Dignità umana è un concetto che ispira, paradossalmente, opposte prese di posizione etiche. Ma qual è il criterio per attribuire a un soggetto dignità? In Germania è formalizzato come base costituzionale nel Grundgesetz (Legge fondamentale) del 1949: "La dignità dell'uomo è intangibile. È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla". Una definizione che fa della dignità umana un principio normativo vincolante. I testi qui tradotti riprendono alcuni dei più controversi dilemmi bioetici - lo statuto degli embrioni, la loro strumentalizzazione a scopo di ricerca, selezione, eugenetica positiva - e, alla luce di quella definizione di dignità, indagano la differenza fra un valore e un diritto. Emerge una nozione di dignità umana come a priori: possibilità universale perché si diano diritti umani. Se la posta in gioco della secolarizzazione, oggi, è l'etica della vita, in queste pagine Böckenförde sembra riformulare il suo celebre paradosso: la bioetica, per esser se stessa, vive di principi che non può porre sotto condizione.
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Dignità umana e bioetica
Titolo | Dignità umana e bioetica |
Autore | Ernst-Wolfgang Böckenförde |
Curatore | S. Bignotti |
Collana | Il pellicano rosso. Nuova serie, 104 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
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Pagine | 96 |
Pubblicazione | 12/2009 |
ISBN | 9788837223618 |
€10,00