La definizione "capitale morale" è sinonimo di Milano, la città che, dall'Unità d'Italia in poi, s'è messa alla guida del progresso del Paese e ha saputo guadagnarsi il ruolo di città-faro, pur non essendo la capitale ufficiale. Eppure, alla vigilia della spedizione di Garibaldi e della conquista del Sud da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia, Milano era una città subordinata a Vienna, la capitale dell'Impero austriaco che dialogava con Napoli, la capitale del Regno delle Due Sicilie e, di fatto, la "capitale morale" dell'Italia frammentata. Napoli e Milano, la "capitale morale" preunitaria e quella postunitaria, le due città che hanno fatto la storia dell'Opera, i due poli uniti da rilevanti intrecci nel periodo tra il Cinquecento e il Settecento, tra il Rinascimento e l'Illuminismo, allontanate dall'Unità nazionale e completamente separate dall'americanizzazione postbellica, si proiettano nel futuro come diverse realtà della stessa Nazione. Ma davvero si tratta di due mondi inconciliabili?
Napoli capitale morale. Dal Vesuvio a Milano. Storia di un ribaltamento nazionale tra politica, massoneria e Chiesa
| Titolo | Napoli capitale morale. Dal Vesuvio a Milano. Storia di un ribaltamento nazionale tra politica, massoneria e Chiesa |
| Autore | Angelo Forgione |
| Collana | Voci dal Sud |
| Editore | Magenes |
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| Pagine | 310 |
| Pubblicazione | 06/2017 |
| ISBN | 9788866491446 |

