Felice con il sogno soltanto quando non sto sognando, felice con il mondo solo quando sogno lontano da lui», questo monito di Fernando Pessoa (Bernardo Soares) dal Libro dell’inquietudine, libro de chevet per Thierry Metz, sembra indicare il cammino della sua poesia: chiasmo aperto, rovesciato. Testimonianza dell’assenza, della sua presenza ineludibile. Questo singolare poeta evocava sorgenti, pietre, uccelli, Dolmen, abitando – sotterranea linea di confine tra interiorità e natura allucinata – una dimora freatica, dove le acque del risveglio si destano nell’incanto di una lingua semplice, aperta, ospitale. Perché il mondo esiste solo se viene ricreato in noi dalla parola che lo nomina. Thierry Metz questo lo sapeva bene, manovale della sua anima ferita, lacerata. «Rabdomante nella voce».
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Dolmen. La dimora freatica
Titolo | Dolmen. La dimora freatica |
Autore | Thierry Metz |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Bestie |
Editore | Edizioni degli Animali |
Formato |
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Lingua | francese |
Pagine | 108 |
Pubblicazione | 06/2025 |
ISBN | 9791280475121 |
€15,00
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