«Un concetto di potere e di legge […] che non identifica il potere col dominio né la legge con il comando ». Così Hannah Arendt descriveva nel 1969 l'essenza di "un'altra tradizione", minoritaria e alternativa alla "grande tradizione del pensiero politico occidentale". Alla luce di tale suggestione, di cui viene ricostruita approfonditamente la genealogia, questo saggio propone un'originale comparazione tra la stessa Arendt e Andrea Caffi. La lettura delle opere di Caffi, socialista-libertario e autore poliedrico ed eccentrico, si avvale così di una chiave ermeneutica inedita e capace di valorizzare a fondo la sua difficile collocazione teorico-politica. Un'operazione interpretativa tutt'altro che unidirezionale: se da un lato essa riscatta Caffi, almeno in parte, dall'oblio a cui sembra sia stato condannato, dall'altro permette di problematizzare l'opera di Arendt, sottraendola alle letture più canonizzanti e neutralizzanti del suo pensiero e proiettandone l'eredità verso ambiti finora estranei al campo degli studi arendtiani.
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L'altra tradizione. Violenza e potere in Andrea Caffi e Hannah Arendt
Titolo | L'altra tradizione. Violenza e potere in Andrea Caffi e Hannah Arendt |
Autore | Daniele Bassi |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Polis, 9 |
Editore | Edizioni ETS |
Formato |
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Pagine | 240 |
Pubblicazione | 04/2024 |
ISBN | 9788846767127 |
€23,00
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