Mursia: Testimonianze fra cronaca e storia
I clandestini del mare
Ada Sereni
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2007
pagine: 344
Estate 1945. Tra le macerie della guerra appena finita, migliaia di ebrei, sopravvissuti ai campi di sterminio, migrano attraverso l'Europa, sbandati, attoniti, con tutto il loro bagaglio di lutti, incubi, malattie, verso la Terra Promessa. Almeno 25.000 persone partirono dalle coste italiane fra l'estate del 1945 e il maggio del 1948 verso Erez Israel, la terra d'Israele ancora sotto mandato britannico e chiusa all'immigrazione. La gigantesca operazione internazionale che avrebbe dato una terra a uomini, donne e bambini scampati alla furia nazista era coordinata da una donna italiana, Ada Sereni. In queste pagine c'è il racconto dei sacrifici, dei lutti, dei fallimenti, dei successi, delle difficoltà che i clandestini del mare dovettero affrontare con l'aiuto di una donna che rifiutò l'etichetta di eroina ma che verrà ricordata come una donna giusta.
Eravamo tutti balilla. Dalle scuole del duce al lager
Paolo Cavaleri
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2006
pagine: 136
La conquista di Eben Emael. 10-11 maggio 1940
Maurizio Setti
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2006
pagine: 243
Il corpo di spedizione francese in Italia 1943-1944
Fabrizio Carloni
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2006
pagine: 256
In prima linea. Un bersagliere sul fronte russo
Fiorenzo Croci
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2005
pagine: 145
Aiutatemi a dimenticare
Hava Shenhav
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2004
pagine: 254
Matteotti e Mussolini. 1924: il delitto del Lungotevere
Claudio Fracassi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2004
pagine: 495
Vie di fuga. Storie di clandestini e latitanti
Daniele Biacchessi
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2004
pagine: 190
I più non ritornano. Diario di ventotto giorni in una sacca sul fronte russo (inverno 1942-43)
Eugenio Corti
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2004
pagine: 264
È un diario della ritirata di Russia: racconta gli avvenimenti vissuti dall'autore e dai soldati italiani nei ventotto giorni che vanno dal pomeriggio del 19 dicembre 1942 alla sera del 17 gennaio 1943, dopo lo sfondamento del fronte italiano ad opera delle divisioni sovietiche, e la conseguente distruzione del XXXV corpo d'armata. Un documento in cui gli eventi, gli uomini, le cose mantengono intatta - sul filo della memoria di un giovane ufficiale che li visse in prima persona - la loro tragica efficacia di puntuale resoconto quotidiano. E allo stesso tempo non è privo di una sua forza consolatoria.
Il libro della memoria
Liliana Picciotto
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2004
pagine: 1008
Dieci anni dopo la prima edizione, sono stati ritrovati altri nomi (circa un centinaio) e molti dati mancanti delle biografie già ritrovate; sono altri tasselli individuali di quell'immane tragedia collettiva che fu la Shoah per la quale ancora non esiste, e forse non esisterà mai, un bilancio definitivo. Circa 8.900 nomi sono raccolti in queste pagine. Nelle scarne note che seguono ogni nome (data dell'arresto, data della deportazione, data della morte o della liberazione) c'è l'orrore dell'Olocausto e delle persecuzioni naziste.
La casa rossa. Un campo di concentramento ad Alberobello
Francesco Terzulli
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2003
pagine: 361
Guerra più lunga. Albania 1943-1948
Franco Benanti
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2003
pagine: 326
La guerra più lunga è quella dei soldati italiani che, dopo l'8 settembre 1943, furono abbandonati in terra straniera ai soprusi e alle violenze di nemici vecchi e nuovi. Benanti, ufficiale medico in Albania presso il 130° reggimento fanteria della «Perugia», dopo l'armistizio si aggregò alle unità combattenti partigiane. Alla liberazione le autorità comuniste albanesi lo sottoposero al regime di internamento e dopo un processo di stampo staliniano fu condannato ai lavori forzati. Rientrò in Italia nel 1948 dopo anni di «agonie, fame, sete, violenze, brutalità, torture, via disumana, angosce interminabili. E partire, partire, partire sempre».