Sei anni di incessante lavoro precedono l'uscita del libro, nel 1910, e dieci anni di "siccità" artistica la seguono. Sorta di romanzo-diario autobiografico in cui il protagonista, alter ego di Rilke, annota sogni, incubi, reminiscenze dell'infanzia e meditazioni sulla morte, Malte è la testimonianza artistica, e per molti aspetti rivoluzionaria, di una tormentosa condizione umana: quella dell'artista chiuso nella propria interiorità che, in una Parigi trasognata e allucinata, sperimenta la solitudine e la paura, la miseria ma anche l'ansia di Dio. Libro che riesce a tradurre in parola gli eventi infimi e impercettibili come anche l'orribile e il terribile, il "Malte" si colloca sulla soglia della modernità letteraria: prova sconcertante della crisi del romanzo ottocentesco, precorre la narrativa esistenzialista del secondo dopoguerra. Introduzione, traduzione e note di Furio Jesi.
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I quaderni di Malte Laurids Brigge
Titolo | I quaderni di Malte Laurids Brigge |
Autore | Rainer Maria Rilke |
Traduttore | Furio Jesi |
Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
Collana | I grandi libri |
Editore | Garzanti |
Formato |
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Pagine | 256 |
Pubblicazione | 05/2014 |
Numero edizione | 22 |
ISBN | 9788811810339 |
€12,00
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