«Non abbiamo stabilito noi questa legge e non siamo certo i primi ad applicarla; l’abbiamo trovata già stabilita e la conserviamo come se dovesse durare per sempre; è per questo motivo che la applichiamo. Sappiamo bene, infatti, che anche voi, come tutti gli altri, una volta raggiunto il nostro stesso livello di potenza, vi comportereste allo stesso modo.» La legge del più forte non ammette né eccezioni né sconti: l’uguaglianza naturale di tutti gli uomini è un’ipotesi filosofica e non un assunto giuridico. Dunque la pace non è un diritto acquisito dalle genti, ma solo una questione di opportunità. Realisticamente - spiega Simone Weil commentando Tucidide - soltanto due potenze equiparabili dal punto di vista della forza hanno un effettivo interesse a stipulare un accordo che eviti uno scontro. Quando ci sono un forte e un debole, il primo impone sadicamente al secondo il proprio capriccio, finché non trovi dall’altra parte una qualche resistenza.
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La legge del più forte
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| Titolo | La legge del più forte |
| Autori | Simone Weil, Tucidide |
| Traduttore | Mauro Trentadue |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | I grani |
| Editore | Farinaeditore |
| Formato |
|
| Pagine | 104 |
| Pubblicazione | 10/2025 |
| ISBN | 9788832265491 |
€10,00
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