Lontana dalla giostra dei clan e dalle barricate della moda, Lucrezia Lombardo fin dal canto d'apertura parla di «una fede che sopravvive agli uomini» tra cortili, pettirossi, pini, muschi ed elementi della natura di cui l'uomo è parte, senza coltivare il mito ambiguo del "popolare", riducendo gli schemi metrici e strofici a una inadeguata facilità. Al contrario, la mancanza di quei vincoli onora l'indipendenza da essi, la fa percepire a chi legge come il modo più genuino - e sicuro - di salvare l'integrità dell'ispirazione. Che sta anzitutto nell'onestà della formula, una misura personale che non si rifà a niente e nessuno tranne all'ordine, al ritmo con cui le parole sono nate nella mente e poi rovesciate sulla pagina: una maniera spontanea e leale per suscitare al lettore la sensazione di entra-re davvero nella mente dell'autrice, ascoltandola e quindi dialogandoci de visu. Il giardino di sabbia non è, come spesso accade in poesia, un'antica-mera più o meno luminosa della morte o d'altri storici, perché è l'esatto contrario: una messa laica della vitalità che indaga questioni di coscienza intima eppure collettiva, ariosa, libera da incrostazioni e usure del linguaggio, dagli equivoci fioriti e tediosi dell'estetica. (Fabio Ivan J. Pigola)
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Il giardino di sabbia
| Titolo | Il giardino di sabbia |
| Autore | Lucrezia Lombardo |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Ormeggi |
| Editore | Il Convivio |
| Formato |
|
| Pagine | 56 |
| Pubblicazione | 10/2025 |
| ISBN | 9788832748550 |
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