Nel 1857 il grecista tedesco di origine ebraica Jacob Bernays pubblicò il saggio "Lineamenti del trattato perduto di Aristotele sull’effetto della tragedia" in cui proponeva – in polemica con una secolare tradizione ermeneutica – un’interpretazione fortemente innovativa del concetto di catarsi tragica. Per lo studioso la categoria di katharsis utilizzata da Aristotele nella Poetica non ha alcuna valenza di tipo morale o estetico, ma va intesa in un senso medico-biologico come “depurazione”, “liberazione da un’affezione patologica”. In tale prospettiva il meccanismo catartico consisterebbe nel produrre artificialmente sul pubblico a teatro un eccesso di passioni per poi provocarne l’eliminazione, così da neutralizzare lo sconvolgimento dell’animo e ristabilire un’armonia emotiva. L’interpretazione di Bernays suscitò vivaci polemiche in quanto liquidava i modelli ermeneutici prevalenti di Lessing (catarsi aristotelica come processo di purificazione morale con effetti edificanti sullo spettatore) e di Goethe (catarsi come fenomeno puramente estetico). La grande maggioranza degli specialisti di tragedia greca respinse la spiegazione dell’effetto catartico come fenomeno medico-biologico.
Jacob Bernays e l'interpretazione medica della catarsi tragica
Titolo | Jacob Bernays e l'interpretazione medica della catarsi tragica |
Autore | Gherardo Ugolini |
Collana | Saggi, 2 |
Editore | Ist. Italiano Studi Filosofici |
Formato |
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Pagine | 264 |
Pubblicazione | 11/2020 |
ISBN | 9788897820352 |
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