L’Antigone andò in scena nel 442 a.C., l’anno precedente all’elezione del poeta a stratego, come collega di Pericle (441-440). La tradizione testimonierebbe che Sofocle sia stato onorato della strategia a Samo in seguito alla fama riportata nella rappresentazione di questo dramma. La notizia, nella sua verosimiglianza, dimostra l’impatto sul pubblico che l’opera ebbe da subito, nonostante − e, forse, proprio perché − l’argomento ci risulti essere frutto dell’invenzione del poeta tragico ateniese. Gli epigoni del mito dei Labdacidi, infatti, erano già stati trattati da Eschilo nei Sette a Tebe, ma solo Sofocle pone al centro del testo l’azione di Antigone. Anzi, egli costruisce il dramma proprio intorno all’insanabile conflitto tra l’eroina e il sovrano Creonte sulla liceità di attribuire la stessa dignità di sepoltura a chi abbia combattuto a favore (Eteocle) e a chi contro (il fratello Polinice) alla propria città.
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Antigone. Testo greco a fronte
| Titolo | Antigone. Testo greco a fronte |
| Autore | Sofocle |
| Introduzione | Giorgio Sandrolini |
| Traduttore | Maria Cristina Brizzi |
| Collana | Classici greci e latini |
| Editore | Rusconi Libri |
| Formato |
|
| Pagine | 336 |
| Pubblicazione | 06/2023 |
| ISBN | 9788818038644 |
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