Il tema della presenza di una possibile ontologia in Fichte negli anni di Jena, risulta un argomento complesso sia perché i riferimenti a questa non sempre sono espliciti, e sia perché l’approccio trascendentale alla filosofia e al sapere in genere, costringono l’autore a realizzare un’ontologia piuttosto atipica, da non confondere con un’ontologia tradizionale e sostanziale, in quanto l’essere fichtiano non risulta mai un ente statico, ma piuttosto dinamico e sempre in relazione. Per tale motivo, il presente lavoro si propone un arduo duplice compito: cercare nella Grundlage e negli scritti del periodo jenese (1794-98), la genesi di un sistema filosofico, che nonostante le evidenti variazioni riscontrabili nella “lettera”, abbia mantenuto lo “spirito” costante, anche nelle successive esposizioni della Wissenschaftslehre; individuare tramite l’analisi di concetti quali “trascendentale”, “pratico”, “contraddizione”, “non-io”, le radici ontologiche e metafisiche della filosofia fichtiana, non per assumerle come unica chiave di lettura, ma per indicarne la peculiarità rispetto sia alla metafisica tradizionale che anche in particolare rispetto alla metafisica kantiana.
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Fichte. Ontologia trascendentale e genesi dell'etica a Jena
Titolo | Fichte. Ontologia trascendentale e genesi dell'etica a Jena |
Autore | Paolo Vodret |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Passages, 20 |
Editore | Inschibboleth |
Formato |
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Pagine | 234 |
Pubblicazione | 11/2024 |
ISBN | 9788855294843 |
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