L'“Antigone” andò in scena nel 442 a.C., l'anno precedente all'elezione del poeta a stratego, come collega di Pericle (441-440 a.C.). La tradizione testimonierebbe che Sofocle sia stato onorato della strategia a Samo in seguito alla fama riportata nella rappresentazione di questo dramma. La notizia, nella sua verosimiglianza, dimostra l'impatto sul pubblico che l'opera ebbe da subito, nonostante – e forse proprio perché – l'argomento ci risulti essere frutto dell'invenzione del poeta tragico ateniese. Gli epigoni del mito dei Labdacidi, infatti, erano già stati trattati da Eschilo nei “Sette a Tebe”, ma solo Sofocle pone al centro del testo l'azione di Antigone. Anzi, egli costruisce il dramma proprio intorno all'insanabile conflitto tra l'eroina e il sovrano Creonte sulla liceità di attribuire la stessa dignità di sepoltura a chi abbia combattuto a favore (Eteocle) e a chi contro (il fratello Polinice) alla propria città. Prefazione di Anna Giordano Rampini e introduzione e note di Giorgio Sandrolini.
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Antigone. Testo greco a fronte
| Titolo | Antigone. Testo greco a fronte |
| Autore | Sofocle |
| Introduzione | Giorgio Sandrolini |
| Prefazione | Anna Giordano Rampioni |
| Traduttore | Maria Cristina Brizzi |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura teatrale |
| Collana | I classici |
| Editore | Foschi (Santarcangelo) |
| Formato |
|
| Pagine | XC-245 |
| Pubblicazione | 07/2017 |
| ISBN | 9788899666651 |
€11,00
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