Che cos’ha a che fare l’arte con l’economia? Sino a oggi gli economisti si sono occupati solo del mercato delle opere d’arte; adesso è intervenuto un cambiamento radicale, inimmaginabile: l’economia si assume il compito dell’appagamento del bisogno d’arte della massa dei consumatori, fin qui ignorato e di conseguenza inappagato. Che cos’è successo? Grazie a un miracolo del caso, gli economisti hanno scoperto la natura dell’arte, fin qui ignota, e di conseguenza le modalità di accesso universale all’arte, oltre che la separazione tra arte e non-arte – problemi di cui la cultura umanistica ufficiale si disinteressa –, acquisendo le competenze estetiche necessarie. Nasce così una cultura artistica dell’economia, gestita dagli economisti, che non si contrappone ma si affianca, separata, a quella umanistica tradizionale. L’obiettivo dell’accesso universale all’arte a opera dell’economia si realizza con una riforma della scuola, inserendo nei programmi scolastici l’insegnamento dell’economia dell’arte, che lasci intatte le materie umanistiche tradizionali.
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Il matrimonio con l'arte. Il destino dell’arte è di rimanere zitella? La risposta dell’economia dell’arte
Titolo | Il matrimonio con l'arte. Il destino dell’arte è di rimanere zitella? La risposta dell’economia dell’arte |
Autore | Aldo Spranzi |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Arti: argomenti d'interesse generale |
Editore | Biblion |
Formato |
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Pagine | 242 |
Pubblicazione | 07/2024 |
ISBN | 9788833833934 |
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