“Si comunica, mediante i versi, costruendo un messaggio che si discosta da quello strettamente emotivo o rigorosamente referenziale, integrando in un particolare discorso, quello della poesia, dati dell'esperienza e strumentazione tecnica, da intendersi come accompagnamento e sostegno sintattico, metrico, retorico. E per questa via, ardua e spesso impervia a praticarsi ma necessaria per discostarsi dall'agevole cammino della superficialità, che la poesia afferma il suo riscontro di autonomia e il suo statuto di originalità: quei requisiti peculiari che consentono, in definitiva, di accedere all'essenza del reale, all'«oscuro di ogni sostanza», come indica il bel titolo del bel libro di poesie di Francesco Macciò. [...] Là dove l'iniziativa poetica si fa più personalizzata, con riscontri mutuati dall'esperienza e collocati nella oggettiva nominazione toponomastica, le categorie universali fanno sentire il loro più intenso respiro: a ribadire la persuasione che, comunque lo si declini e comunque lo si orienti (nel lampo memoriale, nella vigilanza del fenomenico, nella dinamica degli affetti, nella problematicità rinserrata entro l'«oscuro di ogni sostanza») è il materiale dell'esistenza, è il nutrimento dell'esperienza a porsi a fondamento della poesia e a legittimarne la necessità.” (Dalla Prefazione di Luigi Surdich)
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L'oscuro di ogni sostanza
Titolo | L'oscuro di ogni sostanza |
Autore | Francesco Macciò |
Prefazione | Luigi Surdich |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Le voci italiane, 80 |
Editore | La Vita Felice |
Formato |
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Pagine | 108 |
Pubblicazione | 05/2017 |
ISBN | 9788893461238 |
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