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Officina Libraria: Saggi in officina

Cola dell'Amatrice pittore. I giorni di Roma, gli anni dell'Appennino

Cola dell'Amatrice pittore. I giorni di Roma, gli anni dell'Appennino

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2018

pagine: 212

È attraverso l'esperienza di Cola dell'Amatrice detto il Filotesio (Amatrice, 1480 circa-Ascoli Piceno, ante 1553) e del suo pervicace e alterno rapporto con Roma che meglio si può intendere la dialettica tra centro e periferie vissuta da un'intera generazione di artisti di confine, all'opera nelle propaggini appenniniche tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa. Pittori di professione, ma in realtà zingari e girovaghi attivi lungo i litorali adriatici o nelle valli pedemontane, avevano varcato prima di lui le porte di Ascoli e dell'Aquila, e Cola stesso ne aveva visti a decine di piccoli maestri assiepati alle pendici delle asperrime creste d'Abruzzo, d'Umbria e della Marca: la pittura di luce camerte, gli iperrealismi adriatici, i "forastieri", gli "oltremontani", i "lombardi". Tante forme e diversi idiomi minori coesistevano su tali strade (crocevia economici prima che culturali): in astratto, Cola potrebbe quasi essere la lente con cui decifrare i modi e i tempi di diffusione dei principali linguaggi artistici in quelle terre. Insomma, viaggiò. Intese a suo modo Raffaello e Bramante a Roma, lavorò non solo in Ascoli e all'Aquila, ma anche a Subiaco, Farfa, Perugia, Città di Castello, Norcia e Amatrice, luoghi dove portò la sua "rustica maniera". I risultati delle indagini comprese in questo libro prendono le mosse dalle fonti e dalla letteratura artistica che ha trattato del personaggio, da Vasari fino ai giorni nostri: si tratta di informazioni inedite, di approfondimenti sulla geografia artistica dei luoghi coinvolti, di affondi iconografici e di riflessioni di metodo, che restituiscono un profilo critico, biografico e professionale di Cola dell'Amatrice del tutto rinnovato.
22,90

Un seminario sul manierismo in Lombardia

Un seminario sul manierismo in Lombardia

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 339

Due insegnanti di Storia dell'arte moderna stanno preparando - per conto del Comune di Milano - una mostra a Palazzo Reale: è il 2014. L'esposizione, dedicata a "Bernardino Luini e i suoi figli", affronta la cultura figurativa della Lombardia del Cinquecento. Ad aiutarli è un gruppo di allievi, che vanno dai venti ai trent'anni, dai triennalisti ai dottorandi di una moderna università di massa. Da quell'esperienza nascono approfondimenti, deragliamenti, sopracciò su un campo poco esplorato degli studi, quando in Lombardia sono i governatori spagnoli a fare il bello e il cattivo tempo. Su per giù tra il 1535 e la fine del secolo. Gli artisti vengono soprattutto da fuori e sembrano contendersi un territorio dove nessuno detta legge. Su questo sfondo arrivano a Milano, più volte, Tiziano (ma soprattutto i suoi quadri, primo tra tutti l'Incoronazione di spine oggi al Louvre) e tanti pittori dai territori della Serenissima e da Vercelli, Lodi e Cremona... E ci si spinge, tra testi e immagini, dalla Bassa al Sacro Monte di Varallo, fino alle private simpatie del giovane Carlo Borromeo per l'antichità, prima di diventare il severo arcivescovo di Milano.
29,90

Venice and its jews. 500 years since the founding of the ghetto

Venice and its jews. 500 years since the founding of the ghetto

Donatella Calabi

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 176

14,00

Bernardo De Dominici e le vite degli artisti napoletani. Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso?

Bernardo De Dominici e le vite degli artisti napoletani. Geniale imbroglione o conoscitore rigoroso?

Andrea Zezza

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 111

Bernardo De Dominici (Napoli, 1683-1759) è tra le personalità più controverse della storiografia artistica italiana. Modesto pittore di paesaggi, mercante di disegni e aspirante letterato, pubblicò dopo una lunga elaborazione, tre tomi di "Vite de' pittori, scultori e architetti napoletani" (1742-1745). Concepita nel momento di maggior successo della scuola napoletana di pittura, tra i clamori dei successi internazionali di Luca Giordano, Paolo De Matteis, Francesco Solimena, l'opera è il primo e il più ambizioso tentativo di costruire una storia dell'arte napoletana. Nonostante qualche perplessità suscitata già al tempo della prima pubblicazione, le "Vite" costituiscono da allora un punto di riferimento essenziale per chiunque sia interessato alla storia dell'arte nell'Italia meridionale. Costruite attraverso un uso estremamente disinvolto delle fonti, con largo ricorso a manoscritti ignoti e più che sospetti, le "Vite" non passarono il severo vaglio critico degli studiosi del secondo ottocento, che dimostrarono l'inaffidabilità di larga parte del testo, soprattutto delle parti relative al medioevo e al primo rinascimento, e bollarono il loro autore come "Il falsario" (così si intitolava un saggio di Benedetto Croce sul nostro autore). Nel corso del novecento, a cominciare dai primi studi di Roberto Longhi, l'opera è stata largamente riabilitata, soprattutto per le sue parti sei e settecentesche. Il libro, elaborato al termine di un lungo lavoro di edizione e commento dell'opera, condotto dall'autore in collaborazione con Fiorella Sricchia Santoro e con altri studiosi, offre per la prima volta un'approfondita analisi della storia dell'opera, del contesto in cui fu concepita, dei metodi utilizzati dal biografo, della sua altalenante fortuna e del ruolo che ancora oggi può e deve svolgere per la conoscenza e la comprensione dell'arte napoletana.
16,00

Giuliano da Sangallo

Giuliano da Sangallo

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 455

Giuliano da Sangallo è uno dei maggiori architetti del primo Rinascimento. Erede di Brunelleschi e Alberti, a lui si deve l'introduzione di temi che saranno fondamentali per la grande stagione dei Bramante, Raffaello, Michelangelo, Palladio. Realizzò la prima villa umanistica per Lorenzo il Magnifico nelle campagne fiorentine a Poggio a Caiano, dove usò per primo il frontone tipico dei templi antichi sulla facciata di un edificio civile, un motivo che segnerà l'architettura classicista nei secoli successivi. Il suo oratorio di Santa Maria delle Carceri a Prato rimane un esempio chiave della chiesa rinascimentale a pianta centrale. Fiorentino per nascita e formazione, fu il capostipite di una dinastia di architetti e costruttori che, con il nipote Antonio da Sangallo il Giovane, sarà determinante nella costruzione della basilica di San Pietro e di palazzi quali il palazzo Farnese a Roma. A questa figura centrale della storia dell'architettura il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e il Kunsthistorisches Institut in Florenz -Max-Planck-Institut hanno dedicato un importante seminario di studio a Firenze e Vicenza: gli esiti sono raccolti in questo volume. I saggi, basati su nuove ricerche, riflettono ogni aspetto della multiforme carriera di Giuliano - progettista, scultore, legnaiolo, modellista, architetto, ingegnere di fortificazioni, rilevatore, disegnatore e studioso di antichità-e tutti i luoghi in cui lavorò: Roma, Savona, Pisa, Napoli, Loreto, Prato e naturalmente la sua città natale, Firenze.
45,00

Le postille di padre Resta alle vite del Baglione

Le postille di padre Resta alle vite del Baglione

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 160

Il volume raccoglie le annotazioni apposte da Sebastiano Resta (1635-1714), vulcanico conoscitore e collezionista di disegni, a tre diverse copie delle Vite degli artisti di Giovanni Baglione (1642), libro fondamentale per la conoscenza dell'arte romana dei suoi tempi poiché pieno di informazioni di prima mano. Baglione era infatti un pittore che molto lavorò nella Roma di primo Seicento e conobbe tutti i protagonisti di quell'epoca d'oro, basti ricordare Caravaggio. Le vivaci e fitte postille di Resta, milanese di origine ma lungamente attivo a Roma nella congregazione dei padri dell'Oratorio della Chiesa Nuova, sono una miniera di indicazioni sulla storia della pittura italiana dal tardo Cinquecento al Seicento e contengono innumerevoli notizie sulla circolazione di disegni di maestri antichi e contemporanei. La comprensione di queste sue note di lettura è agevolata dall'apparato di commento e dai tre saggi dei curatori.
18,00

Gaudenzio a Milano

Gaudenzio a Milano

Rossana Sacchi

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 179

"Gaudenzio a Milano" è il primo profilo, fitto di novità, dell'ultimo scorcio della carriera di Gaudenzio Ferrari (Valduggia c. 1485 - Milano 1546), un grandissimo pittore e non meno grande scultore che, prima di trasferirsi a Milano, aveva lasciato la sua potente impronta nel Piemonte orientale e nella Lombardia alpina: in Santa Maria delle Grazie e al Sacro Monte di Varallo, in Valtellina, a Novara, a Casale Monferrato, a Vercelli e in altri luoghi ancora. I risultati delle indagini compresi in questo volume, frutto di trentennali ricerche, si concentrano sugli anni estremi dell'artista che dal 1533, dopo i successi conseguiti, aveva stabilito un legame di committenza con l'ultimo duca Sforza, Francesco II, a Vigevano. Poco dopo, Gaudenzio approda a Milano (sono gli anni delicati del ritorno dello Stato sforzesco sotto il dominio di Carlo V) dove per un decennio - fino alla morte - lavora per le élites della vecchia e della nuova guardia e impianta un'attiva bottega, di cui si cominciano a mettere a fuoco i contorni. Si vedono scorrere in queste pagine innumerevoli episodi di tanto lavoro: vengono alla ribalta i committenti dell'artista, che a Milano sembra limitarsi solo al mestiere di pittore, passando dai Gallarati alla Confraternita di Santa Corona, da Paolo da Cannobio ai Trivulzio, al Comune di Milano ad altri ancora. Sono raccontati da punti di vista diversi, e in molti casi per la prima volta.
20,90

Una rivoluzione di cera. Francesco Orso e i «Cabinets de figures» in Francia

Una rivoluzione di cera. Francesco Orso e i «Cabinets de figures» in Francia

Andrea Daninos

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 159

Il libro racconta la storia delle esposizioni di figure in cera a grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, all'origine dei moderni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene esplorato un fenomeno che godette di grande popolarità per più di due secoli. L'autore si sofferma brevemente su Antoine Benoist, celebre ai tempi di Luigi XIV, per dedicarsi poi alla vita e alle opere di Philippe Curtius - padre della futura Madame Tussaud - che operò a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona: erano suoi, ad esempio, i busti in cera del ministro Necker e del duca d'Orléans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari. Viene poi riportata alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera policroma, di impressionante realismo. Trasferitosi a Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un'esposizione di figure in cera che sarà anch'essa toccata degli eventi rivoluzionari. Il volume presenta infine il catalogo completo delle opere di Francesco Orso e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli archivi francesi e italiani.
19,90

The three Mona Lisas

The three Mona Lisas

Rab Hatfield

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2014

pagine: 235

30,00

Luigi Garzi 1638-1721. Pittore romano

Luigi Garzi 1638-1721. Pittore romano

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2018

pagine: 335

Pittore versatile e abile disegnatore, Luigi Garzi fu celebrato dalla storiografia settecentesca per la sua lunga e operosa attività artistica all'insegna della grazia, dell'eleganza formale, dell'originalità creativa e della fine elaborazione cromatica. Nacque a Roma, dove visse e operò per quasi tutta la sua vita, formandosi giovanissimo presso Vincent Adriaenssen detto il Manciola e completando la propria educazione nelle botteghe di Salomon Backereel e di Andrea Sacchi. Fu membro e principe dell'Accademia di San Luca e reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. La sua produzione, debitrice della lezione sacchiana e orientata a un classicismo emiliano e marattesco con evidenti suggestioni poussiniane, è documentata nella capitale pontificia a partire dagli anni Sessanta-Settanta del Seicento con la realizzazione delle prime opere di destinazione pubblica e privata. Si tratta di imprese che consolidarono la sua fama di impaginatore di pale d'altare e di decoratore a fresco, assicurandogli incarichi anche fuori Roma, tra cui le prestigiose commissioni napoletane degli ultimi anni del XVII secolo. In oltre ottant'anni di vita e di attività artistica, Garzi, come emerge dai contributi qui raccolti, si rivela un pittore dalle non comuni capacità ricettive, raffinato esponente della cultura figurativa del Barocco romano e intelligente anticipatore delle istanze del Rococò.
30,00

Davanti al naturale. Contributi sul movimento caravaggesco a Napoli

Davanti al naturale. Contributi sul movimento caravaggesco a Napoli

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 144

Il volume riunisce otto contributi di altrettanti studiosi, specialisti di argomenti relativi al naturalismo caravaggesco a Napoli. Si comincia con la scoperta di nuovi, importanti dipinti di Carlo Sellitto (1581-1614), per continuare col recupero di un committente di Ribera (1591-1652) legato all'Oratorio dei Girolamini; a Ribera è anche dedicato uno studio che per la prima volta focalizza, attraverso analisi tecniche, il suo modo di dipingere; si prosegue con nuove attribuzioni al Maestro di Fontanarosa, alias Giuseppe di Guido (attivo a Napoli nella prima metà del XVII secolo), e quindi con una migliore sistemazione dei soggiorni napoletani di Giovanni Baglione (1566/1568-1643) e di Mathias Stom (1600 circa - post 1650); per finire con due saggi rispettivamente sull'iconografia di alcuni dipinti caravaggeschi, e sul mercato dell'arte nella città partenopea, partendo dai casi di Ribera e di Artemisia Gentileschi (1593 - post gennaio 1654).
19,90

Bossi e Goethe. Affinità elettive nel segno di Leonardo

Bossi e Goethe. Affinità elettive nel segno di Leonardo

Libro: Libro rilegato

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 200

Le due città di Milano e Weimar sono unite, all' inizio dell' Ottocento, a un'amicizia intellettuale che nasce dall'interesse di Goethe e del suo mecenate, il granduca Carl August di Sassonia Weimar Eisenach, per il Cenacolo di Leonardo. Il pittore Giuseppe Bossi, su incarico di Eugène de Beauharnais, a partire dal 1807 lavora per realizzare una copia del celebre dipinto: da questo impegno nasce un cartone dell'intera composizione oggi conservato a San Pietroburgo, un dipinto che riproduce l'originale di Leonardo, perduto durante la Seconda guerra mondiale e, infine, la pubblicazione, nel 1811, di un volume dal titolo Del Cenacolo di Leonardo da Vinci Libri quattro, tanto apprezzato da Goethe da spingerlo a scrivere un saggio sul Cenacolo di Leonardo. I lucidi che Bossi trae dalle tre più importanti copie d'epoca del dipinto, da cui derivano i fogli conservati nella Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano, sono acquisiti da Carl August in occasione del suo soggiorno milanese del 1817, dopo la morte del pittore, grazie alla mediazione di Gaetano Cattaneo, amico fraterno di Bossi, e sono oggi conservati nelle raccolte artistiche di Weimar. E questi stessi lucidi sono serviti per la realizzazione di una copia a mosaico del Cenacolo nella Minoritenkirche, la chiesa nazionale degli italiani, di Vienna.
24,00

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