Nel 1941, su «Le Gerbe» e sulla «Nouvelle Revue Française», diretta da Pierre Drieu La Rochelle, apparve Le Solstice de juin, in cui Montherlant auspicava che i tedeschi - eredi ideali di Licinio sconfitto da Costantino - giungessero a far sventolare la «ruota solare» della bandiera nazionalsocialista su Notre-Dame de Paris, per instaurare un nuovo ordine. Se nella svastica, simbolo con i suoi quattro bracci dell'avvicendarsi stagionale, il grande scrittore vedeva la sua idea di «alternance», la sua multiforme personalità starebbe certo stretta nella rigida divisa del nazista; mentre il suo relativismo non declinò mai in forme di scetticismo soggettivo, come in Montaigne, Renan e Gide, ricordando più da vicino la filosofia alla base dell'I Ching. Tutti questi elementi convergono nel Bestiaire Céleste, in cui pure affermerà: «credo [all'astrologia] non credendoci, come faccio con tante altre cose».
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Il bestiario celeste
| Titolo | Il bestiario celeste |
| Autore | Henry de Montherlant |
| Curatori | Giovanni Balducci, Giuseppe Balducci |
| Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
| Collana | Biblioteca Aragno |
| Editore | Aragno |
| Formato |
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| Pubblicazione | 05/2024 |
| ISBN | 9788893802833 |
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