L’opera di Caravaggio è caratterizzata da una densità di presenza figurativa, che è la messa in atto dei rapporti pittorici costitutivi dei suoi dipinti. In questi, il pittore dirige l’attenzione dalle scene descritte verso un altro “racconto”, quello – indicibile direttamente – della produzione del quadro. Si tratta di opere che fanno emergere da una superficie piatta, bidimensionale, corpi tridimensionali, e viceversa, attraverso corpi tridimensionali, fanno sentire la bidimensionalità della tela. In tali opere, l’azione è sempre sospesa e questa sospensione è l’attimo che si dà tra la causa e l’effetto, tra ciò che è appena accaduto e ciò che sta per accadere. Nella pittura di Caravaggio, teatralità, vale a dire il rivolgersi del personaggio verso lo spettatore, e anti-teatralità, vale a dire l’essere il personaggio assorbito da ciò che fa, si succedono e si incrociano tra loro, testimoniando con ciò la modernità del pittore.
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Caravaggio. L'eternità dell'istante
Titolo | Caravaggio. L'eternità dell'istante |
Autore | Giuseppe Di Giacomo |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici |
Collana | La stanza dipinta. Filosofia e pittura, 1 |
Editore | Inschibboleth |
Formato |
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Pagine | 194 |
Pubblicazione | 03/2025 |
ISBN | 9788855295574 |
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