Sembrano passati secoli. E invece è solo da qualche decennio che una civiltà, quella contadina, è andata scomparendo. Si può ben dire che il cosiddetto secolo breve, il '900, sia stato il più rivoluzionario di tutti i tempi. Tutto un mondo è cambiato, travolto sotto i colpi della televisione, del boom economico e della third wave, la terza ondata di industrializzazione. Un mondo di usi, di costumi, di comportamenti, di modi di pensare, di modi di fare. E di modi di dire. La lingua madre, nel nostro caso il vernacolo montalbanese, pura, arcaica, non c'è quasi più, rimane solo nella memoria di pochi; il nostro dialetto è stato via via contaminato da una progressiva italianizzazione dovuta alla scuola di massa (comunque benvenuta) e alla sempre più affermata invasività degli irrompenti mass media: le voci della radio sin dagli anni trenta, della televisione dalla metà degli anni cinquanta, il personal computer dagli anni ottanta e il cellulare dagli anni novanta del secolo scorso.
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U dialéttë mundalbanésë. Poesie, antichi mestieri, detti e saggezza popolare
Titolo | U dialéttë mundalbanésë. Poesie, antichi mestieri, detti e saggezza popolare |
Autore | Antonio Romano |
Editore | EditricErmes |
Formato |
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Pagine | 120 |
Pubblicazione | 04/2019 |
ISBN | 9788898321438 |
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