Sellerio Editore Palermo: Le parole e le cose
Barroco
Severo Sarduy
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2014
pagine: 128
"Barroco" è un trattatello narrativo dello scrittore cubano, naturalizzato francese, Severo Sarduy. La prima edizione del racconto critico è del 1974. Il libro è stato più volte ristampato dall'autore, sempre con delle aggiunte. Questa nuova edizione italiana (sollecitata da Mario Vargas Llosa, e curata da Salvatore Grassia) è l'unica veramente completa. "Barroco" racconta la "ricaduta" dei modelli cosmologici sull'arte e sulla letteratura, attraverso la decisiva contrapposizione di due forme: il cerchio di Galileo e l'ellisse di Keplero. Con passaggi analogici, che devono molto all'archeologia dei saperi di Foucault e alle teorie psicanalitiche di Lacan, l'inventiva saggistica di Severo Sarduy si sofferma in particolare sulla definizione dei procedimenti retorici che agiscono nello "spazio simbolico del barocco". Rispetto al cerchio, che domina con l'equilibrio del suo unico centro le composizioni rinascimentali di Brunelleschi e di Raffaello, l'ellisse geometrica (con i suoi due centri) si riflette nel decentramento e nella duplicazione raffigurati nello Scambio delle Principesse di Rubens, nell'anamorfosi del cerchio che dilata la pianta di San Carlo alle Quattro Fontane progettata da Borromini, nell'elisione del soggetto ingegnosamente rappresentata da Velázquez nelle Meninas.
La piccola x. Dalla biografia alla storia
Sabrina Loriga
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2012
pagine: 216
Nel corso del XIX e del XX secolo, molti storici hanno coltivato il sogno di scrivere una storia impersonale. Per alcuni decenni, in nome della scienza, la parola d'ordine è stata: uniformare i fenomeni sociali, eliminare le differenze, gli scarti, le idiosincrasie. Tuttavia, e per fortuna, una minoranza di autori hanno cercato di salvare la dimensione individuale della storia. Quel tempo ha dato vita a una riflessione estremamente ricca e complessa sulla "piccola x". Di che cosa si tratta? L'espressione è di Johann Gustav Droysen, che, nel 1863, scrive che, se si chiama A il genio individuale, cioè tutto ciò che un singolo uomo è, possiede e fa, allora questa A consta di a + x, dove a comprende tutto ciò che gli viene da circostanze esterne, dal suo paese, dal suo popolo, dalla sua epoca, etc. e x il suo contributo personale, l'opera della sua libera volontà. Prima e dopo Droysen, altri autori esplorano la piccola x: degli storici (oltre a Thomas Carlyle, alcuni tedeschi, da Wilhelm von Humboldt a Friedrich Meinecke), uno storico dell'arte (Jakob Burckhardt), un filosofo (Wilhelm Dilthey) e uno scrittore (Leone Tolstoj). Tornare sui loro pensieri può aiutarci a riflettere sui motivi e le difficoltà della storia biografica.
Il sogno all'opera. Racconti onirici e testi melodrammatici
Fabio Vittorini
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2010
pagine: 221
"Il sogno all'opera" indaga le relazioni che legano il melodramma e il sogno. Come il sogno, il melodramma esteriorizza i conflitti della psiche, celando nell'azione scenica desideri elementari e tabù. È così possibile seguire un parallelismo tra, da un lato, il contenuto latente e il contenuto manifesto del sogno e, dall'altro, il significato celato (desideri e tabù) e il significato evidente (le relazioni tra i personaggi) del melodramma. Questa traccia teoretica permette di analizzare storicamente, nella seconda parte del saggio, il sogno nel melodramma lungo quattro secoli, da "La finta pazza Licori" (1627) di Monteverdi a "Death in Venice" (1973) di Britten, in tutte le forme in cui è stato ingiunto ai personaggi di sognare o di raccontare i propri sogni, costringendoli a esporsi nel momento della loro massima privacy. A volte lo svelamento facilita allo spettatore la comprensione della storia, a volte ne rilancia la suspense ricapitolando l'azione e chiarendone i moventi, a volte è un preannuncio del futuro. Comunque è sempre il momento in cui allo spettatore il personaggio si mostra in tutto il suo spessore e in tutta la sua inaspettata autonomia, anche quando (o forse soprattutto) dal sogno traspare il non comprensibile, quello che Freud definiva l'ombelico in cui il sogno affonda nell'insondabile.
Filosofia dell'ornamento
Christine Buci-Glucksmann
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2010
pagine: 135
"È a Vienna che nacque la polemica che avrebbe aperto alla modernità. L'ornamento è un "crimine" come scriveva Adolf Loos, o uno "stile" come affermava l'Art Nouveau?". E rozza e barbara incompetenza realizzativa oppure è un'astrazione, "un bello libero" che fornisce il paradigma della creazione? Per l'autrice di questo libro che vuole "articolare momenti di vita e di pensiero", e dunque viaggia tra pensieri, opere, luoghi, città e arte, così parlando di filosofia dell'estetica in modo nuovo, un bilancio di tutti i dibattiti, che quell'alternativa ha suscitato, non soltanto dà torto a Loos. Oggi, che il presente l'ha del tutto riabilitato e l'ornamento "è diventato vita, ciò che è sempre stato fin dalle origini", si può meglio mettere in rapporto la modernità con i primi alfabeti plastici dell'uomo così come con le grandi culture e con gli stili di ornamento occidentali e non occidentali. Un ponte nel tempo e nello spazio che supera in tal modo il doppio pregiudizio che ha condannato per secoli l'ornamento: la sottomissione del bello al vero ontologico, e l'identificazione dell'ornamentale con l'esotico, con l'altro, il femminile, "l'orientale". Introduzione di Gianni Puglisi.
Politica della letteratura
Jacques Rancière
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2010
pagine: 204
Se la politica è la sfera dell'attività umana con cui si definiscono gli oggetti dell'esperienza sociale che sono da ritenersi comuni e condivisi e con cui si individuano i soggetti deputati a tale definizione, esiste una politica della letteratura? Non nel senso del parteggiare, da parte di scrittori, per questa o quella causa o fazione, ma nel senso proprio dell'intervento dell'attività letteraria, in quanto tale, alla definizione di tali aree comuni. La letteratura, secondo le parole di Jacques Rancière: "interviene nel rapporto tra pratiche, tra torme di visibilità e tra modi di dire che segmentano uno o più mondi comuni". Nell'analizzare la questione l'autore muove da una curiosa convergenza. "Sartre parlava di Flaubert come del fuoriclasse di un assalto aristocratico contro la natura democratica del linguaggio della prosa" avendo liberato la parola dagli oggetti e dagli uomini, avendo dato alla parola che descrive una sua completa autonomia, trasformando essa in oggetto, parola "mutata in pietra, pietrificata", così strappando le parole al loro uso di critica sociale che i democratici del 1848 avevano scoperto. Ebbene la stessa pietrificazione della parola che la critica progressista rilevava, era stata denunciata nel senso opposto dai critici di parte aristocratica contemporanei di Flaubert: per essi l'indifferenza, l'equidistanza verso le gerarchie sociali esibita dal linguaggio pietrificato era il segno distintivo stesso della democrazia.
La creazione del passato
Francesco Erspamer
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2009
pagine: 197
"La questione cui questo libro cerca di rispondere, è come mai la cultura nel suo significato d'insieme di convinzioni, usi, mentalità - continui a resistere al cambiamento invece che agevolarlo. Come mai insomma continui a essere così efficace il ricatto hobbesiano dei conservatori - sicurezza morale e gnoseologica in cambio di meno libertà e di meno eguaglianza. Identità invece di coscienza. Colpa della gente? O non piuttosto di una cultura che educa la gente, e abitua le sue élite intellettuali, alla paura del nuovo? In sostanza: come mai la cultura fa il gioco della destra? La mia tesi è che la cultura moderna in quanto istituzione (e cioè non le opere letterarie o artistiche di per sé, ma il sistema e il potere che le organizza e dà loro significato) sia sempre stata conservatrice, per definizione: che sia un apparato di produzione di passato e di valori assoluti, capace di operare con successo all'interno di una struttura in trasformazione quale la modernità ma con finalità antimoderne, una sorta di virus che si adatta all'ambiente della cellula ospite per obbligarla a replicarlo."
Breve trattato sul paesaggio
Alain Roger
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2009
pagine: 141
"Il mio maestro è Oscar Wilde che con il paradosso 'è la vita che imita l'arte' ha realizzato la rivoluzione copernicana dell'estetica" dichiara Alain Roger in premessa al suo "Breve trattato sul paesaggio". Con questa adesione, l'autore intende sottolineare ciò che per lui è paesaggio: un'invenzione culturale, che non può mai ridursi alla sola dimensione fisica ma, per diventare ciò che risulta essere nella vita e nello sguardo degli uomini, ha sempre bisogno di una metamorfosi, mediata essenzialmente dalla realtà dell'arte. L'autore affronta le principali questioni connesse oggi alla nozione problematica di paesaggio: il costituirsi storico, in alcuni luoghi e momenti privilegiati, della sensibilità paesaggistica occidentale (la campagna, la montagna, il mare); la funzione millenaria dei giardini; i rapporti tra paesaggio e ambiente; la pretesa "morte del paesaggio"; i presupposti teorici necessari alle politiche di salvaguardia. Un'opera impegnata - forse il primo trattato completo sull'argomento -; antidogmatica per l'assunto stesso, secondo cui il paesaggio è opera umana e artistica (non naturale né divina); concisa; di scrittura elegante.
Il nemico americano. Genealogia dell'antiamericanismo francese
Philippe Roger
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 541
Gran Bretagna, Germania, Italia e Spagna hanno sempre combattuto guerre contro gli Stati Uniti: la Francia mai. Il che non le impedisce di essere il paese in cui l'antiamericanismo è stato, e rimane, più vivo. Perché i francesi sono così antiamericani? Un atteggiamento che non nasce dalla guerra del Vietnam, né dalla guerra fredda e che, fatto sorprendente, trova consenso unanime, a destra come a sinistra: in un'epoca di divisioni stridenti, è il sentimento più condiviso in Francia, riconcilia spiritualisti e laici, nazionalisti ed internazionalisti. L'enigma dell'antiamericanismo francese non può essere analizzato se non nella lunga durata. Si presenta come una stratificazione di discorsi negativi che in Francia hanno fatto tradizione: dalla abitudine di denigrare l'America di certi filosofi dei Lumi alla delusione davanti all'ingratitudine degli Stati Uniti durante la Rivoluzione francese, fino alle tensioni tra Clemenceau e Wilson, i grandi schemi del discorso antiamericano si mettono subito in gioco e non varieranno di molto nel corso del tempo.
I labirinti dell'informazione. Sfida alla sapienza dei sistemi
Claudio Ciborra
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 161
"I labirinti dell'informazione" è un libro che parla di come utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle organizzazioni. Ciborra rovescia la tradizionale logica di progettazione di software e sistemi ricollocandone le radici nella confusa ma viva realtà sociale quotidiana. Le attuali definizioni di progettazione, gestione e utilizzo delle tecnologie dell'informazione si fondano in gran parte sui concetti di razionalità, scienza e metodo. Ciò deriva probabilmente dal fatto che l'iniziale diffusione delle applicazioni commerciali di computer e reti informatiche, nonché il carattere estremamente formalizzato dei processi di programmazione e dei software, hanno reso necessario comprendere e rappresentare in maniera strutturata e incisiva le molteplici procedure dei sistemi, dalla fase di analisi a quelle di utilizzo, gestione e documentazione. Con questo volume Claudio Ciborra svela il lato nascosto e oscuro dei sistemi informatici. I temi affrontati ruotano intorno a strategie, innovazione tecnologica, sviluppo dei sistemi, e progetti di organizzazione e cambiamento. Essi, sostiene l'autore, non dovrebbero restare confinati entro i limiti della professione e della disciplina accademica dei sistemi informatici. Il campo dei sistemi informatici infatti ha a che vedere con l'applicazione della tecnologia dell'informazione all'interno delle organizzazioni, delle istituzioni e nella società in senso lato.
Il grado zero dell'immagine
Gianni Puglisi, Paolo Proietti
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 68
II richiamo al celeberrimo saggio di Roland Barthes, "Il grado zero della scrittura", è centrale in questo libro: l'immagine è la chiave fondamentale per entrare nella fase interpretativa del testo letterario, visto come occasione e momento fondativi della dialettica gnoseologica, che inesorabilmente, oggi come ieri, sottende ogni messaggio letterario, che voglia diventare una testimonianza di vita e di pensiero. II libro pone, dunque, la questione centrale dello studio delle immagini, intese come spazio letterario di interesse comparatistico, attraverso il quale entrano in rapporto dialettico il Sé e l'Altro, l'identità e l'alterità. Gli autori focalizzano la loro attenzione sulle immagini letterarie, concentrandosi sulla loro funzione conoscitiva, interpretativa e storica attraverso cui si realizza la conoscenza dell'Alterità: quella del mondo che ci circonda e quella, più prossima, riconducibile a noi stessi.
L'Ottocento fatto immagine. Dalla fotografia al cinema, origini della comunicazione di massa
Giovanni Fiorentino
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 184
Un viaggio nella storia dell'immagine che è un intreccio di storie, trova le sue fondamenta nella ricerca storico-empirica e vede convergere campi multipli e risorse disciplinari complementari. Molto prima di cinema e televisione, computer e videofonini, l'immagine riproducibile all'infinito costruisce l'immaginario e la storia dell'uomo borghese. Nel cuore dell'Ottocento, l'Europa e gli Stati Uniti accolgono l'immagine del mondo e si preparano a diventare "mondo fatto immagine". L'Ottocento è il secolo della civiltà industriale, delle metropoli urbanizzate, delle merci e della pubblicità, del telegrafo e delle Grandi Esposizioni Universali, del romanzo e dei giornali, del verismo e dell'impressionismo, del treno e della fotografia. E proprio la fotografia costruisce l'identità dell'uomo moderno e il suo complemento ideale, racconta il mondo borghese e ne delinea i confini. I salotti e i ritratti di famiglia, le strade di Napoli e di New York, quelle di Londra e Parigi, l'atlante geografico e la memoria storica: il repertorio sociale dell'immagine è scritto nel secolo borghese, nello sviluppo e nella divulgazione istantanea delle tecnologie. La fotografia, erede di forme di comunicazione aristocratiche, dalla pittura alla scrittura, dalle incisioni al giornale stampato, è in grado di forzare le possibilità comunicative per aprire alla dimensione del consumo visivo e immaginario di massa.
La comunità dei traduttori
Yves Bonnefoy
Libro
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2005
pagine: 176
In questo libro uno dei maggiori poeti francesi viventi si confronta con la "pratica" del tradurre. Un racconto interno a un secondo mestiere praticato con superba perizia ma vissuto come un'esperienza anche esistenziale.