Il realismo politico italiano, quello che si sviluppa tra '800 e '900, fa soprattutto riferimento agli elitisti italiani ed è ascrivibile non solo e non tanto all'ambito delle relazioni internazionali, ma anche e piuttosto a un vasto campo di analisi configurantesi propriamente come scienza politica. A voler individuare i caratteri peculiari del realismo politico italiano ci si rende immediatamente conto delle sue sfaccettature e peculiarità. Basti pensare a due autori come Gaetano Mosca (1858-1941) e Guglielmo Ferrero (1871-1942). Tra l'elitismo politico del primo e quello culturale del secondo c'è una sostanziale differenza che si esprime in una diversa visione della democrazia e del governo misto, del potere e della legittimità. Tuttavia, tra la moschiana "formula politica" e i ferreriani "geni invisibili della città" esiste un minimo comun denominatore rinvenibile in una visione condivisa del potere, la cui titolarità spetta a "una minoranza organizzata", magari culturalmente più dotata, e in grado di guidare la "maggioranza disorganizzata".
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Aspetti del realismo politico italiano. Gaetano Mosca e Guiglielmo Ferrero
Titolo | Aspetti del realismo politico italiano. Gaetano Mosca e Guiglielmo Ferrero |
Curatore | L. Cedroni |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Politica e governo |
Collana | Cronogrammi, 13 |
Editore | Aracne |
Formato |
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Pagine | 564 |
Pubblicazione | 09/2013 |
ISBN | 9788854859531 |
€32,00
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