In questa raccolta intensa e visionaria, Raed Wahesh ci offre una poesia che cerca la radice invisibile dell’esistenza, come uno sciamano che ascolta la voce della natura per tradurne i misteri. Nelle sezioni che si susseguono come tappe iniziatiche, si va costruendo una geografia dell’assenza, in cui ogni essere, ogni perdita, ogni trasformazione è segno e messaggio da decifrare. Attraverso una lingua che fonde narrazione, mito e metafora, il poeta racconta una storia universale e personale: quella di chi cerca nella parola una bussola per non perdersi. Centrale nella sua ricerca è il tema della morte, vista non come fine di tutto bensì come compagna dell’essere umano nella circolarità dell’esistenza. La morte è interrogata, umanizzata, resa corpo, voce, presenza. È madre e matrice, fondamento del tempo, creatrice di ogni forma, specchio e soglia. Il libro degli assenti è un vangelo apocrifo del morire e del rinascere, un atlante poetico del passaggio umano, un’opera filosofica che interroga l’essere, il tempo e la memoria. È, infine, un appello a riconoscere nella morte non l’estranea da temere, ma la sostanza primigenia da cui tutto – anche la bellezza – ha avuto origine.
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Il libro degli assenti
| Titolo | Il libro degli assenti |
| Autore | Raed Wahesh |
| Traduttore | Jolanda Guardi |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Disàmara |
| Editore | emuse |
| Formato |
|
| Pagine | 96 |
| Pubblicazione | 05/2025 |
| ISBN | 9788832007961 |
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