In una comunità rurale del Brasile una donna viene arsa viva. A uccidere Celeste sono i genitori e il fratello, in un rituale che parte come un esorcismo e finisce come il rogo di una strega. Tra gli interrogatori della polizia e le analisi della scena del crimine, i protagonisti del tragico evento prendono voce per consegnarci la loro versione della storia. Il ritratto che ne emerge è quello di una località isolata, segnata dall’arrivo di una nuova confessione religiosa. In questo luogo dimenticato dalle mappe, fondamentalismo e mentalità patriarcale si mescolano generando un’ondata di brutalità. Sullo sfondo, una natura indifferente, col suo ciclo inarrestabile di generazione e distruzione. Un’enigmatica figura femminile tiene le fila del racconto, cerca di ricostruire l’accaduto e trovare le cause dentro una cornice più ampia, in cui i fatti recenti si fanno specchio di oppressioni antiche: di genere, di classe, coloniali. Qui le avversità della vita hanno favorito l’adesione a dottrine estreme, con la complicità delle istituzioni religiose e politiche che si sono spartite gli spazi di potere. In questo romanzo ruvido e perturbante Micheliny Verunschk racconta una storia di mistero e violenza, che mescola reale e meraviglioso come nella migliore tradizione latinoamericana.
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Resta solo il fuoco
Titolo | Resta solo il fuoco |
Autore | Micheliny Verunschk |
Traduttore | Dea Merlini |
Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
Collana | Bazar, 55 |
Editore | 66thand2nd |
Formato |
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Pagine | 144 |
Pubblicazione | 04/2024 |
ISBN | 9788832973365 |