In questa ulteriore silloge poetica, Fabrizio Cavallaro si rimette in gioco a modo suo, sul tema dei rapporti con il microcosmo degli affetti e delle relazioni, ma più ancora sul leit-motiv, spesso frequentato dal poeta, del recupero del passato, della nevrosi del futuro, dell’indagine su un presente che spesso risulta indecifrabile, misterioso. Compito del poeta, e dell’artista in genere, non è spiegare, ma lasciare “tracce”: dei cicli esistenziali e delle relazioni affettive, passionali, anche carnali. Alla maniera di Kavafis o di Sandro Penna, Cavallaro scruta se stesso attraverso una serie di relazioni imbastite “giocando” a manovrare gli opposti, senza una sintesi immediata, senza troppe domande assillanti, ma lasciando che l’investitura poetica produca testimonianze, tracce, spunti, per chi legge ma più ancora per se stesso.
- Home
- Poesia e studi letterari
- Poesia
- Sala d'aspetto
Sala d'aspetto
Titolo | Sala d'aspetto |
Autore | Fabrizio Cavallaro |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Poesia |
Editore | Eretica |
Formato |
![]() |
Pagine | 40 |
Pubblicazione | 04/2017 |
ISBN | 9788899816544 |
€13,00
Libri dello stesso autore
Chi ha cercato questo ha cercato anche...
Come all'alba una rosa. Raccolta di haiku, muki, senryu e tanka
Massimiliano Giannocco
Genesi Editrice
€15,00