Pubblicato postumo nel 1933, Morte e sopravvivenza è divenuto un classico. Il fenomeno di rimozione della morte, evidente per Scheler nella modernità, ci sorprende anche oggi: ve ne è una naturale coscienza che pare contraddetta dalla sua continua negazione. I due termini, qui apparentemente contrapposti, mostrano invece il loro intimo legame. Solo attraverso un ripensamento della morte - che per Scheler è un compito etico - si può dare nuovo senso alla nostra vita, il senso della sua sopravvivenza: afferrare insieme la nostra finitezza e lo slancio verso la trascendenza. Non si intende dimostrare l'esistenza dell'aldilà, ma quell'eccedenza della persona che si dischiude nell'esperienza del morire, quale ultimo atto di vita che caratterizza la libertà e l'anelito spirituale della persona. Una filosofia della morte da cui emerge il nucleo essenziale della stessa antropologia scheleriana, che porta alla luce la struttura ontologica fondamentale dell'uomo.
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Morte e sopravvivenza
Titolo | Morte e sopravvivenza |
Autore | Max Scheler |
Curatore | E. Simonotti |
Collana | Il pellicano rosso. Nuova serie, 152 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
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Pagine | 160 |
Pubblicazione | 09/2022 |
Numero edizione | 2 |
ISBN | 9788837237066 |
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