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Officina Libraria: CATALOGHI DI MOSTRE

Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino

Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2021

pagine: 64

La mostra e il relativo catalogo celebrano il quinto anniversario della nascita di Giovan Battista Moroni (c. 1521 - 1579/80), presentando una selezione di opere legate per ragioni diverse al borgo natale dell’artista, Albino. Nella prima sezione, intitolata Inizi, sono raccolte alcune sue prove giovanili. Si prosegue con Ritratti e personalità albinesi, una sezione dedicata al genere in cui il pittore eccelleva (quello del ritratto), anche tramite personaggi che hanno intrecciato la loro storia con quella di Albino. In questa sezione, ad esempio, sarà esposto il Ritratto di Bartolomeo Colleoni che servì da modello all’incisione pubblicata nell’Historia della vita et fatti dell’Eccellentissimo capitano di guerra Bartolomeo Coglione, scritta da Pietro Spino, umanista di origini albinesi. Infine, una sezione dedicata ai Ricordi, quadri destinati alla devozione privata eseguiti a partire da opere pubbliche che hanno riscosso particolare successo nella vicenda artistica di Moroni.
9,00

Tempo Barocco

Tempo Barocco

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2021

pagine: 176

La mostra e il catalogo Tempo Barocco propongono di riappropriarsi della possibilità di usare il termine barocco per indicare la concezione di un sistema unitario delle arti e del loro potere empatico nei confronti dello spettatore, che vede la luce a Roma nei primi decenni del XVII secolo, quando Pietro da Cortona, nell'Allegoria della Divina Provvidenza, affrescata a Palazzo Barberini, portava a sintesi gli aspetti di teatralità, magniloquenza, meraviglia, rielaborazione della tradizione antica e rinascimentale. Questi stessi aspetti sono individuati seguendo il filo conduttore della riflessione sul concetto di "Tempo", da quello degli orologi a quello del mito, attraverso le opere di artisti italiani e stranieri vissuti a Roma nel corso del Seicento. È in epoca barocca infatti che il repertorio mitologico, le conseguenti personificazioni allegoriche del Tempo, con le metafore del tempo calcolabile (le Ore, le Stagioni, le Età dell'uomo), sono rivitalizzati e rinnovati dal ricorso a fonti inusuali, dalla gara con l'immaginifica poesia contemporanea, dall'uso del modello vivente, dalla commistione con il tema della Vanitas. Sono presenti in catalogo più di quaranta opere, tra dipinti, sculture, disegni e preziosi orologi, in un percorso di cinque sezioni che evidenziano diversi temi: dalle allegorie del Tempo nel palazzo, all'accezione di Tempo come Vanitas, all'antagonismo fra il Tempo e l'Amore, alla nozione di Tempo come narrazione all'interno dell'opera d'arte.
29,50

Barocci ritrovato. Il restauro del Martirio di San Sebastiano

Barocci ritrovato. Il restauro del Martirio di San Sebastiano

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2020

pagine: 91

Marzo 1982: sull'onda del successo della mostra bolognese curata da Andrea Emiliani che riporta all'attenzione internazionale la figura del pittore Federico Barocci (1533-1612), ignoti si introducono nel duomo di Urbino e asportano una porzione di tela dal capolavoro giovanile dell'artista, la pala d'altare del Martirio di san Sebastiano. Trentacinque anni dopo, l'inaspettato ritrovamento del frammento rubato costituisce l'occasione per dedicare al dipinto un'accurata campagna diagnostica e di restauro. Partendo dai risultati di quest'ultima, i saggi raccolti nel volume indagano l'ancora oscuro periodo della formazione di Barocci sotto il profilo storico-artistico, documentario e tecnico-preparatorio. Ne emerge un inedito ritratto del "giovane di grande aspettazione" Federico, intento a distillare, nel nuovo formato della pala d'altare di Controriforma, la lezione rinascimentale di Tiziano, Raffaello e Michelangelo ma anche quella, più inquieta, di Francesco Menzocchi, Battista Franco e Raffaellino del Colle. Un viaggio attraverso i modelli, i disegni e il corpo stesso del dipinto per ritrovare le origini dell'armoniosa pittura di Barocci. Completano il testo tre saggi dedicati a Francesco Arcangeli, Andrea Emiliani, don Franco Negroni - le figure che più hanno contribuito alla conoscenza dell'artista e del suo straordinario Martirio.
24,90

Sotto il cielo di Nut. Forme del divino nell'Antico Egitto

Sotto il cielo di Nut. Forme del divino nell'Antico Egitto

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2020

pagine: 226

La molteplicità degli dèi è uno degli aspetti più evidenti e suggestivi della civiltà dell'Antico Egitto. La concezione del divino, la sua traduzione visiva e il culto degli animali sono aspetti peculiari di una visione religiosa alquanto complessa, che utilizza codici rappresentativi tanto affascinanti quanto difficili da decifrare. Attraverso la presentazione delle diverse forme che possono assumere gli dèi egizi (antropomorfe, animali, ibride), di alcune delle loro caratteristiche, dell'organizzazione del pantheon si evidenzia il concetto stesso di netjer/netjeru ("dio, divino"): un insieme di entità invisibili ma presenti nella realtà con cui l'uomo si relaziona attraverso il culto e il rito. Le diverse modalità di interazione fra dèi e uomini, sul piano privato e personale, il costante ricorso alla pratica magica, in cui le divinità sono le principali protagoniste e sono chiamate ad agire a beneficio del devoto che ne chiede la protezione, vengono ampiamente illustrate nella mostra e nel catalogo. Il percorso si conclude illustrando il mondo funerario: agli stessi dèi cui era chiesta la protezione nella vita quotidiana erano infatti anche affidate le più profonde speranze post-mortem.
29,00

Incisori tedeschi del Cinquecento

Incisori tedeschi del Cinquecento

Luca Baroni

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2020

pagine: 213

L'incisione moderna nacque nel XVI secolo in territorio tedesco. Quando la Germania non era ancora stato unitario, gli artisti di lingua tedesca svilupparono un efficiente sistema di produzione e diffusione delle stampa che ne elevò lo status, da mezzo di moltiplicazione delle immagini a basso costo, a linguaggio artistico indipendente. Ciò avvenne principalmente grazie a una delle massime menti del Rinascimento, quella di Albrecht Dürer: ma le sue intuizioni furono replicate, sviluppate e consolidate da una formidabile schiera di maestri incisori. Questo è il primo studio comprensivo in lingua italiana sull'argomento: raccoglie le biografie, una bibliografia di riferimento e un'antologia di opere rappresentative di oltre sessanta artisti compresi tra l'ultimo decennio del Quattrocento e la fine del secolo successivo, da Schongauer ai Piccoli Maestri di Norimberga, da Cranach a Altdorfer, passando per figure meno note e confronti con l'Italia, la Francia, la Svizzera e le Fiandre. Completa il testo una selezione di saggi che approfondiscono il mondo dell'incisione tedesca nelle sue molteplici sfaccettature storiche, tecniche e di espressione visiva.
39,00

Valadier. Splendore nella Roma del Settecento. Catalogo della mostra

Valadier. Splendore nella Roma del Settecento. Catalogo della mostra

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 374

Il catalogo della grande mostra monografica dedicata a Luigi Valadier, che segue e amplia quella tenutasi alla Frick Collection di New York nel 2018. Esponente più illustre e dotato di una famiglia di argentieri proveniente dalla Francia, Luigi Valadier (1726-1785) lavorò per buona parte del Settecento per i papi, i principi e le più aristocratiche e ricche famiglie romane sinché la sua fama raggiunse tutta l'Europa, ricevendo rilevanti committenze da Francia, Inghilterra e Spagna. La sua inarrivabile tecnica nel lavorare l'argento e il bronzo lo portò a sviluppare un gusto e uno stile - partendo da un rigoglioso e decorativo barocco di impronta soprattutto francese, rocaille o rococò, che si sviluppò poi in un linguaggio più contenuto e sofisticato, culminato nel neoclassicismo - assolutamente all'avanguardia, che ne ampliò la dimensione artistica da quella di grande artefice di arredi sorprendenti a realizzatore di imprese più ambiziose e monumentali. I suoi lavori rendevano omaggio al grande insegnamento di Giovanni Battista Piranesi, alla devozione verso i monumenti della Roma antica e le venerate statue dell'antichità, ricomposte in creazioni solenni come i centrotavola (desers) concepiti quali veri e propri monumenti da tavola, candelabri, altari, gioielli, arredi da mensa. Nessun luogo meglio della Galleria Borghese può assolvere l'impegnativo compito di celebrare Valadier, poiché egli fu una figura emblematica per l'aspetto che la Villa andava assumendo nella seconda metà del XVIII secolo grazie al rinnovamento voluto dal principe Marcantonio Borghese e affidato all'architetto Antonio Asprucci, e che attraverso la compresenza di pittori, scultori e artigiani condusse all'elaborazione uno stile che sarà a sua volta determinante per la nuova cultura e la nuova immagine che da Roma si sarebbe irradiata in tutta l'Europa. Per far emergere l'importanza determinante che Valadier ebbe nella cultura figurativa del Settecento europeo la mostra dà ampio spazio anche alle sue imprese più ambiziose e monumentali, sacre e profane, riunendo sia i bronzi di grandi dimensioni sia le sculture religiose che di Roma rappresentano il volto cristiano.
48,00

Genovesino a Paris

Genovesino a Paris

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 54

La riemersione, sul mercato antiquario parigino, di due dipinti fondamentali per il percorso artistico di Luigi Miradori detto il Genovesino quando la mostra di Cremona (Museo Civico «Ala Ponzone, 6 ottobre 2017 - 6 gennaio 2018) era già stata aperta e coincidendo quella di Piacenza (Palazzo Galli, 4 marzo - 10 giugno 2018) con i tempi del restauro delle due grandi tele, ha fatto sì che nei cataloghi se ne potesse solamente accennare, senza la possibilità di approfondirne adeguatamente le vicende. Di pari passo, il restauro dei due Santi vescovi già ai Santi Marcellino e Pietro di Cremona ha consentito un ulteriore affondo da parte di Giambattista Ceruti sull'apparato eretto nel 1653 nella chiesa dei gesuiti per l'arrivo da Colonia di una reliquia di San Bassano, vescovo cremonese dimenticato dalla modernità. Mentre la nuova impresa andava concretizzandosi, poi, arrivavano altre segnalazioni di importanti dipinti miradoriani in mano privata, tra i quali anche un'inusuale rappresentazione della Disputa tra San Francesco Saverio e Fucarandono al cospetto del re del Bungo (o, absit iniuria verbis, del Bunga). Una tela che, per la rarità della messa in scena, non poteva non accendere curiosità, anche maliziose - non si trova tutti i giorni, se non forse in una canzone di Battiato, un dipinto che ha per protagonista un'accolita di bonzi sodomiti -, aprendo un nuovo fronte di ricerca sull'illustrazione devota dell'evangelizzazione gesuitica del Giappone e sulla percezione un po' confusa dell'Estremo Oriente da parte dei pittori europei. Si voleva evitare, quindi, che le nuove opere e gli inediti temi di studio rimanessero confinati nel limbo delle buone intenzioni o relegati in un articolo di rivista: abbiamo perciò confidato nell'onda lunga che avrebbe potuto far seguito alle mostre del 2017-2018 per altri restauri e rinnovati accertamenti sul Genovesino. Così ci si è impegnati perché prendesse corpo un altro libretto, con la stessa grafica e lo stesso formato dei due cataloghi, oltre che con la medesima struttura a schede; più smilzo ed essenziale, naturalmente, ma che desse subito l'impressione di nascere da una costola di quel lavoro. Il titolo, poi, riflette scherzosamente la coincidenza del ritrovamento, quasi in contemporanea, di due opere di rilievo sotto la Tour Eiffel: ovviamente, anche se non serve dirlo, Luigi Miradori non fu mai à Paris.
18,00

Le finzioni del potere. L'Arco Trionfale di Albrecht Dürer per Massimiliano I d'Asburgo tra Milano e l'impero. Catalogo della mostra (Milano, 7 maggio-19 giugno 2019)

Le finzioni del potere. L'Arco Trionfale di Albrecht Dürer per Massimiliano I d'Asburgo tra Milano e l'impero. Catalogo della mostra (Milano, 7 maggio-19 giugno 2019)

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 295

La Biblioteca Braidense di Milano conserva fra i suoi tesori un'incisione sorprendente, ideata per impressionare le corti europee del primo Cinquecento e che tutt'ora riesce a colpire il nostro immaginario per le sue dimensioni e per la forza dell'impatto visivo. Alla realizzazione di questa magnifica incisione, alta e larga oltre tre metri, parteciparono alcuni dei migliori artisti e dei più aggiornati intellettuali attivi fra l'area tedesca e austriaca, coinvolti dal mecenatismo dell'imperatore Massimiliano I. Il più noto di essi è Albrecht Dürer (1471-1528). Per il suo fitto intreccio di parola e immagine, di testo e simbolo, L'Arco Trionfale, noto anche come Porta dell'Onore, è un oggetto culturale complesso. La mostra e il catalogo, composto da nove saggi seguiti dalle oltre cinquanta schede, una per ogni pannello, danno spazio ai diversi ambiti coinvolti: la cultura visiva, architettonica, pittorica, grafica e simbolica; la costruzione letteraria della figura di un imperatore; le dinamiche della storia politica europea del primo Cinquecento; la riflessione sulle strategie comunicative nel Rinascimento; la cultura festiva e delle forme della rappresentazione. Al di là della sua fisica conservazione in Braidense, uno stretto legame unisce a Milano le vicende raccontate nell'arco, sia per la biografia di Massimiliano I, che sposò Bianca Maria Sforza nel 1494, sia per i molti nessi con l'umanesimo del capoluogo lombardo, sia infine per la successiva vicenda asburgica di Milano (il cui emblema è proprio la Sala Teresiana in cui la mostra è allestita).
34,00

Marcello Guasti, Giovanni Michelucci e il monumento ai tre carabinieri

Marcello Guasti, Giovanni Michelucci e il monumento ai tre carabinieri

Nelson Branca, Jonathan K. Nelson

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 47

In occasione del 75° anniversario della liberazione dall'occupazione tedesca, Fiesole celebra con una mostra al Museo Civico Archeologico il suo Monumento ai tre carabinieri, l'imponente scultura in bronzo creata nel 1964 da Marcello Guasti per la nuova terrazza panoramica ideata da Giovanni Michelucci nel Parco della Rimembranza. L'opera, realizzata a vent'anni dall'eccidio, ricorda il sacrificio dei tre militari Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti, che avevano aiutato i partigiani impegnati contro le forze straniere e furono per questo trucidati dai nazisti il 12 agosto del 1944. Nella sezione dedicata a La genesi del monumento, Jonathan K. Nelson esplora, con Silvia Catitti, la storia e il significato dell'imponente opera, frutto della collaborazione tra Marcello Guasti (1924-2019), il più importante scultore vivente in Toscana fino alla scomparsa recente, e Giovanni Michelucci (1891-1990), architetto e urbanista celebre, tra le altre cose, per la progettazione della stazione di Santa Maria Novella a Firenze. L'idea alla base del progetto di Guasti è stata di andare oltre il concetto tradizionale di monumento celebrativo, facendone emergere il significato nel dialogo con l'ambiente del Parco in cui è inserito.
10,00

Vasari per Bindo Altoviti. Il Cristo portacroce-Vasari for Bindo Altoviti. The Christ Carrying the Cross

Vasari per Bindo Altoviti. Il Cristo portacroce-Vasari for Bindo Altoviti. The Christ Carrying the Cross

AGOSTI

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 56

Il Cristo portacroce, recentemente riscoperto da Carlo Falciani che qui si presenta, nacque dall'intensa amicizia stretta da Giorgio Vasari con Bindo Altoviti, influente banchiere e raffinato collezionista d'arte. Il dipinto fu eseguito nel 1553, subito prima che Vasari passasse al servizio di Cosimo de' Medici per trasformarsi definitivamente in artista di corte del duca. È la testimonianza, a un altissimo livello di qualità, della produzione del pittore nella Roma di papa Giulio III e insieme delle sperimentazioni della sua maniera, caratterizzata da una vorace ricifiborazione di modelli moderni e contemporanei. Il catalogo contiene saggi di Barbara Agosti, Michela Corso, Carlo Falciani.
18,00

Pierre Subleyras e l'abate miniatore Felice Ramelli. Un ritratto per i Musei reali di Torino

Pierre Subleyras e l'abate miniatore Felice Ramelli. Un ritratto per i Musei reali di Torino

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 53

Pierre Subleyras (1699-1749), dopo la grande mostra di Parigi e Roma del 1987 che lo ha rilanciato all'attenzione degli studi e del grande pubblico, è stato definitivamente consacrato come uno dei protagonisti della storia dell'arte del Settecento a Roma poco prima dell'avvento del neoclassicismo. La sua doppia nazionalità, i natali e la prima formazione in Francia, e poi la maturazione e la lunga attività a Roma, permettono di definirlo come un pittore francese della scuola romana, nella consapevolezza che fu uno dei motori della razionalizzazione del linguaggio pittorico nella Roma del secondo quarto del Settecento. Il libro ruota intorno al ritrovamento del ritratto di uno dei primi estimatori e promotori dell'attività di Subleyras a Roma: l'abate miniatore Felice Ramelli, canonico lateranense, nato ad Asti ma legato agli ambienti artistici più aggiornati di Venezia, Bologna e Roma. È Ramelli a favorire la commissione della prima grande opera pubblica del pittore, la Cena in casa di Simone eseguita nel 1737 per il convento di Santa Maria Nuova ad Asti e oggi al Musée du Louvre. Il "Ritratto dell'abate Felice Ramelli" - che Pierre Rosenberg in queste pagine definisce "uno dei più bei ritratti del XVIII secolo, sia in Italia che in Francia" - è stato da poco acquisito dallo Stato italiano per i Musei Reali di Torino. È una vera e propria consacrazione dell'attività di Ramelli nel campo della miniatura, e allo stesso tempo una conferma della straordinaria qualità di ritrattista di Subleyras.
19,90

Le storie di Botticelli tra Boston e Bergamo. Catalogo della mostra (Bergamo, 12 ottobre 2018-28 gennaio 2019)

Le storie di Botticelli tra Boston e Bergamo. Catalogo della mostra (Bergamo, 12 ottobre 2018-28 gennaio 2019)

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2018

pagine: 143

Due tavole di significative dimensioni, la Storia di Virginia romana e la Storia di Lucrezia, eseguite da uno dei maestri più amati del Rinascimento, Sandro Botticelli (1445-1510), legano indissolubilmente l'Accademia Carrara di Bergamo e l'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Il guizzante linearismo e la brillantezza cromatica delle due spalliere raccolgono tutto lo splendore dello stile botticelliano, che in esse concilia la solennità di classiche inquadrature architettoniche con la concitazione degli episodi. La ricongiunzione della tavola bergamasca con quella di Boston dà vita a un confronto di alto livello, consentendo di approfondire origine, natura e storia della mirabile coppia di dipinti. Per l'occasione, la Carrara riunisce anche gli altri due dipinti di Botticelli di cui dispone, il Ritratto di Giuliano de' Medici e il Vir dolorum, con un busto in marmo di Giuliano de' Medici conservato al Museo del Bargello di Firenze, gli Elogia di Paolo Giovio, corredati dell'incisione con il giovane Medici trafitto da un pugnale, e lo splendido Crocifisso del Museo dell'Opera del Duomo di Prato.
17,50

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