isabella Leardini riesce a passare dal prevalere di misure brevi e intense, enigmatiche e coinvolgenti, a componimenti di largo respiro, consegnandoci un testo di insolita vitalità intellettuale nel suo rigore espressivo e al tempo stesso di notevole spessore emozionale, nel carattere esistenziale del suo svolgersi. Maniere nere è un’opera di esemplare originalità, ai più alti livelli della nostra nuova poesia.
18,00

Tema dell'addio

Tema dell'addio

Milo De Angelis

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 79

Partendo da una drammatica vicenda, dalla prematura scomparsa di una persona amata, Milo De Angelis compone un'opera di impressionante vigore e sintesi attorno al tema del distacco e dell'addio, lungo i vari percorsi che un'esistenza compie nell'amore e nel dolore, fino alla notte totale. Nelle fasi di questo cammino, carico di richiami interni e di memoria, di echi emozionanti, il poeta lavora con tenace concretezza sul prefigurarsi della morte nei gesti e nelle cose della realtà quotidiana, cogliendone peraltro anche i momenti di lieve passaggio, di illusoria tregua o quiete quasi serena, che sembrano interrompere un irreversibile viaggio verso il nulla.
17,00

Poeti italiani del Novecento

Poeti italiani del Novecento

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 1128

Opera del grande critico e filologo Pier Vincenzo Mengaldo, Poeti italiani del Novecento, antologia uscita per la prima volta nel 1978 nella collana "I Meridiani", è da tempo un classico. Nel proporre una campionatura della nostra poesia del Novecento, delle sue figure di maggiore originalità e valore ormai storico, Mengaldo ci offre infatti un quadro composito della vitalità articolata e molteplice manifestata nei versi di cinquantuno autori, privilegiando l'autonomia e la singolarità di ciascuno rispetto al succedersi delle diverse scuole e tendenze che pure ne hanno caratterizzato l'attività. Ci permette dunque di compiere un viaggio, al tempo stesso dettagliato ed essenziale, attraverso le diverse fasi poetiche del secolo, partendo dalle maggiori e ampiamente storicizzate voci del suo inizio per arrivare alle personalità di maggiore spicco della seconda metà. Dai protagonisti assoluti di primo Novecento, come Gozzano, Ungaretti, Montale, Saba, Quasimodo, questo stimolante viaggio ci consente di incontrare i momenti più alti della poesia ermetica, entrando poi nel vivo dell'opera di maestri come Bertolucci, Luzi, Caproni, Sereni, aprendosi ai movimenti delle diverse tensioni sperimentali o ai neodialettali, inoltrandosi nei testi delle individualità di più netto spicco come Zanzotto, Rosselli, Raboni, per non citare che alcuni tra i vari autori proposti. Dopo l'importante e denso saggio introduttivo, Mengaldo penetra con un ritratto critico essenziale nell'opera di ognuno dei poeti antologizzati. Ne scaturisce un vasto tracciato ormai imprescindibile per chiunque voglia addentrarsi nella vicenda poetica di un'epoca.
28,00

Quaderno di quattro anni

Quaderno di quattro anni

Eugenio Montale

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

"Quaderno di quattro anni" uscì da Mondadori nel 1977. I centoundici componimenti che ne fanno parte risalgono al periodo 1973-77: si tratta quindi di: iun libro composto a cavallo dell'assegnazione del Nobel, in sintonia con le considerazioni svolte dal poeta nel discorso pronunciato a Stoccolma: È ancora possibile la poesia? Ed è anche una summa della sua intera storia poetica e ideale: un bilancio, letterario ed esistenziale, nel quale tornano gli echi degli scrittori amati - Svevo in primis - e le figure di donne da sempre protagoniste dei suoi versi, Annetta, Clizia e Mosca. L'io lirico di un poeta più che maturo riflette sul proprio percorso e riscopre pressoché immutati i temi degli esordi, le grandi domande degli inizi: Caso o Necessità, vuoto o indifferenza, sopravvivenza o Nulla. E tra mito, storia, cronaca e tragedia, anche in questo libro il pessimismo montaliano si conferma come "l'altra faccia di una; fede profonda". L'edizione, curata da Alberto Bertoni con la collaborazione di Guido Mattia Gallerani, oltre a introduzione, commento e note ai testi, è arricchita da un efficace scritto del critico Cesare Garboli e da un ampio saggio del poeta Giorgio Orelli.
22,00

Fuori di casa

Fuori di casa

Eugenio Montale

Libro

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

Secondo libro di prose dopo "Fartalla di Dinard", "Fuori di casa" raccoglie scritti di viaggio che risalgono agli anni dal 1946 al 1964: un vero e proprio diario di esperienze di vita composto di servizi giornalistici, appunti, ritratti o racconti minimi. I luoghi visitati vanno dalle natie Cinque Terre ai Paesi europei fino al Medio Oriente; che sia inviato dal suo giornale o in vacanza, Montale osserva il mondo con sguardo curioso e attento: un occhio alle "cose", l'altro sempre teso a seguire, nelle "cose" stesse, la nascita della propria poesia. Vera miniera di commenti e suggestioni utili per comprendere la poesia montaliana dalla "Bufera" a "Satura", pur nella varietà delle occasioni che lo hanno generato "Fuori di casa" è un libro di esemplare compiutezza formale.
19,00

E intanto la vita? Poesie per Lei, Dottore (1984-2025)

E intanto la vita? Poesie per Lei, Dottore (1984-2025)

Vivian Lamarque

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 152

"Diviso in quattro stanze, più una camera degli inediti, questo libro è un’opera in versi sul transfert. Da tenere nella biblioteca di una scuola di specializzazione in psicoterapia. Brevi lezioni di psicoanalisi, ossessioni di una paziente che sogna poesie. Brevi testi che con il loro ritmo, alimentato dalle rime, attivano i nostri neuroni. Pagine che riflettono un percorso di analisi junghiana. Ringraziato più volte dall’autrice, venerato e domestico, Jung si diffonde per tutto il testo. Vivian Lamarque, d’altronde, sarebbe piaciuta allo psicologo svizzero, cultore del Rosarium Philosophorum. Anche lei, infatti, racconta una fiaba sul transfert. Anzi, una fiaba-trattato intessuta di poesie che dedica al suo analista B.M. Nel personalissimo Rosarium di Vivian, il re e la regina degli alchimisti diventano il signore e la signora: lei è imprevedibile nelle sue invenzioni e lui di volta in volta è il signore gentile, il signore mai, il signore intoccabile, il signore loden, il signore usignolo, il signore neve, il signore rapito, il signore d’oro. In questi frammenti di transfert, tuttavia, anche la paziente di volta in volta è la signora dei baci, la signora mezzasera, spostatrice di montagne, la signora dell’ultima volta. Signora d’oro perché è stata una paziente paziente, ma anche perché non ha mai tradito la poesia. Prima durante e dopo. Dimostrando che la psicoanalisi non porta via, insieme ai demoni, anche gli angeli, come temeva Rilke. Ma soprattutto che i demoni e gli angeli, nella poesia, spesso si confondono. Per anni Vivian scrive fogli su fogli e li dedica tutti al suo analista. «Quanto ha dovuto lavorare il mio Dottore», dice. Ne sono sicuro, ma so quanto ha lavorato lei per riconoscere e mettere in versi i grandi temi di un’analisi (e di una vita): accoglienza, frustrazione, confini, cocciutaggine, gelosia, premura, prepotenza, sincerità. Una signora che nell’arco di quarant’anni ha avuto tutte le età, è stata timida e indomita, «giovane e vecchina», capace di coprire l’analisi dei traumi con la polvere d’oro della poesia. In dono ci lascia la pietra filosofale della sua scrittura di puntigliosa puella. Come diceva Giovanni Raboni, la sua semplicità è quasi feroce. Jung sosteneva che il mistero dell’analisi è racchiuso nella coppia paziente-terapeuta e non può essere tradito dalle parole o esaurito dalle argomentazioni. Ma può essere affidato alla poesia. Di Vivian Lamarque." (Vittorio Lingiardi)
18,00

Poesie 1975-2025

Poesie 1975-2025

Franco Buffoni

Libro

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 976

Una straordinaria varietà di movimenti tematici e di generi espressivi è nel vasto panorama dell'opera poetica di Franco Buffoni, che qui viene raccolta nel suo insieme, con un saggio introduttivo - vera e propria guida alla lettura - di Massimo Gezzi. Sono versi che abbracciano esattamente mezzo secolo, dal 1975 al 2025, equamente suddivisi tra Novecento e nuovo Millennio. Versi che ci consentono di ripercorrere l'intero cammino di un autore capace di passare dai toni ironici, brillanti e fumisti degli esordi, a momenti di narrazione o meditazione, a fulminei lampi epigrammatici o lacerti descrittivi. E ancora: dalla purezza lirica a viaggi nella memoria storica e personale, non senza accenti anche drammatici e spigolosi. Poeta coltissimo e attivo traduttore dall'inglese di grandi classici, Buffoni ha saputo introdurre nei suoi versi vari personaggi: figure storiche o anonime presenze quotidiane, immerse in luoghi reali. Le sue opere, sempre accolte con pieno favore dagli orientamenti critici più disparati, vanno da un primo libro autonomo come I tre desideri, già ricco di interne, vitali stratificazioni, attraverso varie tappe, a una raccolta centrale nella sua produzione come Il profilo del Rosa (2000), parte essenziale di una trilogia della Bildung che comprende Suora carmelitana e altri racconti in versi (1997) e Theios (2001). Ma l'incessante inquietudine interiore del poeta lo conduce ad aprirsi, appunto, a un numero considerevole di soluzioni espressive e tematiche, come in Jucci (2014), il canzoniere nel ricordo di un impossibile amore giovanile, fino alla dimensione, rarissima se non unica, dalle vertiginose accensioni interne, di una raccolta come Betelgeuse e altre poesie scientifiche (2021). Fino al gioiello conclusivo, La coda del pavone, l'opera di questi ultimi anni, finora inedita, in cui Buffoni si muove nel campo dell'etologia, nel mondo degli animali, spesso vittime della crudeltà umana.
20,00

Ceneri germogli ceneri

Ceneri germogli ceneri

Eugenio De Signoribus

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 248

Figura tra le più nobilmente appartate e apprezzate della nostra poesia dal secondo Novecento a oggi, Eugenio De Signoribus in questo volume ripercorre, riorganizza e propone, con inserimento di inediti e un’attenta revisione, il suo lavoro poetico di circa mezzo secolo. In "Ceneri germogli ceneri", introdotto da Stefano Verdino, realizza una nuova architettura della sua opera, giostrando tra vocazione lirica e spunti di narrazione poetica. In questo felicemente rinnovato cammino della sua poesia si riafferma la musica della sua scrittura insieme ai percorsi del pensiero, connesso al reale concreto del vissuto, nella meditazione sul corpo e sulle cose, nell’insieme articolato della complessità dell’esistenza. La sottile ricchezza delle soluzioni tematiche proposte mette in risalto figure, veri e propri personaggi immersi in situazioni vive (per esempio lo scrivano o il bibliotecario), tracce della memoria come del reale quotidiano, in cui De Signoribus, lo ha scritto Antonio Prete, mostra la capacità naturale di far passare «nella vita della lingua le lacerazioni e le opacità e i bagliori dell’esistenza». Tra intensità dell’emozione e ombre di malinconico turbamento, con momenti tra visione e allegoria, la scrittura di questi versi ha il pregio di una impeccabile eleganza nella parola – in contrasto anche polemico con la piatta gergalità oggi tanto diffusa – in un frequente impasto, suggestivo quanto sapiente, di colto e popolare, di dialetto e arcaismi, di latino e neologismi. Dalla dimensione domestica all’attenzione risentita per le gravi vicende storiche dei tempi, nell’indagine sulla condizione umana, con riferimenti anche alla figuralità della via crucis, De Signoribus realizza, per fasi diverse ma connesse in una dimensione organica, una sorta di costruzione poematica di netta originalità nell’attuale panorama letterario.
18,00

Tutte le poesie. Testo inglese a fronte

Tutte le poesie. Testo inglese a fronte

Mark Strand

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 696

Nella complessità articolata dei suoi percorsi, l'opera di Mark Strand si impone come un capitolo originale nel panorama poetico degli ultimi decenni. Il suo intero corpus, qui offerto nella traduzione di Damiano Abeni con Moira Egan e arricchito dalle prose L'alfabeto di un poeta e Note sul mestiere della poesia, ci dà modo di riassaporare la raffinata scrittura e l'alto livello intellettuale di una meditazione poetica condotta nella viva concretezza di un'attenta osservazione del reale, visto ora nei suoi dettagli ora attraverso il valore simbolico attribuito al paesaggio, e dei moti a volte misteriosi della realtà. Variando in modo sapiente musica interna e toni, Strand lavora spesso su libere narrazioni frante, non prive talvolta di un sapore onirico. Nel corso dei decenni, il poeta americano ha sempre dato conferma di un'inconfondibile elegante scioltezza di pronuncia, tra ariosi movimenti del pensiero e coinvolgimento di situazioni vissute, e lo ha fatto giostrando con una predilezione per il paradosso capace di mettere in risalto anche gli strati in apparenza bassi di quanto si manifesta ai sensi. E, sul piano delle scelte stilistiche, la sua geniale versatilità lo ha condotto, nel corso del tempo, dalla brevità del verso a un vistoso ampliarsi, fino a farsi prosastico o a pervenire al prosimetro. Non mancano passaggi autoironici o di humour nero che rendono sempre più coinvolgente questa poesia nelle sue varie fasi, dagli esordi di Dormire con un occhio aperto fino a Tormenta al singolare, che valse al suo autore il premio Pulitzer nel 1999, o ai sorprendenti successivi Uomo e cammello e Quasi invisibile. A volte magmatico, a volte più apertamente arioso, tra controllata astrazione e concretezza Strand fa agire la parola poetica nel corpo molteplice dell'umana esperienza esprimendo così «il desiderio furente e insaziabile di essere tutto il resto senza cessare mai di essere noi stessi».
22,00

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