Il fumo abbraccia l'intera narrazione, tre volte. All'inizio, quello della candela che si spegne quando termina lo Shabbat, l'incontro con Dio. Alla fine, quello dei sacrifici del Tempio, segno della Sua presenza stabile di e meta indicata dal Lubavitcher Rebbe, il protagonista della vicenda. Al centro del racconto, quello che annuncia l'Olocausto. Con una delegazione di ebrei americani e inglesi il Rebbe affronta un angoscioso viaggio attraverso l'Europa con l'intento di arrivare a convincere Hitler a fermare lo sterminio che si profila all'orizzonte. La narrazione è una costante ascesa verso il Nido dell'Aquila, la residenza del Führer. Lì si consuma un dramma che vede fronteggiarsi due controparti, quella ebraica da un lato e quella di Hitler assieme a tre alti gerarchi nazisti dall'altro. Sebbene contrapposte all'estremo, esse ripercorrono l'ampio spettro delle vicende degli imperi, delle società e delle politiche in relazione a Israele, arrivando inconsapevolmente a rivelarne l'essenza nel corso della storia.
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Uno Shabbat da Hitler
Titolo | Uno Shabbat da Hitler |
Autore | Giuseppe Amadei |
Argomento | Narrativa Narrativa di ambientazione storica |
Collana | Le trame di Araneus, 20 |
Editore | Aracne |
Formato |
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Pagine | 264 |
Pubblicazione | 02/2020 |
ISBN | 9788825530582 |
€18,00
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