Pubblicato nel 1922, "Revolt against civilization" di Lothrop Stoddard offre un’analisi delle forze che, secondo l’autore, minacciano la stabilità di ogni civiltà avanzata. Al centro della riflessione vi è il presupposto che alcuni individui, che l’autore caratterizza con il termine "subumani", siano incapaci di sostenere la crescente complessità delle società moderne. Questi soggetti, spinti da un richiamo atavico, si ribellano contro la civiltà e le sue manifestazioni, contribuendo ad un processo di regressione che conduce inevitabilmente al caos. Un concetto, questo, che con la traduzione tedesca del 1925 – pubblicata con il titolo "Der Kulturumsturz: Die Drohung des Untermenschen" – trovò ampia diffusione nella futura Germania nazionalsocialista. Stoddard sostiene che le naturali disuguaglianze, inesorabili e imprescindibili, determinano il destino delle civiltà. Quando tali disuguaglianze vengono ignorate o sono sovvertite da movimenti rivoluzionari ed ideologie egualitarie, si innesca un processo di decadimento che erode le fondamenta delle società.
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La rivolta contro la civiltà. La minaccia del subumano
| Titolo | La rivolta contro la civiltà. La minaccia del subumano |
| Autore | Theodore Lothrop Stoddard |
| Illustratore | Giacomo Tognacci |
| Traduttore | Alessandro Rossolini |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Politica e governo |
| Editore | Thule Italia |
| Formato |
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| Pagine | 200 |
| Pubblicazione | 11/2024 |
| ISBN | 9791280995254 |
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