Libri di Andrea Oppo
L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche. Filosofia e predicazione
Lev Sestov
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 191
"L’idea di bene in Tolstoj e Nietzsche" (1900) è l’opera che ha fatto conoscere Šestov in Russia, consentendogli di entrare a far parte del circolo di intellettuali che, a San Pietroburgo, ruotava attorno alla figura di Sergej Djagilev e alla rivista «Mir iskusstva» ("Il mondo dell’arte"). In questo saggio, il filosofo russo propone un parallelo tra due dei più significativi autori dell’Ottocento. È soprattutto la scoperta di Nietzsche che permette a Šestov di elaborare un concetto chiave della propria idea filosofica dell’esistenza: l’impossibilità di riconciliare la tragedia umana con qualunque ragione o esigenza di tipo universale. A Tolstoj, che si rifugia nell’idea di bene e nell’umanitarismo, si contrappone Nietzsche, che non ha paura di riconoscere il primato della vita, l’ampiezza del dolore e la loro irriducibilità. Un coraggio e un rigore che Nietzsche mantiene fino alla teoria del superuomo, nella quale Šestov riconosce un cedimento e l’estremo tentativo di affidarsi a un punto d’appoggio etico.
Il pensiero polifonico di Pavel Florenskij. Una risposta alle sfide del presente. Atti del Convegno per gli 80 anni dalla morte
Libro: Libro in brossura
editore: PFTS University Press
anno edizione: 2018
pagine: 440
La prospettiva inversa. Il senso dell'icona Russa
Andrea Oppo
Libro: Libro in brossura
editore: PFTS University Press
anno edizione: 2016
pagine: 155
La religiosità finale di Antonio Gramsci
Palmerio Sanna, Andrea Oppo, Ferdinando Bergamelli
Libro: Copertina morbida
editore: Iskra
anno edizione: 2015
pagine: 48
Il racconto degli ultimi giorni di vita di Gramsci rappresenta da sempre un tema che suscita un interesse speciale. Come in un qualunque racconto o narrazione, il finale rappresenta l'ultima verità, così anche nel racconto della vita di un essere umano, la morte, e soprattutto l'ultimo pensiero prima di morire, danno conto del risultato di una trama tanto complessa quanto lo è la stessa vita umana. Ci si affida spesso alle ultime parole di una persona per coglierne il pensiero di un'intera vita. Ma è davvero importante aver detto o scritto quell'ultima frase che invoca Dio? Aver pronunciato per via di labbra o penna una formula di conversione alla fede? La conversione come fatto storico - la pronuncia o meno di certe parole - è poco importante. Ciò che è realmente importante è l'idea, una sola. Dostoevskij disse che l'umanità era stata capace di una sola grande idea, a fronte della quale tutte le altre quasi non avevano diritto di essere chiamate con lo stesso nome. Questa idea era fede in Dio e la resurrezione dai morti, al dl à di tutto, della storia e della vita di una persona, qualcosa ci precede e ci eccede, ed è il fatto religioso come "domanda privata a Dio".
Filosofia e salvezza
Andrea Oppo
Libro: Copertina morbida
editore: PFTS University Press
anno edizione: 2013
pagine: 123
Filosofia e salvezza è un dialogo filosofico che affronta alcune domande essenziali dell'uomo: cosa ci salva o ci salverà per davvero? E soprattutto: che cos'è la "salvezza" Partendo dalla metafora del naufragio su un'isola deserta, quattro interlocutori iniziano una discussione che mette sul tavolo una serie di domande sul significato ultimo dell'esistenza. Il dialogo è diviso in tre parti (Theoresis, Praxis e Aisthesis) nelle quali i temi fondamentali della verità, del bene e della bellezza vengono indagati a partire dal mondo culturale russo.
Che cos'è la filosofia oggi. Un'introduzione
Andrea Oppo
Libro: Libro in brossura
editore: Sandhi Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 80
È una domanda imbarazzante, anche per i filosofi di professione, che cosa sia la filosofia ai giorni nostri. Posta in questi termini, esige una risposta chiara e obbliga a confrontarsi con il senso comune e con i dubbi più banali: ad esempio, che differenza cioè tra la filosofia insegnata in Italia, in Francia , in Germania o negli USA? Oppure: che cos'è la "logica" che si studia nei corsi di laurea in filosofia? E soprattutto: che coda indaga "per davvero" la filosofia? Questo testo è consigliato a chiunque voglia avere, in breve , alcune coordinate contemporanee sulla disciplina filosofica. "Almeno per una volta", scrive l'autore nella prefazione, "operando una sorta di epoché, si proverà a spiegare la filosofia facendo finta che non sia la "filosofia". Come se fosse una disciplina normale, come tutte le altre".
Estetiche del negativo. Studi su Dostoevskij, Cechov e Beckett
Andrea Oppo
Libro: Copertina morbida
editore: Nuove Grafiche Puddu
anno edizione: 2009
pagine: 64
Questo volume propone tre studi sul pensiero di Dostoevskij, Cechov e Beckett, e sul rapporto che la loro opera ha avuto con la riflessione riguardante i problema della verità della narrazione nel XX secolo. L'analisi di questi autori viene svolta attraverso la chiave di lettura che ne hanno dato alcuni filosofi, i quali hanno cercato di evidenziare precisamente la portata filosofica e la valenza in senso estetico di un tipo di narrazione che si caratterizza per il fatto di mettere in luce un dato di negatività. Il percorso che ne viene fuori risulta assai radicale e sembrerebbe condurre quasi a un punto di non ritorno, all'impossibilità generale di rifarsi ancora a una narrazione.
La meraviglia e il fallimento. Un'introduzione ragionata alla filosofia
Andrea Oppo
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2015
pagine: 134
Cosa sia la filosofia come disciplina al giorno d'oggi è una domanda imbarazzante, anche per i filosofi di professione. Una domanda che esige una risposta chiara e obbliga a confrontarsi con il senso comune e con le questioni più banali: come definire la filosofia rispetto ad altre materie ad essa affini? Vi è una differenza tra la filosofia insegnata in Italia e nel resto del mondo? E soprattutto: che cosa indaga "per davvero" la filosofia? "La meraviglia e il fallimento" è un testo consigliato a chiunque voglia avere, in breve, alcune coordinate attuali su questa disciplina. Più che raccontare la storia del pensiero filosofico o mostrarne i problemi classici, si cerca di rispondere ai dubbi in merito allo statuto della filosofia e alla sua legittimità, o peculiarità, alla luce della ricerca contemporanea.
Edmund Husserl. Ricordo di un filosofo
Lev Sestov
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 55
In queste pagine, scritte poche settimane prima della morte di Sestov, il filosofo russo offre un ricordo intenso e appassionato di Edmund Husserl, il fondatore della fenomenologia. Lontano da qualsiasi intento agiografico, Sestov spiega con assoluta onestà intellettuale il dissidio che lo ha sempre separato dalla visione filosofica husserliana, rievocando i pochi ma significativi incontri avuti con il pensatore di Friburgo. Attraverso l'esposizione, sintetica quanto esaustiva, dello spirito del pensiero fenomenologico, Sestov chiarisce i motivi della sua vicinanza alla filosofia esistenzialista di Kierkegaard, riconoscendo però il suo debito intellettuale proprio con Husserl che per primo gli consigliò la lettura dei testi del pensatore danese. Trasferendo l'esperienza personale su un piano universale, Sestov rilegge il suo rapporto con Husserl nei termini della polarità irriconciliabile tra razionalità e irrazionalità, tra la verità evidente del pensiero logico e la radicale incomprensibilità dell'esistenza.
L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche
Lev Sestov
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2014
pagine: 850
"L'idea di bene in Tolstoj e Nietzsche" (1900) è il secondo libro pubblicato da Lev Sestov ed è anche l'opera che ha fatto conoscere l'autore in Russia, consentendogli di entrare a far parte del circolo di intellettuali che, a San Pietroburgo, ruotava attorno alla figura di Sergej Djagilev e alla sua rivista "Mir iskusstva" (Il mondo dell'arte). In questo saggio, il filosofo russo propone un parallelo - con una tecnica che segnerà la sua produzione successiva - tra due dei più significativi autori dell'Ottocento. È soprattutto la scoperta di Nietzsche che permette a Sestov di elaborare un concetto chiave della propria idea filosofica dell'esistenza: l'impossibilità di riconciliare la tragedia umana con qualunque ragione o esigenza di tipo universale. A un Tolstoj che si rifugia nell'idea di bene e nell'umanitarismo, si contrappone allora il Nietzsche che non ha paura di riconoscere il primato della vita, l'ampiezza del dolore e la loro irriducibilità. Un coraggio e un rigore che Nietzsche mantiene fino alla teoria del superuomo, nella quale Sestov riconosce un cedimento e l'estremo tentativo di affidarsi a un punto d'appoggio etico.