"Uno, nessuno e centomila", pubblicato nel 1926, è il romanzo in cui appare in modo più articolato e coerente il pensiero pirandelliano circa la vita e la società, trattandosi della sua ultima opera che segna dunque il culmine di quella attualissima riflessione sulla complessità e sulla drammaticità della condizione umana iniziata con "Il fu Mattia Pascal" (1904). Il protagonista, Vitangelo Moscarda, esprime nella propria tragica vicenda ciò che potrebbe accadere a ognuno di noi: egli ha infatti scoperto di essere estraneo a se stesso, in quanto viene visto e costruito dagli altri a modo loro, dunque in "centomila" modi; prende così coscienza di non possedere una personalità, bensì tante quante gli altri gliene attribuiscono. L'ossessione lo travolge, gettandolo in un vortice di follia, e facendolo giungere a rinnegare perfino se stesso.
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Uno, nessuno e centomila
| Titolo | Uno, nessuno e centomila |
| Autore | Luigi Pirandello |
| Curatore | Matteo Veronesi |
| Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
| Collana | I classici |
| Editore | Foschi (Santarcangelo) |
| Formato |
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| Pagine | XXXVI-148 |
| Pubblicazione | 11/2017 |
| ISBN | 9788899666927 |
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