Siamo alla fine del XVII secolo. Ebenezer Cooke, Poeta Laureato, dall’Inghilterra viene spedito nel Nuovo Mondo con un doppio incarico: amministrare la piantagione di tabacco del padre e scrivere un grande poema epico sulla vita nelle colonie del Maryland. Inizia così un’odissea in cui, tra doppi e tripli scambi di identità, si susseguono naufragi e rapimenti, pirati e indiani, trafficanti d’oppio, prostitute amate, gemelle perdute, re indigeni, una misteriosa ricetta afrodisiaca e continui attentati alla vita del Poeta. Come non bastasse, ci sono poi le continue insidie carnali da cui Ebenezer cerca di difendere quel che ha di più caro: la propria verginità. In questa imponente satira di tutti i vizi umani John Barth eleva a un livello quasi filosofico il suo talento nel mescolare il virtuosismo linguistico a una materia pulp, e il risultato è uno dei romanzi più esilaranti mai scritti. Tra echi di Rabelais, Voltaire, Boccaccio e Cervantes, Il coltivatore del Maryland è considerato una delle opere più importanti del secondo Novecento e una delle massime espressioni della letteratura postmoderna, il cui potere di ammaliare e strabiliare ne fanno un classico fuori dal tempo.
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Il coltivatore del Maryland
Titolo | Il coltivatore del Maryland |
Autore | John Barth |
Traduttore | Luciano Bianciardi |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Minimum classics |
Editore | Minimum Fax |
Formato |
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Pagine | 1006 |
Pubblicazione | 11/2024 |
ISBN | 9788833895895 |
€25,00
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