Pontificio Istituto Biblico: Analecta Biblica
Biblical exegesis in progress. Old and New Testament essays
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2009
pagine: 558
The quelle and the Targums. Righteousness in the sermon on the mount-plan
Pino Di Luccio
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2009
pagine: 324
«Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?» (Mc 15, 34). I Salmi nel racconto della passione di Gesù secondo Marco
Franco De Carlo
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2009
pagine: 464
Questa monografia è uno studio esegetico sull'uso dei Salmi in Mc 14,1-16,8. I Salmi si configurano come motivi la cui disposizione mostra la loro importanza nei passaggi delle scene intercalate, nella saldatura dei quadri e nell'impostazione delle azioni/parole dei personaggi. Traspare un reticolato di indici testuali che è sotto il tessuto narrativo degli eventi, denominato ipotesto salmico. I motivi salmici delineano un modello ermeneutico che interpreta la linea del verbo tematico paradidomi, la quale attraversa non solo il racconto della passione, ma l'intero vangelo. L'inserimento di paradidomi nella sinopia dei Salmi intensifica la sua ripercussione teologica. I Salmi sono funzionali al paradigma della "consegna di Gesù" e rendono teologica la questione della sua morte.
L'alleanza di Moab. Studio esegetico teologico Dt 28,69-30,20
Suor Grazia Papola
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2008
pagine: 368
Dt 28,69-30,20 è l'unico luogo della Bibbia ebraica in cui si fa menzione di un'alleanza stipulata da Mosè a Moab, prima di entrare nella terra, "oltre l'alleanza stretta all'Oreb". I due capitoli sono studiati da un punto di vista sincronico, tenendo conto della loro forma finale. Tale prospettiva consente di valorizzare il testo nel suo insieme, dando ragione delle apparenti tensioni, interpretate come elementi significativi di una penetrante visione teologica. Dopo una prima parte, nella quale, in particolare, viene presentato il confronto tra il formulario classico di alleanza e Dt 29-30, per far emergere le peculiarità del patto di Moab, la seconda sezione più ampia e consistente si occupa dell' analisi esegetica dei due capitoli. Gli elementi emersi sono posti a servizio della sintesi teologica (terza parte). Attraverso la sottolineatura delle caratteristiche proprie dell'alleanza di Moab, l'analisi permette di evidenziare che essa va interpretata nel suo insieme come la risposta deuteronomistica alla crisi costituita dall'esilio e collocata all'interno del contesto degli annunci profetici di una nuova alleanza. In questa luce l'alleanza di Moab acquista il significato di compimento dell'intenzione divina g1a rivelata all'oreb, in grado di superare il peccato e la disobbedienza di Israele.
Personaggi minori e discepoli in Marco 4-8. La funzione degli episodi dei personaggi minori nell'interazione con la storia dei protagonisti
Gianattilio Bonifacio
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2008
pagine: 296
Lo studio pone al centro il funzionamento e il ruolo narrativo dei personaggi "minori" in Marco nel loro rapporto con i protagonisti. Soprattutto Gesù e i discepoli. La prima parte del lavoro inquadra i personaggi all'interno della trama episodica del Vangelo, con la conseguente differenziazione della funzione narrativa da assegnare al diversi racconti che la compongono. La parte successiva si studia di verificare quanto premesso, analizzando la sequenza degli episodi con i personaggi minori che occupano la sezione che va dal capitolo quarto all'ottavo: l' indemoniato geraseno (5, 1-20), glairo e l'emorroissa (5, 21-43), la sirofenicia e il sordomuto con i suoi compagni (7, 24-37) ed infine il cieco di Betsaida (8,22-26).Parallelamente, valorizza il percorso di caratterizzazione del protagonista, Gesù, che si snoda sino alla confessione di 8,29: tappa decisiva, benché preliminare, nell'economia del vangelo e punto d'approdo del presente lavoro. Questa duplice attenzione permette di evitare il rischio. corso frequentemente dalla critica esegetica, di compattare indebitamente i personaggi minori entro il confine di un personaggio-gruppo (character-group) che spiana le differenze funzionali e non tiene in debito conto il processo costruttivo del secondo vangelo. Da questa lettura emerge che l'intenzione di Marco non e di squalificare l' incomprensione dei discepoli a tutto vantaggio dell'esemplarità dei personaggi minori.
Your father in heaven. Discipleship in Matthew as a process of becoming children of God
Henry Pattarumadathil
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2008
pagine: 252
Sapienza e storia in Dn 7-12
Marco Settembrini
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2007
pagine: IV-274
Lo studio intende analizzare l'ultima sezione del libro di Daniele, comunemente ritenuta di marca apocalittica, prestando speciale attenzione alle forme sapienziali ivi attestate. scopo dell'indagine, infatti, e accertare se sia poss1bile rilevare la presenza di un particolare modello sapienziale soggiacente alla composizione in questione. Dapprima si pongono in luce alcuni tratti della cosiddetta sapienza apocalittica per ricercarne quindi, all'interno delle visioni di Daniele. i contenuti precipui e le procedure espositive. Questi, rinvenuti mediante il confronto con precise espressioni della mantica babilonese e con tecniche letterarie impiegate negli scritti sapienziali dell'Antico Testamento, condurranno a cogliere in Dn 7-12 una lezione che vuole insegnare a riconoscere nella concretezza degli eventi storici la realizzazione del decreto di Dio sulla sorte degli uomini. Appresi gli elementi costitutivi del genere letterario, si potrà meglio apprezzare il ruolo del figlio dell'uomo e della promessa della risurrezione. Si assumeranno categorie necessarie per una maggiore penetrazione dei racconti di visione dell'Antico e del Nuovo Testamento.
Abramo in Romani 4. L'analogia dell'agire divino nella ricerca esegetica di Paolo
Pasquale Basta
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2007
pagine: 316
Rm 4 ha conosciuto nel corso della storia due interpretazioni apparentemente divergenti. Il paradigma luterano ha insistito sul tema teologico, sociologia e letture post-olocausto hanno preferito la prospettiva etno-religiosa dell' Abramo padre di tutti i credenti. Questo studio mostra, però, come il rinvenimento di una gezerah shawah tra Gn 15,6 e Sal 32,1-2 favorisca il superamento dell'impasse, aprendosi ad un orizzonte interpretativo più ampio. Infatti il dispiegamento delle direttrici ermeneutiche permette anzitutto di mostrare come i due temi siano tra loro in una mutualità unica, tale da non poter essere scissa se non artificiosamente, dal momento che solo dalla teologia scaturiscono poi considerazioni di ordine etnico. L' intreccio analogico imbastito da Paolo permette alla sua gezerah shawah di rendere un servizio primario alla verità di Dio, con la vicenda del patriarca che diventa esemplare nella misura in cui ha in se il vantaggio di determinare la struttura stessa dell'agire di Dio nella sua validità intrinseca per tutti i tempi e per tutti gli uomini. Cosi il Dio che si rivela nell'esempio di Abramo fornisce un principio che ha le stesse caratteristiche di uno statuto sempre analogo, con la rilettura paolina di Gn 15,6 che acquista i tratti della emblematicità e dell'applicabilità nel presente in ordine allo stabilire le modalità secondo cui Dio sempre agisce in vista della giustificazione del credente.
1Cor 12-24. Literary structure and theology
José E. Aguilar Chiu
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2007
pagine: 378
Un discours de sagesse. Étude éxégétique de Sg 7-8
Alexis Leproux
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2007
pagine: 386
Il verbo di Dio è vivo. Studi sul Nuovo Testamento in onore del cardinale Albert Vanhoye, S.l.
Filippo Urso
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2007
pagine: 636
La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia ebraica
Bruna Costacurta
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2007
pagine: 360
La paura è un'esperienza centrale nella vita dell'uomo sottoposto alla minaccia della morte. Questo studio ricerca come tale emozione venga presentata nella scrittura, con le sue implicazioni antropologiche e teologiche. La trattazione si articola in tre momenti: nella prima parte si definisce il materiale linguistico di base, con l'analisi lessicografica dei numerosi termini ebraici che servono ad esprimere la paura. La seconda parte è consacrata all'esame di alcuni testi biblici particolarmente significativi in cui il timore umano è descritto nell'ambito di concrete esperienze. In tal modo, l'emozione della paura può essere esaminata nel suo contesto vitale, condizione indispensabile per capire un fenomeno così tipicamente reattivo. La terza parte è una trattazione sistematica del temere nel suo processo temporale e nelle sue molteplici componenti strutturali, con una visione sintetica che organizza i numerosi dati sparsi nella scrittura. L'emozione della paura viene perciò studiata nel suo nascere, con i diversi aspetti legati alla percezione della minaccia; nelle sue varie manifestazioni e conseguenze e infine nel suo superamento, in cui si determina una nuova percezione della realtà e un diverso porsi del soggetto davanti ad essa. Le pagine conclusive su Gen 35,16-20 intendono aprire alla prospettiva neotestamentaria che, nella vittoria sulla morte, annuncia la definitiva liberazione dell'uomo dalla paura.