1917: la Madonna appare a Fatima. La stampa laica parla di superstizione. 1917: le fate appaiono a Cottingley, in Inghilterra, a due bambine. Vengono fotografate. In difesa delle fate e delle bambine scende in campo il principale portavoce letterario del positivismo: Sir Arthur Conan Doyle, il creatore, con Sherlock Holmes, del prototipo stesso dell'uomo scientifico e positivo. Conan Doyle comincia a scrivere lettere, memoriali, articoli. Nel 1922 pubblica un libro, Il ritorno delle fate, che a settant'anni dalla prima edizione inglese è stato tradotto in italiano dalla Sugarco, con appendici che riportano le parti aggiunte nella seconda edizione inglese (1928) e un'intervista dello scrittore al cinegiornale americano Movietone (dove fornisce anche particolari inediti sulla nascita di Sherlock Holmes). Il testo viene ora riproposto con Introduzione di Michael W. Homer e di Massimo Introvigne. Il ritorno delle fate si legge, ancor oggi, come una deliziosa storia vittoriana di fatine e di bambine; gli appassionati di Sherlock Holmes vi ritroveranno anche il famoso metodo deduttivo di Conan Doyle, applicato però al difficile terreno dei fenomeni preternaturali.
Il ritorno delle fate
| Titolo | Il ritorno delle fate |
| Autore | Arthur Conan Doyle |
| Curatori | Massimo Introvigne, Michael W. Homer |
| Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
| Collana | Universo sconosciuto |
| Editore | SugarCo |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 224 |
| Pubblicazione | 10/2009 |
| ISBN | 9788871985831 |
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