"L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche" (1900) è il secondo libro pubblicato da Lev Sestov ed è anche l'opera che ha fatto conoscere l'autore in Russia, consentendogli di entrare a far parte del circolo di intellettuali che, a San Pietroburgo, ruotava attorno alla figura di Sergej Djagilev e alla sua rivista "Mir iskusstva" (Il mondo dell'arte). In questo saggio, il filosofo russo propone un parallelo - con una tecnica che segnerà la sua produzione successiva - tra due dei più significativi autori dell'Ottocento. È soprattutto la scoperta di Nietzsche che permette a Sestov di elaborare un concetto chiave della propria idea filosofica dell'esistenza: l'impossibilità di riconciliare la tragedia umana con qualunque ragione o esigenza di tipo universale. A un Tolstoj che si rifugia nell'idea di bene e nell'umanitarismo, si contrappone allora il Nietzsche che non ha paura di riconoscere il primato della vita, l'ampiezza del dolore e la loro irriducibilità. Un coraggio e un rigore che Nietzsche mantiene fino alla teoria del superuomo, nella quale Sestov riconosce un cedimento e l'estremo tentativo di affidarsi a un punto d'appoggio etico.
L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche
Titolo | L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche |
Autore | Lev Sestov |
Traduttori | Andrea Oppo, Bachisio Oppo |
Collana | I timoni |
Editore | Castelvecchi |
Formato |
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Pagine | 850 |
Pubblicazione | 06/2014 |
ISBN | 9788868262754 |
€22,00