“In una discussione con un amico, il quale faceva consistere romanticamente il genio nella passione, Delacroix sostenne che si debba porlo invece nella fantasia e nella sensibilità che «fa vedere quello che gli altri non vedono». A che titolo dunque Delacroix è un romantico? Non nell'angusta accezione storica del termine: l'amor malato, la letteratura-confessione gli ripugnavano. Ma non siamo ancora noi dei romantici? Romantici in quanto decadenti, e sappiamo che queste definizioni hanno perduto il loro valore limitativo e denigratorio, per assumerne uno positivo. In questo senso Delacroix è veramente un romantico, vale a dire un moderno. Perciò conoscere il suo Diario è anche «mettersi al corrente ». [...] Il Diario di Delacroix pittore non è fatto esclusivamente per i pittori, e non perché vi si parla anche di musica e di letteratura. Delacroix, per parte sua, dichiarò che i suoi pensieri sarebbero stati utili ai filosofi, e non intendeva riferirsi ai professionisti, o per lo meno non a quelli solamente. Egli pensava che nessun libro, anzi, nessuna opera ha il diritto di esistere se non ha in sé una certa filosofia, che è quella, si può aggiungere, senza la quale non ha senso nemmeno nessuna vita. Quello che ha conservato vivo il suo Diario e così «vere» per sempre le sue scoperte è un sentimento: un verace e profondo sentimento della pittura, quello che fece così ricca e appassionata la sua volontaria solitudine.” (Dallo scritto di Lalla Romano)
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Diario (1822-1863)
Titolo | Diario (1822-1863) |
Autore | Eugène Delacroix |
Curatore | Lalla Romano |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici |
Collana | Carte d'artisti, 49 |
Editore | Abscondita |
Formato |
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Pagine | 184 |
Pubblicazione | 04/2017 |
ISBN | 9788884165527 |
€21,00
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