Un diario minimo ispirato alla cacopedia di Umberto Eco (caco- deriva dal greco kakós, ossia brutto), ma anche un percorso di lettura critica – ironico, sarcastico e spietato – del capitalismo della sorveglianza e dell’intelligenza artificiale. Molte parti della cacopedia echiana vengono qui utilizzate per smascherare i tratti più brutti e inquietanti della società cibernetica del transumanesimo. Intersecando letteratura economica (da Adam Smith a Hal R. Varian), classici della filosofia (da Aristotele a Simone Weil), elementi di tecno-futurismo (dal machine learning all’emotional computing) e un po’ di umorismo cacopedico, il diario offre una guida di sopravvivenza nella caconomia dei guru del tecnoutopismo. Quali parole d’ordine per le insegne della resistenza del futuro? De-esposizione, de-connessione, invisibilità digitale, oblio, mascheramento. Come ogni diario, a parte la dimensione cronologica non proprio rispettata, queste pagine ne possiedono anche una introspettiva che grazie alla caconomia digitale ci permette di guardare un po’ dentro noi stessi.
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Caconomia digitale. Un diario minimo
novità
Titolo | Caconomia digitale. Un diario minimo |
Autore | Diego Lanzi |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Filosofie, 963 |
Editore | Mimesis |
Formato |
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Pagine | 130 |
Pubblicazione | 09/2025 |
ISBN | 9791222324326 |
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