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Passigli: PASSIGLI POESIA

Poesie alla notte-I sonetti di Orfeo-La vita di Maria-Poesie d'amore-Le rose-Canto remoto-Nei giorni dell'infanzia-Canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke

Poesie alla notte-I sonetti di Orfeo-La vita di Maria-Poesie d'amore-Le rose-Canto remoto-Nei giorni dell'infanzia-Canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke

Rainer Maria Rilke

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 800

Questo pacchetto offre i diversi volumi delle poesie di Rainer Maria Rilke presenti nel nostro catalogo, tutte opere in nuove traduzioni realizzate dai migliori interpreti del grande poeta praghese, in particolare dai germanisti Mario Specchio e Sabrina Mori Carmignani. Tutti i volumi con il testo originale a fronte, in edizioni molto accurate.
81,90

Le candele dei vivi

Le candele dei vivi

Cristina Sparagana

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 80

«Cristina Sparagana è una musa che sempre combatte, border line tra la vita e il sogno. ¿La vida es sueño? Scrive combattendo, per essere libera, difendere se stessa e tutto l'amore che intona e rappresenta. Ogni poesia, quelle ad esempio dedicate alla figlia Chicchi, è un decreto, un decretale sull'amore di madre; e insieme, un'enciclica laica sulle virtù delle donne, su ogni giovane, impaziente amore di figlia... In piena ressa ed ebbrezza sinestetica (sinestesia è ogni rimbaudiano "sregolamento dei sensi"), i luoghi avvengono, il tempo è anche spazio, i colori suonano, le visioni cantano insomma i loro armonici, e le parole strimpellano tutte le proprie ubbie trasognate, o concrete paure... Tutto è mistero - e la vita è mistero usuale. E questa ne è la sua poesia. Un poema ininterrotto, dove in una inestinguibile e continua veglia onirica - giura Cristina - "mi abbracciano / sognando gli animali / delle acquate / e del fieno..."» (Dallo scritto di Plinio Perilli)
12,00

Monte Stella (poesie 2014-2019)

Monte Stella (poesie 2014-2019)

Luigi Fontanella

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 96

14,00

Quando rasserena. Testo russo a fronte

Quando rasserena. Testo russo a fronte

Boris Pasternak

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 128

Primavera 1955. Pasternak sta ultimando quel Dottor Zivago che, nel novembre di due anni dopo, uscirà in prima mondiale per Feltrinelli e godrà subito di notorietà universale, fino al Premio Nobel. Su questo sfondo intricato nasce Quando rasserena, ultima raccolta di uno scrittore che, da più di un decennio ormai, si sta allontanando dal suo stile precedente e orientando verso la cifra e i tratti di- stintivi della sua fase estrema: affabilità di dizione e relativa comprensibilità di contenuti. «Fedeltà alla vita, alla vocazione di scrittore, alla natura animata dall'attività fruttuosa dell'uomo» (sono parole del figlio Evgenij) vengono restituite in uno stile dove è come se Pasternak si fosse definitivamente affrancato dallo sgargiante groviglio metaforico-metonimico delle sue prime raccolte, senza però smarrire la concentrazione dello sguardo e, semmai, schiarendo la sua vena di «preciso e brusco descrittore» (D. Bykov). Quando rasserena appare dunque come la prova poetica testamentaria di un autore propenso a sperimentare (e a offrirci arditamente) ogni risvolto possibile di una «semplicità inaudita» che egli stesso aveva pronosticato a sé decenni addietro; un autore munito del commovente coraggio di mimare l'abbandono al gesto primo della composizione, quali che ne siano gli spunti, come se si trattasse di un esercizio di respirazione dove, dell'aria inalata, egli vuole conservare tutto, dall'impalpabilità alle tossine. E qui spuntano le parole con cui Pasternak era intervenuto il 25 giugno 1935, a Parigi, al Congresso per la difesa della cultura: «la poesia [...] giace nell'erba, sotto i nostri piedi, e bisogna soltanto chinarsi per scorgerla e raccoglierla da terra». (Dalla prefazione di Alessandro Niero)
19,50

In tono minore

In tono minore

Evaristo Seghetta Andreoli

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2020

pagine: 128

Prefazione di Sauro Albisani. Postfazione di Fabia Baldi.
18,50

Requiem. Testo tedesco a fronte

Requiem. Testo tedesco a fronte

Rainer Maria Rilke

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 80

Nel 1909 Rilke pubblica in unico breve volume con il titolo "Requiem" due lunghe poesie dedicate, rispettivamente, all'amica pittrice Paula Modersohn-Becker e al giovane poeta Wolf von Kalckreuth. La prima, grande amica di Rilke dei tempi del circolo di Worpswede, è scomparsa l'anno precedente, in seguito ai postumi travagliati di un parto; mentre il secondo, morto suicida a soli diciannove anni, Rilke non lo aveva mai conosciuto di persona, gliene aveva parlato il suo editore Kippenberg. Questi due requiem avevano avuto un precedente, una poesia dedicata a una cara amica della moglie Clara, Gretel Kottmeyer, anch'essa scomparsa ancor giovane, pubblicata a chiusura del Libro delle immagini del 1902. Infine, nel 1915 Rilke scrisse l'ultimo suo requiem, "Per la morte di un bambino", del quale a lungo non si conobbe l'identità, ma che era il figlio di un professore d'economia all'università di Monaco, morto a soli otto anni. I quattro requiem si trovano riuniti in questo volume, che offre dunque uno spaccato completo su un tema fondamentale dell'opera del grande poeta praghese, sulla strada che lo porterà agli esiti estremi della sua poesia, con le Elegie duinesi e i Sonetti a Orfeo; perché la morte, come scrisse lo stesso Rilke in una delle sue lettere da Muzot, «è solo un mezzo implacabile per farci conoscere, e renderci familiare, anche il lato dell'esistenza che da noi si distoglie».
12,50

Poesie d'amore 2005-2018

Poesie d'amore 2005-2018

Valentino Bellucci

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 84

«"Poesie d'amore" di Valentino Bellucci è, come annuncia il titolo di questa raccolta, un canzoniere amoroso che si muove tra gioiosa fisicità carnale e appassionante proiezione visionaria. All'interno di questi due poli espressivi si libera e "scalpita" il frequente rovello ragionativo del pensiero poetante di Bellucci: un rovello fondamentalmente lirico e proiettivo che svolge anche una sua funzione catartica, direi perfino — grazie alla poesia — una funzione terapeutica, che le è propria. Si tratta, insomma, di una poesia d'amore che nasce anche da un bisogno di "curare" e proteggere la nicchia affettiva nella quale l'autore alimenta l'esclusività del suo sentimento...» (Dalla prefazione di Luigi Fontanella)
12,50

Arte degli uccelli-Bestiario. Testo spagnolo a fronte

Arte degli uccelli-Bestiario. Testo spagnolo a fronte

Pablo Neruda

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 406

"Arte degli uccelli": apparsa a Santiago de Chile nel 1966, la raccolta poetica Arte de pájaros è la testimonianza più emblematica della grande passione che Neruda nutriva per il mondo degli uccelli. E infatti, come scrive Giuseppe Bellini, nell'ampio panorama naturale del Cile cui il poeta aderisce e che concorre a celebrare con la sua poesia, se hanno un posto particolare i boschi, le piante, i fiori, le acque dell'oceano e dei fiumi, uno non meno rilevante lo hanno gli animali e, fra questi, gli uccelli. La presente edizione costituisce la prima traduzione integrale italiana di questa raccolta, arricchire con alcune delle più belle tavole del pittore franco-americano John James Audubon (1785-1851), naturalista e ornitologo. "Bestiario": "Questo libro poetico è la realizzazione di un antico progetto nerudiano. In una lettera a me indirizzata, infatti, nientemeno che del giugno 1964, nella quale mi accusava ricevuta delle bozze della traduzione di Estravagario, mentre mi informava di avere inviato all'editore, e ormai grande amico, Alberto Tallone, il titolo della raccolta in stampa presso di lui, Sumario, inizio di quello che sarebbe stato il Memorial de Isla Negra, Neruda manifestava il desiderio di realizzare altre due raccolte, una di esse precisamente Bestiario, per la quale mi indicava sommariamente alcune liriche, invitandomi a completare l'elenco con una scelta da tutte le sue opere, autorizzandomi a intervenire liberamente sui titoli, che riteneva si dovessero ridurre, ove possibile, a una sola parola. Il progetto fu poi accantonato, poiché urgente era la pubblicazione in traduzione italiana dei suoi numerosi libri poetici, ma oggi che praticamente tutta, o quasi, l'opera nerudiana è accessibile in Italia, il progetto di un Bestiario acquista un suo particolare interesse, tanto più dopo la pubblicazione del volume Arte degli uccelli, che attesta con evidenza, se ancora ve ne fosse bisogno, la grande attenzione rivolta da Neruda alla natura, caratteristica particolare di un paese come il Cile, che dal nord desertico si estende per miglia e miglia, tra le Ande e l'Oceano Pacifico, fino alle gelide terre del sud magellanico" (dalla prefazione di Giuseppe Bellini).
37,50

Pianti piano

Pianti piano

Eliza Macadan

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 83

"Non saranno questi versi di Eliza Maca-dan una versione contemporanea delle lacrimae rerum, le lacrime delle cose? In un passo dell'Eneide Virgilio asserisce «sono le lacrime delle cose e le cose mortali toccano i cuori». In un mondo frantumato, nello specchio infranto del sentire e del senso, nell'impossibilità di abitare il "romanzo quotidiano", in un disagio carnalmente vissuto e nell'interrogazione amorosa del senso, cosa rimane? Con strutture complesse ricche di intonazioni, che fanno deflagrare più ambiti linguistici ed esperienze culturali, con improvvisi scarti intonativi e "virate del respiro", in una intensa tessitura la Macadan mette in essere l'ordito e la trama delle articolazioni fra l'io e il tu, fra l'io e l'altro, e ciò che rimane di un orizzonte storico brutalmente esploso e ampiamente dissignificato e dissignificante. È un'epopea ricca, questa della Macadan, in cui una quotidianità mai banale dialoga con i grandi temi del consistere, in una ricerca sempre insoddisfatta di perfettibilità: forse l'unica dimensione che ci rimane in tempi di basso impero. Questi pianti sommessi, nel perenne considerare e nel rilancio comunicativo, aprono continuamente nuove possibilità sulle cose morte e su ciò che ha limite, la dura esperienza dell'imparare il transito dalla difficoltà all'opportunità." (Amedeo Anelli)
12,00

La terra domani

La terra domani

Paolo Carlucci

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 112

«... Borghese, duttile figlio della Roma più colta, e diciamolo pure, "progressista", Paolo Carlucci si trova a dover fare i conti con una Storia che egli stesso insegna al Liceo, ma più non ama, nonché una Geografia di cui si fa burocratico docente per gli studenti di oggi, quelli 2.0 (anzi già quasi 3), ma che perennemente si sposta, coesiste, invade, lievita e irride, ma soprattutto potenzia, sfonda e seduce il dramma: migrazioni, villaggio globale, catechismo in Web, codice etico, jatture, hackers di tutto il mondo unitevi... Tutto è finto e vero, tutto è connesso - dunque urge a valanga, ma forse non esiste... E La terra domani è insieme dannazione e miraggio, pellegrinaggio visionario in un globo terracqueo che ha bisogno di poesia schietta, nuda e cruda, non più e non solo di giornalismo à la page, massmediatico, spesso infingardo... Ora in questo libro tutto è ravvicinato (in primis la lontananza), ripensato o addirittura visitato, ammirato, passeggiato -Storia e Natura nello stesso modo, come la Società, i suoi Miti o Archetipi, le sue rovine o vestigia, rifioriture o gemmazioni antropologico-culturali... La lente vera, si capisce, è quella miope ma sublimante della poesia...» (Dallo scritto di Plinio Perilli)
14,50

Sui treni del mattino. Testo russo a fronte

Sui treni del mattino. Testo russo a fronte

Boris Pasternak

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 179

«Quel che per i contemporanei era evidente e ancora oggi costituisce il nucleo irriducibile dell'opera di Boris Pasternak è una prodigiosa e taumaturgica forza sorgiva che egli riesce a liberare persino nei momenti più bui della storia del suo Paese. Si può dire che Pasternak sia sempre interno al flusso della vita, viaggi con esso e catturi i momenti del giorno che meglio la animano e la risvegliano, come indica il titolo della poesia che dà il nome a questa raccolta: Sui treni del mattino. Non soltanto il treno sarà un tropo ricorrente nei suoi versi, uno strumento della modernità attraverso cui penetrare le ampiezze della Russia e conoscerne gli abitanti dalla periferia, ma sarà anche un treno rannij, equivalente in italiano di "prime ore del giorno", "mattino presto", quando si avverte il passaggio da uno stato assopito all'ipersensibilità percettiva. È cruciale per il poeta cogliere lo stato liminare dei fenomeni... A differenza di Majakovskij, Achmatova, Cvetaeva, Blok, a dispetto di ogni affiato romantico, l'io lirico del poeta è secondario, è dissolto nei versi, non sappiamo quasi nulla di lui, sebbene le poesie siano piene di corporeità, di impulsi sensoriali e sensuali. La natura è presente nel suo essere materia, acquista un corpo, mentre l'io cerca una fuga all'infuori di sé.» (dalla prefazione)
19,50

Poema del cante jondo. Testo spagnolo a fronte

Poema del cante jondo. Testo spagnolo a fronte

Federico García Lorca

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2019

pagine: 185

Il "cante jondo" (letteralmente: canto profondo) è uno stile vocale del flamenco, tipico della regione dell'Andalusia e dalla forte matrice gitana. Nella riscoperta della tradizione poetica e folklorica nazionale, che fu una delle basi della ricerca della grande generazione della poesia spagnola del '27 (a cui Federico García Lorca apparteneva insieme a Pedro Salinas, Rafael Alberti, Luis Cernuda, Vicente Aleixandre...), il "cante fondo" assunse un'importanza del tutto particolare: basti pensare che nel 1922 il compositore, e grande amico di Lorca, Manuel De Falla presiedette a Granada all'organizzazione del Concurso de Cante Jondo, cui seguì un'imponente manifestazione tra musica, danza e poesia che si tenne presso la Alhambra. Tra le opere meno frequentate di Federico García Lorca c'è il "Poema del cante fondo", uno straordinario ciclo di poesie che fu ultimato un anno prima di quel Concurso, e che qui presentiamo completo nella traduzione di Valerio Nardoni. Queste poesie vennero pubblicate solo dieci anni dopo la loro stesura, nel 1931, che è anche l'anno in cui il poeta tenne una memorabile conferenza sullo stesso tema, qui presentata in appendice alle poesie, seguita dall'attento ed esauriente studio del suo traduttore, Enrico Di Pastena.
18,50

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