Textus: Filosofia al presente
Il sovrano e l'orologiaio. Due immagini di Dio nel dibattito sulla «potentia absoluta» fra XIII e XIV secolo
Eugenio Randi
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2024
pagine: 224
Dopo la prima edizione uscita nel 1997, torna a disposizione degli studiosi e dei lettori il volume in cui Eugenio Randi ha indagato il tema della Potentia absoluta dei, rintracciandone le radici e i contesti storici e teorici, portandolo oltre l’origine medievale e teologica e individuando in esso una chiave di lettura per alcuni nodi del pensiero moderno. La nuova edizione è aperta da un’introduzione di Luca Bianchi.
L'esperienza della tecnica
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2019
pagine: 268
La questione della tecnica è stata al centro del dibattito filosofico novecentesco. La tecnica è stata accusata da alcuni di essere responsabile dell'alienazione, da altri è stata evocata come fattore di salvezza. Comune a tutte queste posizioni era però la persuasione, risalente al "Protagora" di Platone, che essa fosse una protesi dell'esperienza umana. I saggi raccolti in questo volume problematizzano tale approccio. Quali sono - si chiedono i filosofi intervenuti a Praxis 2016 - i confini che separano la natura dall'artificio? E si dà realmente una linea divisoria tra l'umano e il non umano, tra l'organico e l'inorganico? La coscienza e l'automa sono effettivamente due regni separati e in sostanziale conflitto tra loro o partecipano piuttosto della stessa natura? L'atto del vivente e l'operazione tecnica sono eterogenei o si dispongono su un piano di continuità? Con tali domande si intende ripensare la dimensione della 'esperienza', allargandola alla natura e ai suoi processi, emancipandola, così, dal riferimento privilegiato all'uomo. Come superare, insomma, quei dualismi (natura-cultura, mente-corpo, soggetto-oggetto, tecnica-vita ecc.) che paralizzano il pensiero e che sono all'origine della devastazione del pianeta?
La superficie assoluta
Raymond Ruyer
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2018
pagine: 336
Raymond Ruyer (1902-1987) è l'autore di oltre venti libri e più di cento articoli, tra i quali un best seller, "La gnosi di Princeton" (1974). La sua opera è uno dei grandi (e rari) tentativi di sintesi filosofico-scientifica condotti nello scorso secolo. Ammirato dai protagonisti del Novecento filosofico (Georges Canguilhem, Maurice Merleau-Ponty, Jacques Lacan, Gilles Deleuze) ma poco noto al grande pubblico, Ruyer ha saputo forgiare un'architettura metafisica di impatto teoretico e tenace originalità, che ricorda la filosofia della natura rinascimentale e romantica e la teologia speculativa. Ma l'intera sua concezione matura si fonda su una sola nozione: la nozione di «superficie assoluta». Il volume raccoglie una parte significativa dei testi che Ruyer ha dedicato a questo fondamentale concetto, fornendo così per la prima volta al lettore italiano l'opportunità di introdursi sistematicamente alla sua filosofia. «Superficie assoluta» è infatti sì il nome della 'coscienza', ma di una coscienza che coincide con l'atto del vivente e persino con la tessitura stessa dello spazio-tempo, restituito alla sua irriducibile processualità (in accordo con le intuizioni della meccanica quantistica). Una coscienza senza io, che informa e si informa incessantemente, in un continuo andirivieni tra potenziale e attuale, valori e tecniche, memoria e innovazione. Una coscienza che trova il suo modello più preciso in quel fenomeno biologico ancora enigmatico che è l'embriogenesi. Una coscienza che è sorvolo, ma assoluto, non relativo a nulla all'infuori di sé e che coincide, insomma, con l'essere stesso del reale.
L'uno perverso. L'uno senza l'altro: una perversione?
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2018
pagine: 190
In filosofia, come in psicoanalisi, si tratta di saper interpretare il presente, di cogliere qualcosa di ciò che accade, mentre accade. E solo così che si può trasformare il mondo. Gli autori di queste pagine riflettono sul senso del "ritorno" della questione dell'Uno - come godimento, Ab-soluto o Reale - nell'attuale panorama filosofico e psicoanalitico. Un ritorno che è tale se si pensa a come il Novecento sia stato, dopotutto, il secolo dell'Essere e dell'Altro, del Tempo e della Relazione. L'Uno torna come anti-No-vecento e lo fa incarnandosi in alcune istanze antifenomenologiche e antiumanistiche che caratterizzano il dibattito contemporaneo internazionale. Qual è allora il significato di quell'"anti-"? Che rapporto ha, se un rapporto c'è, quell'"anti-" (e dunque il ritorno dell'Uno) con la dialettica, tipica della perversione, tra la Legge - quella del Novecento - e la sua trasgressione? Che cosa significa, in altri termini, "l'Uno senza l'Altro"?
Fantasmi. Scritti sulla ricerca psichica
William James
Libro: Copertina morbida
editore: Textus
anno edizione: 2017
pagine: 240
Durante l'età vittoriana moltissimi intellettuali, scienziati e filosofi si sono dedicati alla ricerca psichica', ovvero allo studio dei fenomeni paranormali (telepatia, telecinesi, chiaroveggenza, spiritismo ecc.). I miei fantasmi raccoglie e traduce per la prima volta in italiano una selezione degli articoli che William James ha dedicato a questo affascinante e controverso ambito di ricerca. I saggi, di straordinaria importanza storica, introducono il lettore a una dimensione dell'opera di James dove l'ansia di una prova scientifica della vita oltre la morte si intreccia con vicende personali a volte anche toccanti e permettono di gettare uno sguardo inedito sulla nascita della psicologia e sull'evoluzione del pragmatismo filosofico.
Filosofia dell'evento. L'evento della filosofia
Libro
editore: Textus
anno edizione: 2016
pagine: 191
Zombie outbreak. La filosofia e i morti viventi
Rocco Ronchi
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2015
pagine: 96
Katniss. La macchina delle emozioni
Che Vuoi
Libro: Copertina morbida
editore: Textus
anno edizione: 2015
pagine: 96
All'interno della storia delle immagini, gli Hunger Games, il reality show in cui degli adolescenti, chiamati tributi, si uccidono davanti a una giungla di telecamere, occupano un posto a sé. Negli Hunger Games non ci sono simboli, parole, linguaggio, ma soltanto immagini e identificazioni: i tributi si proiettano, si specchiano, si uccidono, in una scena che non conosce divenire e si ripete, all'infinito. Gli Hunger Games mettono in scena le immagini che si uccidono a vicenda, e che raggiungono così lo stato che Lacan ha chiamato di jouissance, di godimento. Se gli Hunger Games sono un'immagine alla seconda, Katniss è la loro protagonista, colei che tramuta le identificazioni, le uccisioni, in emozioni. Katniss è la regina di un'umanità che guarda in camera. Questo almeno è il destino brutale e grottesco che la produzione ha preparato per lei. Ma Katniss ha scelto per sé un'altra strada.
Canzonieri in morte. Per un'etica poetica del lutto
Francesco Giusti
Libro: Copertina morbida
editore: Textus
anno edizione: 2015
pagine: 492
Cosa c'è nella voce di Orfeo? Dov'è Euridice? Esiste un genere o sottogenere della poesia moderna in cui il soggetto in lutto tenta di ricostruire un ordine inserendo i suoi frammenti di memoria all'interno di una struttura organizzata: sono i canzonieri in morte, serie di poesie composte per la persona amata e tragicamente perduta. Questo studio indaga come il linguaggio della lirica si confronta con il buco del senso spalancato nell'io dalla morte del tu e con l'assenza di un (s)oggetto del desiderio che, prima di farsi contenuto del discorso, è un essere umano appartenente alla sfera del reale e della vita privata del poeta.
Sul segno. Lezioni del 1902-1903 sulla Storia dell'idea di tempo
Henri Bergson
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2014
pagine: 128
Attualità di Lacan
Libro: Libro in brossura
editore: Textus
anno edizione: 2014
pagine: 355
A trent'anni dalla sua morte (1981) Lacan è più che mai tra noi. La sua attualità è però l'attualità dell'intempestivo, l'attualità di quanto non cessa di accadere senza trovare un luogo dove consistere né un presente nel quale stabilizzarsi. Il suo pensiero continua a fare scarto e a chiamare 'fuori'. Non c'è modo di essere rassicurati quando lo si legge. Tutti i tentativi di normalizzarlo e di integrarlo all'interno di una tradizione concettuale consolidata, dall'esistenzialismo allo strutturalismo, dalla dialettica all'ermeneutica, dalla linguistica alla teologia, naufragano quando si approda al territorio che Lacan ha effettivamente scoperto e che ha assegnato alla psicoanalisi come suo 'campo': un territorio desertico da lui denominato Reale, nel quale l'uomo non è più di casa. In questo libro filosofi e psicoanalisti si interrogano sull'eccedenza di Lacan. Lo fanno al di fuori di confini disciplinari dati, sperimentando nuove vie del pensiero e della pratica analitica.