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Vita e Pensiero: Sestante

C'è posto per tutti. Legami fraterni, paura, fede

C'è posto per tutti. Legami fraterni, paura, fede

Giovanni Cesare Pagazzi

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2007

pagine: XIV-122

Avvalendosi anche di alcune recenti prospettive delle scienze umane, Cesare Pagazzi si propone di restituire il modo con cui le Sacre Scritture descrivono il legame fraterno. Ben lontana dall'enfasi illuministica (unità, uguaglianza, fraternità) e da una certa retorica ecclesiale, la Bibbia riconosce alla fraternità innanzitutto la caratteristica della prova (Caino e Abele, Giuseppe e i fratelli...) che porta alla luce la paura della morte e i suoi malcelati sintomi. La fratellanza diventa quindi pro-vocazione alla coscienza, chiamata a decidere se vedere nel fratello il rivale che minaccia il primo/unico posto a disposizione nell'affetto dei genitori e nella vita, oppure l'occasione di professare la fede in Colui che, provato in ogni cosa, non si vergogna di chiamarci fratelli e, liberando dalla paura della morte, apre la via alla casa dove sono "i posti" per ciascuno.
14,00

Spiritualità, arte di vivere: un alfabeto

Spiritualità, arte di vivere: un alfabeto

Benoît Standaert

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2007

pagine: 376

Pure in un'epoca come la nostra, pesantemente segnata dal primato dell'economia e della tecnica, la spiritualità continua a esercitare un grande fascino. Non è raro che questo interesse assuma le fattezze di un improvvisato fai-da-te dell'interiorità. Ma spesso si da la ricerca di una vera e propria "arte di vivere", che consenta di abitare questo tempo con spirito lieto. In tale prospettiva si pone il libro di Benoît Standaert, una sorta di manuale in novantanove voci, alcune familiari alla tradizione classica della spiritualità (digiuno, castità, preghiera), altre suggerite dalla sapienza dell'oriente (respiro, yin e yang, wu wei), altre ancora attinte dall'esperienza più comune (passeggiata, sogno, sorriso). Secondo l'intonazione tipica del cristianesimo, la spiritualità non ha a che fare con mondi rarefatti, lontani dalla pesantezza della materia e della storia, ma concerne le forme concrete assunte dalla nostra esistenza quotidiana. Esercitarle secondo quel singolare equilibrio tra disciplina e grazia che è tipico dell'"arte" mette in moto il processo di trasformazione che conduce alla libertà e alla bellezza (la "gloria") dei figli di Dio, a quell'esperienza dello Spirito che può essere ricevuto in ogni momento perché in ogni momento si dona. Oltre queste novantanove "porte di accesso" alla spiritualità come arte di vivere sta la centesima. L'unica porta che manca si trova dopo l'ultima pagina del libro, nella vita stessa, ed è diversa per ognuno, imprevedibile e originale.
20,00

Il timore di Dio è il suo tesoro

Il timore di Dio è il suo tesoro

Benoît Standaert

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2005

pagine: 170

Nella cultura, anche religiosa, il "timore" non gode di buona fama: è infatti visto come sintomo di disagio o come segno di inferiorità da superare. Eppure, come recita il titolo (tratto da un versetto del libro di lsaia), il timore è realtà preziosissima. Il timore è la disposizione dello spirito che non si ritiene il principio ordinatore di ogni cosa, ma che riconosce nell'Alterità di Dio la fonte inesauribile di una vita sempre nuova, diversa dagli schemi e dalle idee in cui fatalmente si tende a rinchiuderla. Su questo tema il libro propone una serie di meditazioni in forma epistolare, che attraversano tutta la tradizione biblica, ma anche patristica e monastica.
15,00

Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo

Il seme e la terra. Note bibliche per un cristianesimo nel mondo

Bruno Maggioni

Libro: Libro rilegato

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2003

pagine: 198

In questo tempo, la fede cristiana sembra particolarmente propensa a sottolineare, nelle parole e nei fatti, il valore della spiritualità. Molti immaginano che, nei territori dell'anima, il cristianesimo possa trovare quella rilevanza che stenta a conseguire nelle forme quotidiane di vita, nei rapporti sociali, nella politica. La proposta evangelica, e biblica in genere, è di segno contrario: essa è destinata all'uomo nel mondo, così com'è oggi, ed è praticabile da subito nella sua radicalità. Il vangelo è come un seme. Ne ha la piccolezza e insieme la vitalità e la promessa di futuro. Perché possa portare frutto, questo seme va piantato nella terra, non nei cieli rarefatti della pura mistica.
17,00

Lo spirito e le cose. Luoghi della liturgia

Lo spirito e le cose. Luoghi della liturgia

Giuliano Zanchi

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2003

pagine: 186

Talvolta la liturgia cattolica non suscita grande coinvolgimento in chi vi partecipa. Questo accade perché non si presta particolare attenzione al fatto che la celebrazione deve essere diversa rispetto ai luoghi e ai tempi della quotidianità. In questo senso occorre riscoprire il senso dei contesti materiali ove si realizza la liturgia: spazi diversi rispetto a quelli della vita ordinaria, spazi consoni alla celebrazione del mistero, capaci di ospitare il sacro. Il libro ci introduce in un mondo che diamo per scontato, ma che non lo è affatto, e consente di riscoprire il significato di una dimensione essenziale della liturgia.
16,00

Davanti a Dio. I salmi 76-150. Volume Vol. 2

Davanti a Dio. I salmi 76-150. Volume Vol. 2

Bruno Maggioni

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: 288

Talvolta si coltiva un'immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l'insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare 'davanti a Dio' fatto dei molteplici toni e colori dell'esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell'invocazione e perfino dell'invettiva. Essi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell'esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in lui. La tensione così disegnata è all'origine del fascino che queste preghiere tutt'oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti al libro dei salmi mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima.
17,00

Come si fa a pregare? Alla scuola di salmi, con parole e oltre ogni parola

Come si fa a pregare? Alla scuola di salmi, con parole e oltre ogni parola

Benoît Standaert

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: 247

Il libro pone l'accento di volta in volta su aspetti diversi dell'esperienza orante: sulla fatica estenuante che un autentico apprendimento della preghiera comporta, ma, soprattutto, sulla dimensione di gratuità che abita la preghiera e, sola, le consente di esprimersi in pienezza. Particolare attenzione è dedicata alla preghiera vocale, il canale per eccellenza dell'orazione nella tradizione ebraico-cristiana, nella quale si prega anzitutto per mezzo delle parole: i Salmi, il Padre Nostro, le preghiere mariane, quelle che si recitano a tavola, per strada o al capezzale dei malati sono altrettante formule con cui le parole pongono alla presenza di Dio e consentono di vivere nella sua alleanza.
16,00

Davanti a Dio. Volume 1

Davanti a Dio. Volume 1

Bruno Maggioni

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2001

pagine: 236

Talvolta si coltiva un'immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l'insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare 'davanti a Dio' fatto dei molteplici toni e colori dell'esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell'invocazione e perfino dell'invettiva. Essi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell'esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in Lui. La tensione così disegnata è all'origine del fascino che queste preghiere tutt'oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti alla prima parte del libro dei salmi (è in programma un secondo volume a completamento per il 2002) mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima. Questi sobri suggerimenti di lettura conducono fino alla soglia del salmo. Tocca al lettore varcarla.
15,50

Senza volgersi indietro. Meditazioni per tempi forti

Senza volgersi indietro. Meditazioni per tempi forti

Pierangelo Sequeri

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2000

pagine: 136

L'immagine che dà titolo al libro è tratta dal Vangelo di Luca, là dove Gesù afferma: "Nessuno che abbia messo mano all'aratro e poi si volga indietro è adatto per il regno di Dio". Il monito oggi suona attuale non solo per il lamentoso cristianesimo della nostalgia (ormai in regresso), ma soprattutto per un certo irresoluto cristianesimo che sempre attende le condizioni per decidersi e finalmente dedicarsi alla causa di Gesù. Esso è tipico di un tempo di transizione come il nostro, tempo di identità flebili e incapaci di nominare cose che possano valere un'intera vita e non soltanto provvisori esperimenti del 'bene'. In che modo la fede cristiana può richiamare a una verità che giustifica la nostra destinazione alla vita? Gli umani, infatti, desiderano una vita buona e felice. Così sono stati creati da Dio. La convinzione radicale di Gesù è che questo desiderio coincide esattamente con quello di Dio stesso. È questa la buona notizia: Dio non è come alcuni se lo immaginano. Non è il Dio del risentimento o della rappresaglia. Non è un Dio distante. La verità di Dio e del suo desiderio è quella che l'evangelo di Gesù rivela una volta per sempre: che i ciechi vedano, gli zoppi camminino, i peccatori vengano perdonati, i poveri contino. Questi protagonisti che popolano la scena evangelica rendono evidente per tutti che cosa significa poter di nuovo respirare sotto lo sguardo di Dio. Ciò che consente loro di essere riconosciuti e di trovare un senso alla vita.
14,00

Esercizi di cristianesimo

Esercizi di cristianesimo

Franco Giulio Brambilla

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2000

pagine: 250

È possibile essere ancor oggi contemporanei di Gesù? Come comprendere il Signore nella sua figura viva e non quale ricordo muto e sbiadito? Queste domande interrogano la coscienza credente che, soprattutto nell'epoca attuale, rifugge da mediazioni troppo astratte e generali. In una fase culturale in cui credere sembra essere particolarmente difficile, la fede si pone alla ricerca di un solido contatto con il proprio fondamento vivente; e la possibilità di 'divenire contemporanei a Gesù' viene percepita con acutezza quale condizione del realizzarsi di una fede convincente. In tale contesto risuona con immutata attualità l'intuizione di S. Kierkegaard: "Fin quando esiste un credente, bisogna ch'egli sia contemporaneo della Sua presenza". Essa costituisce la provocazione che origina gli "Esercizi di cristianesimo" qui raccolti. Il termine 'esercizi' allude al fatto che diventare contemporanei di Gesù non è impresa facile, ma esige un lungo tirocinio, un allenamento tenacemente ripetuto. Si tratta però di un esercizio 'sul campo' o, meglio, 'nel corpo' vivo del lettore, che è invitato a seguire le vicende dei discepoli, riscoprendo come il testo evangelico sia scritto per i lettori futuri e quindi anche per sé. Mediante la partecipazione alla trama narrativa dei vangeli, il lettore è gradualmente coinvolto nelle vicende del discepolato: questo vuole ottenere il testo evangelico, e questo si propone anche il libro di Franco Giulio Brambilla.
16,00

La brocca dimenticata. I dialoghi di Gesù nel Vangelo di Giovanni

La brocca dimenticata. I dialoghi di Gesù nel Vangelo di Giovanni

Bruno Maggioni

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 1999

pagine: 152

Come di consueto, era andata al pozzo con una brocca ad attingere acqua: un gesto quotidiano, per soddisfare un bisogno che sempre ritorna. Proprio lì, nella ferialità dei suoi giorni, quella donna di Samaria incontra Gesù che, stanco e accaldato, le chiede da bere. Una circostanza in apparenza casuale, da cui tuttavia si sviluppa un illuminante dialogo. La Samaritana, sconcertata dalla libertà accogliente di Gesù, tenta di ricomprenderne e ridurne la novità all'interno dei propri schemi, anche religiosi. Ma insieme, affascinata dall'autorevolezza del Maestro, si lascia condurre dalla sua sapiente pedagogia, fino a riconoscerlo come il Messia. Nell'ansia di comunicare ad altri la straordinaria scoperta, dimentica la brocca al pozzo, annota sapidamente il vangelo di Giovanni: il suo desiderio ormai va oltre l'immediatezza del bisogno da soddisfare, è come appagato dalla affidabile promessa di Gesù. Il colloquio tra Gesù e la Samaritana illustra le dinamiche profonde della ricerca umana e del suo felice esito, quando l'incontro con Dio è reso possibile da una disponibilità radicale, senza pregiudizi, a percorrere la strada da Lui tracciata, sempre segnata dall'inatteso (perché questo comporta l'aprirsi alla libertà di una persona). Ma non tutte le ricerche vanno a buon fine. I dialoghi di cui il vangelo di Giovanni è intessuto lo attestano con incisività. Molti personaggi che popolano il quarto vangelo presumono infatti di sapere già tutto, in particolare a proposito di Dio, sono rinchiusi in un progetto irreformabile e, alla fine, sono refrattari a farsi coinvolgere nel cammino in cui la verità si disvela. Le strade da essi percorse non approdano all'incontro con l'Altro, ma desolatamente riportano a se stessi, essendo in fondo solo ricerca di sé. Il vangelo di Giovanni, riletto secondo questa feconda angolatura, ha il singolare pregio di illustrare l'alternativa di fronte alla quale è posta la responsabilità dell'uomo: l'incredulità di chi confida soltanto in se stesso e si difende con cura da ogni domanda e avventura; oppure l'esporsi - pur tra crisi, resistenze e contraddizioni - alla rischiosa e felice ricerca del Dio di Gesù, ripagata oltre ogni misura.
15,00

Gesù Cristo. La sua figura negli scritti di Paolo e di Giovanni

Gesù Cristo. La sua figura negli scritti di Paolo e di Giovanni

Romano Guardini

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 1999

pagine: 264

In ideale continuità con la riflessione svolta nelle meditazioni de "Il Signore", Romano Guardini abbozza in questo saggio "la figura di Cristo che domina l'orizzonte della proclamazione dell'annuncio cristiano in Paolo e in Giovanni". Riferendosi direttamente alle fonti neotestamentarie, Guardini ci mostra i lineamenti essenziali dell'immagine viva di Gesù trasmessa dagli scritti paolini e giovannei; ne circoscrive la peculiare fisionomia; ricostruisce l'universo d'esperienza e di sensibilità cristiana dei rispettivi autori, così che il lettore possa percepire la densità non solo teologica, ma anche esistenziale della loro testimonianza. Il fine è "rendere visibile al nostro sguardo l'autentica, e insieme unica ed eccezionale, umanità di Colui che è il Figlio di Dio e, insieme, il figlio dell'uomo". Seguendo questo intento, il volume si apre con una densa introduzione alla "conoscenza di Gesù Cristo": alle forme in cui può attuarsi, alle fonti cui deve rivolgersi, ai presupposti che devono essere soddisfatti e ai metodi che è necessario adottare perché essa abbia reali possibilità di riuscita. Quindi tratteggia la fisionomia di Cristo, così come emerge dalla conversione e dall'intensa attività apostolica di Paolo. Infine conduce all'immagine di Cristo che ci incontra attraverso la meditazione di Giovanni e la profondità del legame d'affezione con il Signore del "discepolo che Gesù amava".
15,49

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